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Musica
Alla scoperta del Romanticismo Tedesco
Johann Christian Heinrich Rinck.
Articolo di Giovanni Tasso
Pubblicato in data 04/08/2020

Dopo il bellissimo disco dedicato a Ferdinand Ries, l’etichetta tedesca MDG prosegue la sua esplorazione degli autori contemporanei di Beethoven con il primo volume di una collana incentrata sulla figura quasi completamente dimenticata di Johann Christian Heinrich Rinck.

 

Una gradita addizione ai cataloghi discografici

Beethoven non è l’unico compositore da ricordare nel 2020, perché quest’anno segna anche il 250° anniversario della nascita di Johann Christian Heinrich Rinck. Nel corso della sua vita, Rinck godette di una vasta fama e ottenne un gran numero di riconoscimenti di grande prestigio, mentre oggi le sue opere sono state quasi completamente dimenticate.

Dopo avere studiato alcune delle opere cameristiche più belle di Rinck, i componenti del Trio Parnassus hanno scoperto un compositore di grande interesse, che seppe fare coesistere in maniera molto originale l’eleganza rococò con le nuove pulsioni romantiche.

 

Uno spirito libero

La grande originalità di Rinck appare evidente già nella struttura formale delle sue opere cameristiche, in quanto tutti e tre i Trii op. 32 sono divisi in soli due movimenti, mentre la Sonata in re maggiore per violino, violoncello e pianoforte fu concepita in un solo tempo. Ulrich Rasche ha ricostruito con estrema cura la parte perduta del violoncello della sonata sulla base della parte del pianoforte.

Rinck non era quel tipo di compositore che ama rimuginare troppo quando si tratta di scrivere temi e motivi e nelle sue opere di brevi dimensioni sviluppava una musica di squisita leggerezza, che in ogni caso presentava spesso spunti sorprendenti e del tutto imprevedibili.

 

Una assoluta maestria

Secondo alcuni musicologi, sarebbe stata proprio questa propensione per la musica di gradevole ascolto a condurre Rinck a scrivere sul frontespizio della Sonata per violino e pianoforte presentata in questo disco l’indicazione “Très facile”.

In ogni caso, non bisogna farsi ingannare dalle apparenze, perché questa (presunta) facilità non si riferisce sicuramente alla mancanza di complessi passaggi tecnici, visto che sia il pianista sia il violinista devono spesso dare il meglio di sé, soprattutto nel delizioso movimento strutturato secondo il modello del tema con variazioni.

In questa frizzante opera giovanile si percepiscono a più riprese tracce dello stile di Mozart.

 

Un ascolto molto piacevole

Il programma di questo disco si chiude con il Trio in mi bemolle maggiore, un’opera divisa in tre movimenti, che si colloca nel solco delle concezioni formali del Classicismo viennese.

Grazie alla sua incantevole introduzione lenta e all’espressività delle sue architetture armoniche, questo bellissimo Trio si avvicina moltissimo all’idioma di Beethoven. Nel complesso, questo disco celebrativo consente di allargare i nostri orizzonti artistici, con un compositore che merita di essere riscoperto ai massimi livelli.

 

 

JOHANN CHRISTIAN HEINRICH RINCK (1770-1846)

integrale delle opere cameristiche – volume 1

Trio Parnassus

MDGSA2171 (SACD alto prezzo)

Christian Heinrich Rinck (1770-1846): Sonata in re maggiore per violino, violoncello e pianoforte; Trio in fa maggiore per archi e pianoforte op. 32 n. 1 (1813); Trio in sol maggiore per archi e pianoforte op. 32 n. 2; Trio in la maggiore per archi e pianoforte op. 32 n. 3; Sonata très facile in si bemolle maggiore per violino e pianoforte; Trio in mi bemolle maggiore per archi e pianoforte (1803)

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