APRI
IL
MENU'
Libri
Treviso – Il ruolo dello sport nella politica estera per la rinascita nell’Italia del secondo dopoguerra
Un nuovo libro della collana Ludica della Fondazione Benetton Studi e Ricerche sulla storia del gioco
Articolo di Gianfranco Piovano
Pubblicato in data 22/02/2021

Il ruolo  importante che lo  sport  ebbe per rilanciare l’Italia nel mondo  dopo il tremendo e sanguinoso secondo conflitto mondiale, viene offerto con la  pubblicazione, “Giochi diplomatici. Sport e politica estera nell’Italia del secondo dopoguerra” (foto copertina ) pp.462 curato da Nicola Sbetti, e pubblicato nella collana editoriale “Ludica”, diretta da Gherardo  Ortalli, e Alessandro Rizzi  della Fondazione Benetton Studi Ricerche in coedizione con Viella.

Nell’introduzione del libro,“All’indomani della Liberazione l’Italia era ancora considerata un paese vinto e ciò comportò delle inevitabili ripercussioni anche in ambito sportivo. Gli atleti azzurri non vennero inizialmente coinvolti nella ripresa delle attività e in alcune federazioni internazionali si arrivò persino all’esclusione  o alla sospensione dell’Italia. Partendo dall’assunto che in virtù della sua elevata visibilità, lo sport, pur essendo un fenomeno periferico e non vitale del sistema politico internazionale,  rappresenta tanto una variabile quanto uno strumento di politica estera.

Questo lavoro -  di Nicola Sbetti - mira a rispondere a una serie di interrogativi. Perché, al contrario di Germania e Giappone, l’Italia poté partecipare alle Olimpiade del 1948? (la copertina del volume riporta un ritaglio di stampa del passaggio della fiaccola olimpica diretta alle olimpiadi estive di Londra  in piazza del  Duomo di Milano).  In quali proporzioni l’eredità del fascismo e la guerra fredda influenzarono la ripresa internazionale dello sport italiano? In che modo i primi governi repubblicani utilizzarono lo sport come strumento di politica estera? E come invece le istituzioni sportive e gli atleti si allinearono a quest’ultima?

Il volume dopo aver analizzato quali furono gli attori e le istituzioni del sistema sportivo italiano e internazionale del decennio 1943-1953,  ripercorre cronologicamente il cammino che lo sport azzurro fece dalla quarantena dell’immediato dopoguerra ad arrivare alle assegnazioni  olimpiche di Cortina del 1956 e di Roma 1960. Particolare attenzione è dedicata alla ripresa dei rapporti sportivi bilaterali e alla rilegittimazione italiana presso il Comitato Olimpico Internazionale e le singole federazioni sportive. Il volume composto da tre capitoli a sua volta i sottocapitoli  il primo capitolo Gli attori della politica (estera) sportiva. Il secondo capitolo Lo sport italiano alla ricerca del consenso e della legittimazione internazionale. Terzo capitolo “crisi politiche” e “crisi sportive”

“Per ovviare allo scarso materiale - pressoché inesistenti si sono rilevati gli archivi delle federazioni sportive nazionali- la ricerca si è concentrata, in modo sistematico, sui giornali e sulle riviste sportive. Lo spoglio sistematico dei quotidiani sportivi ha avuto invece un duplice obbiettivo. da un lato quello di avere un quadro il più possibile completo sull’attività internazionale dello sport italiano, dall’altro quello di valutare questi stessi giornali – in quanto organizzatori - a loro volta come degli attori della politica estera sportiva. Accanto ai giornali e alle riviste sportive sono stati consultati , per specifici eventi o periodi storici, anche i giornali politici per avere un confronto di come venivano trattati gli eventi sportivi.

Il volume è arricchito poi,  da alcuni casi di studio in cui da un lato si mette in luce come la politica internazionale (dalla guerra fredda alla formazione del Territorio Libero di Trieste) abbia influenzato la proiezione internazionale dello sport italiano e dall’altro come determinate ”crisi sportive”( a partire dal ritiro delle squadre italiane dal Tour del 1950) ebbero una ricaduta anche a livello governativo diplomatico. Il libro  mette in risalto come lo sport non produca pace o guerra, ma può rivelarsi un mezzo tattico di alto profilo simbolico che può agire sotto diverse forme diplomatiche, al lettore l’individuazione, la ricerca e lo studio.  

Foto:  copertina libro

Foto 1 : cartolina ufficiale dei VII Giochi Olimpici Invernali di Cortina, 26 gennaio -5 febbraio 1956

Foto 2: cartolina ufficiale del manifesto della XVII Olimpiadi Estive di Roma 25 agosto-11settembre 1960

Autore:

Nicolla Sbetti, PhD. Si occupa di storia dello sport in età contemporanea con particolare attenzione all’Italia, ai grandi eventi sportivi internazionali e agli intrecci con la politica. Insegna Storia dell’educazione fisica e dello sport e Sport history and culture presso il dipartimento di Scienze per la qualità della vita dell’Università di Bologna. È membro del direttivo della Società italiana di storia dello sport . Ha pubblicato “Giochi di Potere. Olimpiadi e politica da Atene a Londra 1896-2012 (2012) e, con Riccardo Brizzi,Storia della Coppa del mondo di calcio(1930-2018). Politica,sport,globalizzazione(2018). Con Philippe Vonnard e Grégory Quin ha curato Beyond Boycotts:Sport During the Cold War in Europe (2017).

“Giochi diplomatici. Sport e politica estera nell’Italia del secondo dopoguerra”, a cura di Nicola Sbetti, pp.463, Fondazione Benetton Studi Ricerche/Viella ,Treviso 2020 €30.00  www.fbsr.it

Altre notizie di
Libri