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L’EDITORIALE della DOMENICA di CIVICO20NEWS – Enrico S. Laterza : Green-pass obligé
Il duca Supermario, nobiluomo del Dragone, ha finalmente imposto al popolino bovino la vaccinale certificazione-verde pandemoniaca (in italiano o in inglese): mo basta bufale!
Articolo di L'Editoriale
Pubblicato in data 26/09/2021

Rispolverando i vecchi libri delle medie, ci rammentiamo che un dittatorello “emergenziale di nome Mario, quantunque non Super, la peninsulare Res Publica del nostro Stivaletto lo ha già conosciuto nell’antichità (tra il 108 e l’86 a.C.); a lui succedette una lunghissima lista, millenaria, di emuli illustri, dal sanguinario Silla al divo Gaio Cesare e all’erede Augusto, da Germanico Caligola all’incendiario Nerone Enobarbo, da Domiziano a Commodo, da Diocleziano a Costantino Magno, da Giuliano “l’Apostata” a Flavio Romolo, sino all’arrivo del “provvidenziale” Dux Mascellone, che ci s’immaginava sarebbe stato l’ultimo. Ma, sulla base dei ricorsi di Vico e del celebre aforisma del trinariciuto Marx (Carl, non Groucho), si sa che la Storia tende a ripetersi, speriamo in guisa di farsa e non di tragedia.

 

Ecco quindi che mercoledì 15 e, immancabilmente, giovedì 16 settembre, schivando scaramanticamente il venerdì 17 (con uscita in Gazzetta Ufficiale il 21, evitando così, per-un-pelo, di evocare l’empio sbrecciato XX), in Sconsiglio dei Ministrelli e nelle aulette multicolori e ciarliere del Parlamentone, a Montecitorio e a Palazzo Madama (marchesa, tutto ben…), i bivaccinati manipolatori del potere governativo e legislativo han volentieri approvato, con celere obbedir al concitato imperio napoleonico, l’ampliamento dell’obbligo di green-pass (naturalmente aglofono) in ambito didattico (nunc et ad libitum) e lavorativo (dal 15 ottobre al 31 dicembre, al momento), secondo i desiderata filo-confindustriali dell’ineffabile ed indiscutibile nobiluomo Dragon-Bank, il Grandammiraglio che dalla tolda-di-comando della Prua d’Italietta regge, con fermo polso dolcemente tirannico, il timone del medusiano zatterone nazionale.

 

(Tra parentesi, giusto per sottolineare la salameleccante sudditanza dei maggiori organi di (dis)informazione, specialmente le tivù e i quotidiani main street, si noti che, alla riapertura autunnale, la situazione di scuole e trasporti collettivi, identica, se non peggiorata, rispetto al 2020 – al tempo del gentil Bis-Conte non triplicato, tanto vituperato e astutamente defenestrato –, quando era stata descritta come disastrosa, adesso invece la dichiarano “ordinata”, militarmente “ottima e abbondante”, meglio del rancio rancido nella gavetta!)

 

Chi nutre, sbriglia in rete e mena al pascolo internautico le mandrie di webufale che il bovino popolino si beve famelicamente (e che riecheggia in ognidove, coll’illusorio miraggio dell’immunità di gregge), ha insomma ottenuto paradossalmente l’obiettivo che si prefiggeva: forzare le presunte democrazie liberali a costringere – col trucco della summenzionata famigerata certificazione verde pandemoniaca – anziché convincere i cittadini ad atteggiamenti responsabili e maturi che basterebbe il buonsenso del Belpaese non imbruttito e la virtute dell’Ulisse dantesco a suggerire. Sembra un serpeggiante biscione oroboro (cioè che si mangia la coda)!…

 

A furia di ingoiare paurose pillole di morbifere scemenze decerebranti, propalate sui dis-social dai paranoicomplottisti negazionisti rincovidioti, non ci resterà che compiangerci e/o suicidarci in massa: gli incubi degli imbecilli ingenerano bacilli. Mortali.

 

Mo piantiamola, con le scempiaggini: devono piovere soldoni dall’Ursula dell’Ue e bisogna fare i bravi bambini, capito?!

 

Noi molti, noi infelici molti, noi esercito di sbandati fratellastri” – per parafrasare l’esortazione dell’Enrico V shakespeariano ad Azincourt, con la protezione di San Crispino –, uniti, ghibellini e guelfi, al-di-là di faziose trincee ideologiche (illogiche) e bieche speculazioni elettorali, cerchiamo di battere rapidamente sul campo medico di questa insana guerricciola pestilenziale globale, in scienza e coscienza, con ragionevolezza e intelligenza, il metamorfico microbo di Wuhan, nelle sue avariate varianti, per poi gettare la mascherina per sempre ed occuparci seriamente dell’incombente catastrofe eco-climatica planetaria che rischiamo ci stermini davvero!

 

Lasciamoci inoculare l’ammazzavirus e non lamentiamoci troppo; per Zeneca ad Astra, acus iniectus est, l’ago è iniettato, ossia “il dado è tratto”, ormai: auguriamoci solo che non si riveli un azzardo.

 

Senza drammatizzare.

 

 

Enrico S. Laterza

 

 

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