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Cultura e Spettacolo
Torino - "Quel tempo che Berta moriva" a San Pietro in Vincoli Zona Teatro
Dedicato all’ambientalista e attivista honduregna Berta Càceres
Articolo di Massimo Calleri
Pubblicato in data 19/10/2021

L’associazione Il Camaleonte di Chieri, promotrice da venti edizioni del Premio InediTO – Colline di Torino, punto di riferimento in Italia tra i concorsi letterari dedicati alle opere inedite, organizza la prima edizione della rassegna L’alba dentro l’imbrunire dedicata al reading, ovvero alla lettura scenica sonorizzata, tratta da opere teatrali e letterarie, che si svolgerà fino al 20 ottobre a San Pietro in Vincoli Zona Teatro (via S. Pietro in Vincoli 28, Torino), in collaborazione con Il Mutamento a conclusione dello storico ISAO Festival (Il Sacro Attraverso l’Ordinario), con il patrocinio e il contributo di Regione Piemonte, Consiglio Regionale del Piemonte, Città di Torino, il sostegno della Camera di commercio di Torino.

 

Giovedì 21 ottobre alle ore 21 sul palco Quel tempo che Berta moriva di Anna Busca (copione teatrale vincitore del premio speciale “Alexander Langer” 2020 in collaborazione con Amiat Gruppo Iren e Città di Torino), dedicato  all’ambientalista e attivista honduregna Berta Càceres. Con Eliana Cantone (lettura), Elisa Fighera, Elisa Bosio (violino), Fabrizio Cerutti (elettronica) e Giordano Amato (regia). 

 

Berta Isabel Cáceres Flores è stata un'ambientalista e attivista honduregna, leader del popolo indigeno Lecca e co-fondatrice del Consiglio delle organizzazioni popolari ed indigene dell'Honduras. Premiata con il Goldman 2015, è stata assassinata nella sua casa di La Esperanza, in Honduras, la notte del 2 marzo 2016. Il testo è dedicato a tutti coloro che lottano per la difesa dell’ambiente, della biodiversità del pianeta e dei diritti dell’umanità, anche a costo della loro vita.

 

L’alba dentro l’imbrunire è un verso della celebre canzone Prospettiva Nevski in cui Franco Battiato traspone il pensiero del suo maestro Georges Ivanovi? Gurdjieff, filosofo, scrittore, mistico e musicista di danze armeno, vissuto in Turchia e in Francia (dove a Parigi fondò nel 1922 l'Istituto per lo Sviluppo Armonico dell'Uomo). Il tema richiama le difficoltà che ogni individuo incontra nel suo percorso esistenziale per ritrovare la luce nei momenti più bui. Oggi che la diffusione del Covid-19 ci ha catapultato in un presente distopico che non avremmo mai pensato di vivere, se non attraverso libri e film di fantascienza, in un’emergenza sanitaria da cui sembra sempre più difficile uscire, è necessario cercare uno spiraglio per uscire superare il tunnel. Non va sciupato però quel tempo di parentesi, di messa in discussione del sistema in cui abbiamo vissuto e ancora stiamo vivendo, dominato dal capitalismo assoluto e dal consumismo sfrenato, per riscoprire i valori sociali, etici, spirituali, nel rispetto degli altri e dell’ambiente che ci circonda. La resilienza per affrontare un momento così traumatico e delicato per l’umanità, deve passare anche da un rinascimento dell’arte e della cultura. 

 

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