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Voci e cose dal Piemonte
Stradario torinese: via Giambattista Balbis
In Borgo San Donato, ricorda il medico e botanico, docente universitario e direttore dell'Orto Botanico di Torino
Articolo di Milo Julini
Pubblicato in data 14/09/2020

Restiamo nel Borgo San Donato per parlare della via Giambattista Balbis, che risale a Torino capitale del regno d’Italia (1861). È la prima traversa a destra della via Cibrario. Con andamento obliquo e serpiginoso termina in corso Principe Oddone, in corrispondenza di via Pinelli, dove si trova l’edificio che ha ospitato la fabbrica di cioccolato Talmone. Il suo ultimo tratto è ancora pavimentato a ciottoli.

È dedicata a Giambattista Balbis (Moretta, 17 novembre 1765 - Torino, 13 febbraio 1831), medico, entomologo, botanico, docente universitario e direttore dell’Orto Botanico di Torino. Si è anche molto impegnato nella vita politica.

Affiliato ad un club massonico di Chambery, diventa vice medico capo dell'armata francese e membro del Governo repubblicano. È uno dei tanti rivoluzionari giacobini che il governo francese pone ai vertici dell’amministrazione piemontese e dell’Ateneo torinese.

Allievo di Carlo Allioni, è nominato professore di botanica e materia medica nel 1801 a Torino. Dirige l’Orto Botanico torinese dal 1801 al 1814 e raccoglie circa 18.000 esemplari d’erbario.

Durate la Restaurazione viene allontanato dalla Cattedra e dalla direzione dell'Orto Botanico. Accademico delle Scienze e Accademico di Agricoltura dal 1801, al ritorno di Re Vittorio Emanuele I viene radiato anche dalle due Accademie.

Costretto ad emigrare, va prima a Pavia e poi in Francia, dove nel 1819 è nominato professore di Botanica e direttore dell’Orto Botanico dell’Università di Lione. Mantiene la carica per un decennio.

Si dedica all’esplorazione floristica del Piemonte. Per primo segnala la Pinguicola alpina, specie tipicamente alpina, nei pressi di Pecetto sulla collina di Torino. Torna a Torino nel 1830 dove muore l’anno seguente.

Torino lo ricorda con questa via nel Borgo San Donato.

Il ponte Balbis sul Po, all'altezza di corso Bramante, è invece dedicato a Franco Balbis (Francis) (Torino, 1911- 1944). Capitano di Artiglieria, pluridecorato, dopo l'8 settembre 1943 entra nel 1° Comitato Militare Regionale Piemontese (CMRP). Viene arrestato il 31 marzo 1944, durante una riunione nella sacrestia di San Giovanni in Torino. È processato nei giorni 2-3 aprile 1944 dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato. Viene fucilato il 5 aprile 1944 al Martinetto con Quinto Bevilacqua, Giulio Biglieri, Paolo Braccini, Errico Giachino, Eusebio Giambone, Massimo Montano e Giuseppe Perotti. Decorato di Medaglia d'Oro e Medaglia d'Argento al Valor Militare. A Franco Balbis è anche dedicata la caserma della Polizia di Stato di corso Valdocco.

Giambattista Balbis è ricordato a Moretta, suo paese natale, con la dedica di una via e della locale scuola media.

Il botanico Luigi Colla gli ha dedicato la Musa balbisiana, una specie di banano che ha descritto per primo e ha coltivato nel suo orto botanico di Rivoli (Torino).

A Giambattista Balbis è dedicato anche il garofano di Balbis (Dianthus balbisii), una specie di garofano comune in Italia e molto simile al garofano dei certosini, con il quale viene frequentemente confuso.

Tornando alla via Balbis, ne ricordiamo qualche curiosità.

Dalla lettura della Guida di Torino di Augusto Lossa (1863) apprendiamo che in questa via vi era la partenza e l’arrivo degli omnibus, che percorrevano la via Dora Grossa (via Garibaldi) e conducevano sino a piazza Castello, al costo di centesimi 10.

La ditta Talmone, prima ricordata, produttrice di cioccolato, fondata da Michele Talmone (è riferita la data del 1850), nei primi anni Sessanta dell’Ottocento, si installa nel borgo in un fabbricato di proporzioni industriali posto all’angolo delle vie Balbis e Pinelli, dove inizia la sua attività con dieci operai per arrivare a 213 addetti nel 1904 ed a 372 nel 1911. La vendita dei prodotti avveniva in un negozio di proprietà della stessa ditta situato in via Lagrange. Nel 1890 appare la sua nota pubblicità dei Due Vecchietti. Nel 1895 la fabbrica è ampliata e, nel 1904, abbellita secondo i canoni dello stile Liberty.

Nel 1929, la Talmone è trasferita in corso Francia dove darà poi origine alla Venchi Unica. Lo stabilimento di via Balbis, oggi trasformato in casa di abitazione, mantiene il fregio a cartiglio dove era esposto il nome della ditta.

In via Balbis al n. 1, nasce la Croce Verde, nel 1907, per opera di generosi soci fondatori e diventa quasi subito operativa per la pronta adesione di un nucleo di Militi Volontari. Lo scopo è quello di soccorrere gli infortunati e gli ammalati. Primo presidente, sia pure per breve tempo, è il celebre criminologo Cesare Lombroso. I locali, il cui aspetto esterno appare assai poco modificato, sono attualmente occupati da una banca e una lapide posta in via Balbis ricorda la nascita della Croce Verde.

L’Istituto di San Pietro, che attualmente si occupa di ragazzi difficili, avvalendosi dell’opera di alcune suore del Cottolengo si trova in via Miglietti n. 2, all’angolo con via Balbis n. 18.

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