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La Città di Cuneo non espone il Drapò nelle scuole materne
La Legge Regionale numero 15 del 31 maggio 2004 ancora una volta ignorata e disattesa.
Articolo di Andrea Elia Rovera
Pubblicato in data 12/09/2021

Il 28 ottobre del 2014 usciva su “TargatoCn – Quotidiano online della provincia di Cuneo” una mia lettera dal titolo: “Non esponendo il “Drapo” il neo-autoeletto Presidente della Provincia ha ignorato e violato una legge regionale”.

Siamo al 12 settembre 2021 e dopo quasi sette anni la questione torna a ripetersi.

In quell’occasione il Drapò - Bandiera della Regione Piemonte che rappresenta il Popolo Piemontese dal 1424 – non veniva esposta sul Palazzo dell’Amministrazione Provinciale contravvenendo alla Legge Regionale numero 15 del 31 maggio 2004.

Oggi il Drapò non viene esposto sulle facciate delle Scuole Materne cittadine e la cosa è piuttosto grave visto che la menzionata Legge, all’articolo 7 commi “b” e “d” dice espressamente che “la Bandiera deve essere esposta all’esterno degli edifici scolastici e ogni volta che vengono esposte le bandiere della Repubblica italiana e dell’Unione europea”.

Non esponendo il Drapò Federico Borgna, Sindaco della Città di Cuneo e Presidente della Provincia di Cuneo, ha ignorato e violato una legge regionale e, siccome è dal 2014 che lo interpello sulla legge, non può dire di non essere a conoscenza della questione in oggetto.

Il Comune di Cuneo, sul balcone principale, oltre ad aver esposte ed issate le bandiere di Italia, Piemonte ed Europa ha anche uno striscione giallo con la scritta: “Verità per Giulio Regeni” ma non espone i Drapò sugli edifici scolastici nei quali si fanno cultura e formazione ai bambini della nostra città. Come mai?

Sposare una causa sponsorizzata da Amnesty International è sicuramente una cosa buona ma resta una cosa facoltativa. Esporre la Bandiera del Piemonte sulle facciate degli edifici scolastici di ogni ordine e grado non solo è cosa buona ma è obbligo legislativo imposto dalla Regione Piemonte con apposita Legge.

Può un sindaco ignorare i dettami legislativi della regione alla quale il suo comune appartiene? Credo di no e spero che si ponga rimedio quanto prima perché è importante che i nostri bambini, entrando all’asilo, scoprano di appartenere ad una regione con una lunga storia, delle solide tradizioni ed una coriacea identità.

Sicuramente continueremo a seguire la vicenda e vi terremo informati perché le leggi non le devono rispettare solo i Cittadini comuni ma anche e soprattutto le Amministrazioni Pubbliche.

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