Sanremo (IM) - Giuliana Tofani Rossi: lettera aperta al Segretario Cgil Maurizio Landini
L'affezionata nostra lettrice tocca un tasto piuttosto caldo facendo anche un riferimento agli ultimi eventi negativi che si sono verificati a Roma. Ma è anche un'attenta disamina dell'evolversi della situazione pensionistica e dei vitalizi maturati da chi dovrebbe difendere gli interessi dei lavoratori ed i loro diritti acquisiti al termine del periodo contributivo. Un dialogo che prosegue nel tempo sempre nell'ottica di salvaguardia dei diritti e non dei privilegi.
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Signor Maurizio Landini,
sono una pensionata del CODIPER, Comitato per la Difesa delle Pensioni di Reversibilità. Con la legge Dini del 1995, le pensioni spettanti al coniuge superstite sono state drasticamente tagliate fino al 50 per cento, nel caso in cui la persona vedova possieda redditi superiori a quelli fissati dalla tabella F. Ciò comporta che, spesso, l’INPS chiede indietro somme, anche importanti (10.000/15.000 euro). Si tratta di una legge ingiusta, fatta con i piedi, in quanto il comma 41 dell’art. 1 della legge Dini ha trasformato una pensione di natura previdenziale, in pensione assistenziale.
In passato ai titolari di pensione, capitava di ricevere degli arretrati, mai di dare soldi indietro!!!
Sono andata a cercare le leggi sulle pensioni e adesso racconto che cosa ho trovato.
L'art.31 dello Statuto dei Lavoratori prevede l'aspettativa non retribuita ai lavoratori chiamati a ricoprire cariche sindacali provinciali e nazionali. Il fatto è, che la Costituzione (art.51) prevede l'aspettativa solo a chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive, ma non ai sindacalisti.
L'art.138 della Costituzione prevede che le leggi di revisione siano adottate da ciascuna Camera, con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e siano approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione. Quindi, non essendo lo Statuto dei lavoratori una legge costituzionale, l'art.31 non è valido.
Infischiandovene del fatto che l'ar.31 non è valido voi sindacalisti della Triplice CIGL, CISL e UIL, in accordo con governi di sinistra, avete fatto approvare leggi per garantirvi una pensione a carico dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, di cui al Regio Decreto Legge 4 ottobre 1935, n. 1827. Non so se mi spiego, avete fatto approvare leggi per sottrarre la pensione ai lavoratori iscritti all'INPS.
- Con l’art.8 della legge 23/04/1981 n.155, l’aspettativa non retribuita, è diventata un diritto, per politici e sindacalisti, all’ accredito di contributi figurativi.
- La legge 8 agosto 1995 n. 335 (DINI), (quella che ha tagliato significativamente le pensioni dei lavoratori) ha dato delega al governo di regolamentare la contribuzione figurativa.
- Il Governo PRODI, con l’art.3 del Decreto Legislativo 16 settembre 1996, n. 564, ha stabilito che coloro che sono in aspettativa non retribuita hanno diritto al riconoscimento dei contributi figurativi dalla data del collocamento in aspettativa.
Bravi sindacalisti, fare i paladini degli operai, conviene! E poi per voi è facile diventare parlamentari, europarlamentari o Presidente di Regione. Ed è così che molti ex sindacalisti di CGIL, CISL e UIL percepiscono, non solo la pensione con contributi figurativi, ma anche uno o più vitalizi.
Anche i vitalizi sono illegali. La nostra Costituzione prevede che i parlamentari ricevano una indennità, (che è pari allo stipendio dei magistrati) ma non prevede la pensione.
Nessun problema: in Italia che, da Repubblica democratica fondata sul Lavoro, è diventata peggio della repubblica delle banane, vengono regalate pensioni agli ex deputati e senatori, sulla base di semplici regolamenti delle Camere.
Signor Landini, vogliamo parlare delle pensioni della legge MOSCA? La legge n. 252 del 1974 ha consentito a circa 40.000 funzionari dipendenti di partiti politici e di sindacati di ottenere pensioni, (alcune sono davvero d'oro) senza che siano stati versati i contributi.
E c'è anche chi, ottenuta la grazia dal Presidente della Repubblica, ha avuto anche la pensione INPS. Mi riferisco al partigiano titino Mario Toffanin ed a circa 30.000 residenti nella ex Iuguslavia. Tra loro c'erano i responsabili della pulizia etnica perpetrata dai seguaci di Tito.
Signor Landini, ha una idea di quale danno l'elargizione di tutte queste pensioni ha arrecato alle casse dell'INPS, cioè ai lavoratori italiani?
Se, anziché pensare ad assurdi privilegi, voi sindacalisti vi fosse preoccupati dei lavoratori, quasi certamente la percentuale dello stipendio lordo che il datore di lavoro deve versare all'INPS, non sarebbe passata dal 10 per cento iniziale, all'attuale 30/35 per cento.
Se voi sindacalisti, in accordo con i politici, non aveste pensato ai vostri assurdi privilegi, il requisito per maturare la pensione, che nel 1935 era di 10 anni, sarebbe rimasto tale. Lo sa Signor Landini che per il lavoratore italiano ci vogliono VENTI 20 anni di contribuzione per aver diritto alla pensione? Se gli anni di lavoro sono inferiori a 20, non solo non prende la pensione, ma neppure riceve la restituzione di quanto è stato versato.
Signori del Sindacato, avete calpestato la nostra Costituzione, avete calpestato i diritti dei lavoratori che dovreste difendere e, sabato prossimo, avete la faccia di bronzo per chiedere ai cittadini, a cui avete fatto tanti danni, di venire a Roma a protestare per voi?
Signor Landini, tutti i momenti ci sono energumeni che sfasciano vetrine, incendiamo cassonetti, auto, bankomat e quant'altro. Una notte mi sono svegliata con le fiamme vicino alla mia finestra: la mafia aveva bruciato un mezzo che era parcheggiato sotto casa mia.
Per quale motivo bisogna fare una manifestazione perché è stato sfasciato il suo ufficio?
Giuliana Tofani Rossi