Una diagnosi da cani: il portentoso olfatto canino e il riconoscimento precoce del cancro.

Che i cani siano in grado di riconoscere i tumori  semplicemente annusando i pazienti, è ormai accertato dalla scienza ufficiale e, negli ultimi tempi tale concetto è stato ulteriormente approfondito grazie a nuove sperimentazioni che dimostrano quale importante aiuto possano offrirci, oltre a quelli ormai noti, per regalarci una qualità di vita sempre migliore. E’ infatti ormai appurato che i nostri pelosi amici a quattro zampe, grazie al loro poderoso olfatto, da 10.000 a 20.000 volte più sviluppato degli esseri umani, possono riconoscere tracce infinitesime di odori molto simili e non solo riescono a individuare droga e denaro ben occultati, ma sono addirittura in grado di rilevare precocemente il cancro semplicemente annusando i pazienti con un'affidabilità del 97%, un risultato che solo le attrezzature di ultimissima generazione, possono tentare di eguagliare.

Fra le varie specie canine, è risultata particolarmente preparata a questo compito quella dei beagle, che posseggono un senso dell’olfatto ulteriormente più sviluppato rispetto ad altre razze. Sulla base di questa conoscenza, i ricercatori sperano ora di sviluppare un nuovo metodo di screening precoce e non invasivo per i tumori, per individuare quali siano i composti specifici che i cani sono in grado di riconoscere per formulare quella che, a tutti gli effetti, può essere definita “la loro diagnosi”.

Secondo Uri Yoel, ricercatore dell'Università Ben Gurion nel Negev, Israele. Sarebbe dimostrato  che i cani sono in grado di differenziare le cellule tumorali dalle cellule sane in laboratorio, semplicemente annusandole. Altri studi riguardanti  questa tematica, sono inoltre effettuati in diversi laboratori in tutto il mondo. In Germania, ad esempio, i cani sono stati in grado di identificare l’anomalia aromatica nel respiro di persone affette da cancro ai polmoni. Un altro risultato è stato raggiunto in Francia da Olivier Cussenot, urologo e oncologo del Tenon Hospital di Parigi, il quale ha evidenziato la capacità dei cani di rilevare il cancro alla prostata nelle urine. Ancora altri studi hanno dimostrato che i cani possono rilevare il cancro intestinale,semplicemente annusando le feci del paziente.

L'idea che i cani possano sentire l'odore del cancro non è nuova. Questi studi   risalgono al 1989, quando una donna raccontò  al suo medico che il suo cane annusava con insistenza un suo animale domestico a cui era stato accertata una neoplasia. In seguito vennero riportati molti aneddoti simili che hanno indotto i ricercatori a iniziare gli studi seguendo l’intuizione della possibilità di individuare la patologia con l’aiuto dell’olfatto canino.

Accertata la bontà della metodica, si pone ora il problema di dover indviduare la sostanza aromatica che riescono a rintracciare i cani, selezionandola in mezzo a una miriade di altri odori. Il ricercatore Uri Yoel ha provato a fornire una risposta impiegando due cani addestrati preventivamente a riconoscere il cancro al seno. Lo scienziato, con l’aiuto di esperti addestratori, ha insegnato agli inconsapevoli collaboratori a quattro zampe a riconoscere, fra quattro colture cellulari, quella in cui si trovavano le cellule maligne. Gli animali hanno superato brillantemente la sfida andando ben oltre le aspettative. E’ stato infatti dimostrato con sorpresa da Uri Yoel che i cani addestrati a riconoscere le cellule responsabili del tumore al seno, sono anche in grado di riconoscere con successo altri tipi di cellule tumorali. La conseguenza di questa scoperta, che ha dell’incredibile, è che la molecola annusata dai cani potrebbe essere  la stessa per tutti i tipi di cancro.

I problemi da affrontare, volendo coltivare e approfondire questa metodica, sono rappresentati essenzialmente dal poter disporre di una grande quantità di tempo da dedicare all’addestramento dei cani, che dovrà essere effettuato da operatori qualificati per lunghi periodi  e dal conseguente impegno economico richiesto; un altro problema, anche se più facilmente risolvibile, è quello di  poter programmare la realizzazione di test olfattivi per cani all’interno di strutture  ospedaliere.

La strada è ancora lunga da percorrere, specie per individuare la proteina a cui l’olfatto dei cani sono sensibili, per cui restano ancora molti studi da effettuare per determinare la natura della molecola emessa dalle cellule tumorali. L’individuazione di questo composto potrebbe infatti aprire la strada a nuovi test per la diagnosi precoce del cancro, nel frattempo continuiamo a godere della compagnia di quelli che riteniamo semplici animali domestici, ma che in realtà, da sempre, sono nostri amici fedeli come sa bene chiunque condivida la propria vita con un cane a maggior ragione ora che cominciamo anche a conoscere il lato più prezioso della loro presenza fra noi: quella di guardiani della nostra salute, dotati di una abilità che  si potrà conoscere sempre più a fondo, in un futuro avvertito ormai non più troppo lontano.

 

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Articolo pubblicato il 27/05/2019