
Negli ultimi dieci anni si è passati da 2.878 a 3.518 trapianti di organo solido.
In questo momento, in Italia, ci sono 8.000 persone in attesa di trapianto di organo solido.
Detto questo va spiegato – con un pizzico di orgoglio – che dal 2012 al 2022 i trapianti sono passati da 2.878 a 3.518, a fronte di un crescendo di donatori passati da 1.123 a 1.461.
Numeri confortanti e ragguardevoli che – come riporta il Centro Nazionale Trapianti (CNT)– “in 10 anni, grazie all’unificazione dei coordinamenti interregionali, i trapianti in urgenza sono più che triplicati, dai 130 del 2012 ai 431 del 2022, mentre sono cresciuti quelli dei cosiddetti iperimmuni, i pazienti in lista d’attesa che hanno già ricevuto un trapianto in precedenza e che per questo hanno molte meno possibilità di trovare un donatore compatibile: sono passati dai 15 trapiantati all’anno nel 2011-2013 ad una media di 59 ogni 12 mesi nell’ultimo triennio”.
Il Professor Massimo Cardillo (nella foto a destra), Direttore del Centro Nazionale Trapianti, a tal proposito tiene a dire come “in questi dieci anni il CNT ha reso più efficiente il funzionamento del sistema di donazione e trapianto e ha accorciato le distanze fra il Nord e il Sud del Paese mantenendo standard elevati di vigilanza e sicurezza. Ora dobbiamo continuare sulla strada della crescita dei volumi dell’attività di trapianto”.
Bellissime e importantissime parole che vanno confrontate con quello che vi abbiamo raccontato nei mesi addietro.
Nel febbraio scorso, infatti, vi abbiamo detto di come la Lombardia, governata dal Centrodestra e da Attilio Fontana, “Lega”, fosse leader nel trapianto di organo solido.
Nel mese di luglio abbiamo notificato come in Lombardia – precisamente al Policlinico di Milano – sono stati eseguiti sette trapianti di polmone in pochi giorni.
Dal Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” di Roma fanno sapere che “in Italia si eseguono circa 2.000 trapianti di rene ogni anno; di questi, poco più di 300 da donatore vivente. Il “Gemelli” nel trapianto di rene, sia da vivente che da donatore deceduto rappresenta un polo di eccellenza e sta curando molto questo programma, come dimostrano anche i numeri”.
La sanità in Italia ha fatto passi da gigante e questo va a vantaggio degli italiani più fragili, ammalati e necessitevoli di terapie salvavita.
Noi continuiamo a puntare i riflettori su questo tema perché riteniamo corretto narrare ciò che di buono e significativo c’è nel nostro Sistema Sanitario Nazionale.
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Articolo pubblicato il 02/10/2023