di Maurizio Barracano
Al ritornare d’anima ho ceduto,
ti cercherò in eterno adesso
dove linea d’orizzonte ami la Luna.
La pelle di questo Cielo è Amore.
Incrocerò la mie braccia sul petto,
danzare come Terra e Luna e Sole.
Volto del Cielo si apre in Ricordo.
Amiamoci nel canto che ci rende déi.
Nuovo respiro dell’anima
lacera cieli da terra avvolti,
un braccialetto apre la Porta.
Definitivo amarti fonte alla soglia.
Sei il mio peggior nemico o Amato
dove sorgi io tramonto e precipito,
queste ossa e questa carne dissolvono
odio il sole e il racconto che ti sogna.
Un giorno nuovo ci fa sorgere ora
lontanissimi per essere Uno in Cielo,
svestiamo l’anima oramai nuda dei corpi.
Vagano pensieri cercando nuove cune.
Vicini Cielo nell’attimo amanti
senza oramai requie l’anima si assola,
millenni in fragile vetro mercanti.
Ritrovarsi nello zitto sole della morte.
Saggezza d’Amore la Follia
aggirarsi dove il fiume si fa oceano,
cercare radici tra cespugli di gigli.
Rinuncia Amore al respiro di amanti.
Il grido della pelle dà forma al Cielo,
pulsare di onde rende vivo il cuore.
Uccide chi ama, parossismo del Silenzio.
Si ricordano nel sangue i nostri polsi.
Ti porterò ancora in braccio
a vedere nascere i fiori.
Sapremo dalla Luna cosa sia vivere.
Prati aspettano le nostre anime.
L’estremo velo del Cielo è il Silenzio
d’oro timoniere dell’anima il vento.
Infinito nello sbatter d’ali dei tuoi occhi.
Siederò ovunque per non cadere a terra.
Il mistero della mia vita
è nascosto sotto la tua pelle
qualche raggio di sole penetra il mare
Del tuo seno trova usbergo Amore.
Fotografie di Giancarlo Guerreri
Articolo di
Giancarlo Guerreri
