
Sul circuito intitolato al pilota spagnolo Ricardo Tormo, sport, emozioni e maestoso tributo di affetto al grande campione,
Domenica 14 novembre 2021. Ultimo appuntamento della stagione per il campionato moto GP, ultima gara per Valentino Rossi, un giorno destinato a rimanere negli annali della storia.
Belle le gare delle categorie inferiori, dove già si respirava il tributo al “Dottore” manifestato da pittorici richiami dipinti sui caschi di alcuni protagonisti. Impressionante il popolo delle bandiere gialle, delle magliette e dei berrettini tutti a sventolare con nostalgico orgoglio il numero 46, un emblema di fede e appartenenza.
Bellissima l’ultima gara di questo 2021, col titolo già assegnato a Fabio Quartararo, primo campione transalpino. Francesco Bagnaia, in arte Cecco, più in forma che mai, ha centrato la quarta vittoria di una stagione che, con un paio di sfortunati errori in meno, lo avrebbe visto campione del mondo.
La dietrologia dei se e dei ma non ha mai cambiato le cose, ma a Valencia, Pecco ha coronato una giornata perfetta, vincendo con la testa infilata in quell’iconico casco con su scritto: “Che spettacolo!”, Replica di quello coniato da Valentino Rossi dopo la sua vittoria nel mondiale del 2004. Sul casco era impresso quel 46 che anche tutti gli altri piloti del “grande circo”, a loro volta hanno dipinto sui caschi, tutti indirizzati a Valentino.
Molto bella la gara di Rossi che ha onorato l’ultima danza con la grinta dei tempi migliori, mettendo il bavaglio a tutti quelli che lo definivano “bollito”. Il 10º posto con una Yamaha di serie B, la dice lunga anche per chi è rimasto dietro e per quelli che, pur essendo davanti, non erano neppure poi così distanti.
Breve articolo dedicato a una gara che hanno visto in tanti e che, tra festa e malinconia, è piaciuta a tutti. Un’ultima volta corsa in un’atmosfera spagnola dipinta di giallo. Particolare sorprendente, poiché gara di addio svolta in casa del rivale spagnolo Marc Marquez, che ci è mancato. Sarebbe stato bello vedere almeno una stretta di mano tra due campioni che non si abbracceranno mai. Era l’ultima occasione, peccato.
Ma Valentino conta ancora un mondiale in più, forse è un numero che fa la differenza? Rivalità a parte, è stato veramente straordinario l’abbraccio finale di tutti i piloti alla fine del gran premio, fermi intorno al mito che dà addio alle piste; ad omaggiarlo, a ringraziarlo per ciò che ha rappresentato per lo sport della moto, ambasciatore di simpatia e di italianità, di classe e di velocità, per 26 anni, in giro per il mondo.
E poi la giornata sportiva è sfuggita di mano a presentatori e organizzatori. Tre rosse Ducati sul podio, l’inno di Mameli, ma una telecamera nel box di Valentino Rossi ci ha regalato immagini da cineteca: una apoteosi di triste, festosa allegria, di amicizia, di valori sempre più rari in questo mondo competitivo con se stesso, sempre più individualista.
Il 14 novembre 2021 ci ha consegnato un Valentino Rossi come uno degli sportivi più acclamati di sempre nell’ultimo giorno della sua carriera agonistica. In Europa certamente si, forse al pari di qualche mito del basket o del baseball americano, e non è poca cosa.
Bella la battuta del campione: “adesso che smetto, ho fatto una corsa della Madonna”… Pausa e poi: “quasi quasi smetto il prossimo anno”. E poi abbracci, lacrime, spumante, collegamento con tutti i più grandi campioni del mondo a omaggiare il Dottore via WhatsApp. Non si è mai visto niente del genere!
E poi lei, gentile, dolce e bellissima compagna, prossimamente mamma, quasi spaesata tra le follie nel box: Francesca Sofia Novello, modella conosciuta a Monza nel 2016, quando ancora, prima del “pronti via”, i campioni avevano a fianco quelle belle “ombrelline” che ci stavano proprio bene. Piacevoli figure femminili sparite dalla linea di partenza con la scusa di “sessismo”. Si sa bene invece che è l’ultimo inchino alle discriminazioni arabe, gente con i soldi che non apprezza l’ombelico, ma questa è un’altra storia.
Ebbene, breve, ulteriore tributo al grande Valentino per una carriera irripetibile, per le tante emozioni a chi ama questo sport. E qui ci si ferma per non rischiare di finire mai. Un commento su tutti quello di Pecco Bagnaia: “non sarei qui se non fosse stato per lui, è incredibile quello che ha fatto per tutti noi”. Breve resoconto di uno spettacolo nello spettacolo di una storia destinata a restare nella storia. Grazie Vale! La Ferrari 488 numero 46 ti aspetta. Un’altra occasione a quattro ruote per centrare un 10º mondiale che manca in bacheca!
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Articolo pubblicato il 15/11/2021