R.I.P. Gigi Radice, mister scudetto

Ho avuto l’onore di vedere Gustavo Giagnoni schizzare dalla panchina e prendere a schiaffi Franco Causio, ho festeggiato lo scudetto insieme a Gigi Radice, sono quasi svenuto, insieme a Eugenio Bersellini, al goal del 3-2 in quel derby dei “3 minuti e 40 secondi” e ho pianto insieme a Emiliano Mondonico, ad Amsterdam, dietro quella maledetta traversa.

Quattro grandi allenatori, che hanno insegnato ai propri giocatori e a noi tifosi, quelli della vecchia guardia, cosa significhi essere tremendista, cosa voglia dire la parola granatismo, cosa sia il Toro.

Credetemi, parlare, scrivere, oggi di tremendismo, di granatismo, di Toro, mi riesce particolarmente difficile, per via di quella lacrima bastarda che non vuole andarsene, e che fa tremare le dita sulla tastiera; e del tutto fuori luogo, visto lo stato attuale del Torino FC, lontano, lontanissimo parente del Toro, compresa la maglia, di un granata sempre più sbiadito.

Da oggi il cielo è un po' più granata.

R.I.P. Gigiradix, mister scudetto, che la terra ti sia lieve.

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Articolo pubblicato il 07/12/2018