ZONA ROSSA

In Val Seriana avrebbe forse evitato 4.184 decessi da Covid

Se…

Se fosse stata istituita… se fosse stata istituita, la zona rossa in Val Seriana avrebbe permesso di evitare 4.184 decessi. Lo sostiene il Procuratore di Bergamo Antonio Chiappani. Tra gli indagati ci sono nomi eccellenti: l’ex premier Giuseppe Conte, l’ex ministro della Salute Roberto Speranza, il Governatore della Lombardia Attilio Fontana, l’ex assessore della sanità lombardo Giulio Gallera, l’ex presidente dell' Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro.

 

Ma…

Ma quando la pandemia prese a mietere vittime, si prendevano decisioni in coscienza, più che in scienza, giacché nessuno aveva conoscenza di quel virus esiziale e del modo di combatterlo. E ci furono certo errori, come ce ne furono negli altri Paesi coinvolti, ai quali, comunque, l’Italia ha fatto da battistrada, essendo stata colpita per prima, e dalla quale molto gli stranieri hanno appreso, come hanno riconosciuto.

Non è un atto d’accusa, ha detto il procuratore Chiappani riferendosi alla indagine Covid appena conclusa, che riguarda una ventina di indagati per reati anche molto gravi, come quello di epidemia colposa, per il quale l’art. 452 del Codice Penale prevede fino a 12 anni di reclusione.

No, non è un atto d’accusa, ma una indagine – pure questo Chiappani ha detto - che servirà non solo per le valutazioni di carattere giudiziario, ma anche per valutazioni scientifiche, epidemiologiche, di sanità pubblica, sociologiche e amministrative…Grande impegno è stato profuso per fornire ai cittadini di Bergamo una ricostruzione della risposta data dalle autorità sanitarie e civili contro la propagazione della pandemia nel territorio.

Non è un atto d’accusa, ha detto il microbiologo Andrea Crisanti, oggi Senatore PD, neanche la sua perizia, che supporta la indagine: la motivazione principale mia e della procura è stata su quelli che sono stati i processi decisionali che hanno portato a determinate scelte. Con la consulenza è stata fornita una mappa logica su quello che è successo.

Ecco, questo è il punto che alcuni contestano: per restituire agli Italiani la verità, una indagine di carattere giudiziario si è allargata a valutazioni scientifiche, epidemiologiche, che competono ad altre autorità, a valutazioni di sanità pubblica, sociologiche e amministrative, che spettano alla politica. E questa, infatti, si è mossa quasi contemporaneamente alla Procura di Bergamo con la Commissione Affari sociali alla Camera, che ha ascoltato, tra gli altri, anche Consuelo Locati, avvocato dell’associazione Familiari delle vittime Covid-19, il quale ha perorato la istituzione di una commissione bicamerale d’inchiesta perché si accerti la verità.

Di fronte a una catastrofe, tutti esigono che si accerti la verità. Ora, abbiano solo indagati, che avrebbero peccato non tanto in opere, quanto in omissioni, giacché le condotte contestate sono per lo più di natura omissiva. Pensiamo, però, che gli indagati peccheranno certo in pensieri malevoli e anche in parole sconce, per il loro coinvolgimento in processi che saranno lunghi e costosi, che lasceranno cicatrici anche in chi sarà assolto con formula piena.

Si vales, vàleo.

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Articolo pubblicato il 19/03/2023