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Cultura
Massimo Citro, la pazienza del combattente.
Come superare la pandemia con buon senso e fede.
Articolo di Chicca Morone
Pubblicato in data 02/12/2021

A chi non abbia ancora assistito alla trasmissione “Dritto e rovescio” su Rete 4 del 23 settembre consiglio caldamente una “buona visione” della registrazione su Google: trovo sempre interessante osservare quanto il potere dato dal microfono ecciti una certa tipologia di persone, specie se si è investiti del ruolo di detrattore e fustigatore di un personaggio di spicco.

Ma soprattutto come un ricercatore “au-dessus de la mêlée” possa rendere inequivocabilmente nanerottoli i burattini prezzolati dalle solite case farmaceutiche.

 

In presenza di un giornalista di grosso calibro (solo perché è alto 1.90) che ancora in quella data osava asserire la avvenuta decennale sperimentazione dei vaccini (la cui totale avverrà solo nel 2023) Massimo Citro, con calma olimpica, rispondeva “mai su un paziente”. In effetti, ormai, che sia una terapia genica sperimentale è assodato e dichiarato ufficialmente: chi si è sottoposto alla punturina è stato una cavia e per di più, avendo firmato in consenso informato, consenziente.

 

Altrettanto distaccato dagli schiamazzi degli ospiti in sala o dal poco elegante epiteto “Apprendista stregone”, a cui rispondeva con un sorriso ironico, il ricercatore è riuscito a far passare l’informazione circa il progetto di William Gates sui “Quantum dot” risalente a marzo dell’anno precedente. Che cosa sia lo spiega in breve. Si tratta in particolare di una nanotecnologia che permette a particelle in entangled, cioè intrinsecamente correlate a livello quantistico, di modificare in modo reciproco il proprio stato fisico, anche a enormi distanze. Contenute nei sieri? Non può dirlo, non avendoli analizzati.

 

Da allora il dottor Massimo Citro non è più apparso in un qualsiasi programma delle reti nazionali (troppo difficile da rendere ridicolo o impossibile da contraddire?).

In ogni caso, proprio in data 29 novembre, Mediaset ha sospeso per un mese e mezzo “Fuori dal coro” e “Dritto e rovescio”: i conduttori hanno osato fare filtrare la possibilità di qualche dubbio in un pubblico quasi totalmente ipnotizzato davanti al video.

 

In contemporanea, “l’informazione” a detta del senatore Mario Monti “deve essere dosata” perché, come in tempo di guerra, “bisogna trovare delle modalità meno democratiche nella somministrazione dell’informazione”.

Bingo! Una volta lo slogan era “fantasia al potere”, oggi alla fantasia si è sostituita l’arroganza, senza un minimo di pudore.

 

Fortunatamente in questi ultimi mesi sono diventati virali molti video, post e informazioni varie sulla poca serietà nella conduzione della “pandemia” e l’assoluta arroganza della direzione della ricerca in ambito sanitario dove l’investimento del recovery fund è previsto in misura demenziale proporzionatamente alla pioggia di denaro dedicata alla transizione digitale.

 

Ma, forse, chiarificatore è il video postato dall’avvocato Massimo Mazzei su facebook in data 28 novembre 2021 “Perché ci vogliono vaccinare tutti”: il duetto del ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao con Roberto Cingolani, ministro della transizione ecologica non lascia dubbi. L’interfaccia tra l’intelligenza artificiale e il cervello umano è basilare…

Ognuno si chieda come può avvenire.

Noi abbiamo posto alcune domande al dottor Massimo Citro della Riva, medico ricercatore che, in piena pandemia dello scorso anno, ha curato i suoi pazienti con la terapia domiciliare, senza riscontrare alcun decesso.

 

Ulisse e l’ossessione di conoscenza al limite della tracotanza: è questa la sindrome che spinge la ricerca oltre la barbarie, come il vaccino per i bambini?

Parlerei più di sete d’ignoranza che di conoscenza. Informazione non è sapere, non è cultura, e oggi internet dispensa un immenso vuoto. Tracotanza, purtroppo, sì: la barbarie esprime sempre la hybris.

 

Genitori che fanno vaccinare i figli recalcitranti e figli che denunciano i genitori, mogli separate che proibiscono la frequentazione dei figli al genitore non vaccinato: negazione di qualsiasi forma di rispetto?

Non vedo più rispetto in niente. Si sono persi i ruoli e il ruolo è sempre sacro. Ecco l’assenza di sacralità. La gente non ha rispetto primariamente di se stessa, come può rispettare gli altri? Come può vendersi così alla leggera? Il mondo è colmo di odio, di rabbia, ma è prima di tutto rabbia verso se stessi, insofferenza dell’anima che si è persa. Altrimenti non firmerebbe la propria condanna. È il più grande suicidio collettivo della Storia.

 

Secondo lei dove sono le femministe che gridavano “il corpo è mio”?

Chissà! Non si vedono quasi più nemmeno le femmine! Il Sistema vuole cancellare qualunque differenza, a cominciare dai sessi. Parlano di onorare la diversità, quando in realtà la perseguitano. Tipica falsità fabiana.

 

Perché in presenza del video di Colao (20 aprile 2020) che spiega come ci inoculeranno a distanza i medicinali, persone “normali” minimizzano e dicono “esagera”?

Chi parla in questo modo non manifesta alcuna capacità critica, nessun pensiero autonomo, nessun ragionamento. Chi dice questo non fa che ripetere, come un’eco, la versione ufficiale del Sistema. Gente che si è privata della personalità, che non ha più carattere. Mediocrità allo stato puro. Certamente è più comodo abdicare al giudizio, ma allora dov’è l’essere umano? È già transumanesimo.

 

Mattei ha riunito teste pensanti e combattenti: andare in guerra con compagni validi è gratificante o inquietante vista la diversità?

Di fronte a Napoleone, a Waterloo, c’erano quattro eserciti che si odiavano fra loro, ma capirono che bisognava fare fronte comune mantenendo comunque inalterate le proprie identità. Oggi ci va un fronte unito di liberazione nazionale.

 

Puzzer e i triestini ci hanno insegnato il valore della fratellanza: hanno dimostrato che può esistere una forza che aggrega dove economia e politica disgregano.

Sì, e hanno saputo coniugare il carattere, la determinazione, l’ideale, con la vera disubbidienza civile non violenta e con la vera spiritualità. Sono diventati immortali quando si sono inginocchiati a pregare di fronte a chi si apprestava a bastonarli. Come i martiri cristiani di fronte ai leoni. Vanno celebrati e sostenuti. Hanno scritto una pagina eterna nella storia dell’umanità.

 

Stefano Puzzer si esprime come se pescasse da una profondità di inconscio collettivo impressionante: lei lo ha conosciuto personalmente, che impressione ne ha avuto?

Ha detto bene, pesca dalla profondità dell’inconscio collettivo, attinge alle sfere celesti. La sensazione è di pulizia, essenzialità, onestà. È come ispirato da qualcosa di superiore. È umilmente potente e guarda oltre le cose.

 

A forza di registrazioni e mondo virtuale viene cancellato il qui e ora: come difenderci e insegnare ai giovani a riappropriarsi degli spazi interiori?

Insegniamo i valori che si stanno perdendo e insegniamo a ritrovare se stessi nella solitudine e nel silenzio. La realtà vera è molto oltre i sensi.

La salvezza comincia dallo spegnere gli ordigni elettronici, anzi, bene sarebbe distruggerli. Se così facessimo tutti, l’oligarchia si disgregherebbe in poche settimane. Ci tengono in loro potere facendo leva sul luccichio del nulla che ci viene balenato. Siamo come bambini che non possono più vivere senza i loro giochini. Dovremmo finalmente vergognarci.

 

Nascita di una nuova umanità favorita dalla coscienza di chi non si è fatto “benedire” e ha protetto i propri figli…

Dobbiamo recuperare il buon senso e la fede. L’oligarchia dominante è profondamente atea e materialista. Riprendiamo a benedire e a ringraziare, ma in modo vero, sincero.

 

Tachipirina e vigile attesa: atto di criminalità conclamata, ma il protetto della Fabian Society resta incolume. Per sempre? 

No, auspichiamo un risveglio collettivo di coscienze e allora nessuno di loro rimarrà incolume. Dipende, come sempre, da noi: noi abbiamo concesso loro di prendere il potere, a noi tocca rivendicare la sovranità e la libertà. Dovremmo tornare a essere come hanno insegnato gli antichi Greci: “kalòs kai agathòs”, belli e valorosi. Lontani dal “do ut des” e da tutto quello che conviene, mossi solo dalla bellezza e dalla meraviglia. Senza mai cedere. Come si diceva ai nostri tempi: “boia chi molla”!

 

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