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Travaglio insulta Draghi e Cartabia
Da qualche tempo il Cavaliere non gli garantisce più il “materiale”
Articolo di Massimo Calleri
Pubblicato in data 28/07/2021

Marco Travaglio ha costruito tutta la sua brillante carriera giornalistica demonizzando ed attaccando Berlusconi inventando, tra l’altro, un nuovo genere letterario: copiare gli atti processuali dell’accusa – ovviamente solo quelli dei processi a Berlusconi o giù di lì- senza considerare né gli atti depositati dalla difesa né, tantomeno, le successive sentenze di assoluzione.

E soprattutto tacendo sui propri processi e sulle proprie condanne.

Questo stile giornalistico ha procurato a Travaglio un grande successo, ma da qualche tempo il Cavaliere non gli garantisce più il “materiale” che gli ha offerto nei decenni passati, quindi non c’è da stupirsi se al dibattito organizzato da Articolo 1 sia sbottato su Draghi.

Scagliandosi contro il Premier Travaglio ha detto che è un figlio di papà e non capisce un c…o; uscita infelice, le politiche di Draghi possono piacere o meno, ma a quindici anni in poco tempo si è ritrovato orfano di padre e madre, e questo non è esattamente l’identikit del figlio di papà.

Inoltre Travaglio ha affermato che Draghi si è messo in testa di sapere tutto, di essere un tuttologo invece , per l’appunto, secondo lui non capisce il c…o di cui sopra.

Anche in questo caso si possono condividere o meno le politiche del governo, ma tutto si può dire fuorchè Draghi sia un tuttologo accentratore; da esperto di questioni finanziarie - si metta il cuore in pace Travaglio, almeno in questo capirà qualcosa Draghi - ha delegato a persone di alto profilo le questioni più delicate che esulavano dalla sua competenza specifica.

Con la situazione sanitaria e la campagna vaccinale ferma ed ostaggio di un continuo tira e molla tra Governo e Regioni ha nominato Commissario Straordinario il Gen. Figliuolo; anche i NO Vax più convinti non possono negare che in questi mesi il generale sia riuscito a far avanzare di pari passo centro e periferia nonostante il grande caos del “federalismo all’italiana” figlio della riforma del titolo V della Costituzione.

E un dicastero importante come quello della Giustizia è stato affidato alla prof.sa Cartabia, giurista docente universitaria di fama internazionale, giudice costituzionale e primo presidente donna della Suprema Corte; Travaglio è andato giù pesante anche su Cartabia dicendo che non sa distinguere un tribunale da un phon o un tostapane.

Una costituzionalista presidente della Corte Costituzionale che si sente dire cose simili da un giornalista che ha fatto dell’insulto un arte e rimpiange il precedente guardasigilli che prima di entrare in Parlamento faceva il DJ con il nome d’arte di DJ Fofò; che brutto spettacolo…

Passi per Travaglio che senza Berlusconi in pieno servizio non sa su chi vomitare insulti, ma la platea dei militanti di Articolo 1 ha applaudito convinta a queste dichiarazioni, e Articolo 1 esprime un ministro di primo piano nel Governo Draghi come Speranza che solo molte ore dopo ha preso, molto sottovoce, le distanze.

Tutti abbiamo conosciuto il Travaglio che andava a cerare e scavare documenti, atti, notizie, magari a senso unico contro Berlusconi, comunque da giornalista di razza; questo Travaglio piaceva anche a chi era distante politicamente dalle sue posizioni, la professionalità del giornalista non era in discussione.

Ma arrivare a dare del figlio di papà a chi si è ritrovato orfano nell’adolescenza, dire che un presidente della Corte Costituzionale non sa cosa sia un tribunale è più che una caduta di stile, è vergognoso.

 

Luigi Cabrino

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