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L’Angolo della Poesia
Equinozio di primavera
… e che ci sia una vera rinascita
Articolo di Chicca Morone
Pubblicato in data 26/03/2022

Ci sono giorni dell’anno che segnano “passaggi”: il 21 marzo si celebra l’equinozio di primavera, il passaggio dalla stagione invernale a quella primaverile, l’inizio dell’anno solare, quando le ore notturne equivalgono a quelle diurne.

Da quella data le giornate inizieranno ad allungarsi e la Natura inizierà il suo risveglio, simbolo della rinascita, del rinnovamento, della fertilità.

Quale migliore occasione della “Giornata mondiale della Poesia” per festeggiare la rinascita spirituale di chi sente il bisogno di nutrire la propria anima, scrivendo o leggendo versi a cui dare un particolare valore?

Ecco quindi il gruppo “Fissando in volto il gelo – Poeti contro il green pass” dare virtualmente e virtuosamente il suo contributo con i testi qui raccolti.

Inizia il carosello Ivan Crico, poeta e artista “bisiàc”, cioè appartenente alla minoranza linguistica goriziana di cui è giustamente molto fiero; seguiranno i contributi, con chiaro riferimento alle restrizioni a cui siamo ancora costretti, degli altri amici per ordine alfabetico.

 

Io personalmente non amo per niente queste celebrazioni ma se la richiesta arriva da persone che stimo veramente ben venga. Ho pensato però di riproporre un video che avevo girato per portare la voce della grande poesia in uno scenario drammatico, a pochi giorni dal vile pestaggio dei pacifici partecipanti alla protesta all’ingresso del Porto di Trieste. Arrivando in città venivano deviate ad un posto di blocco tutte le macchine per filmare le targhe. La piazza era presidiata da decine di furgoni in rappresentanza di tutte le forze dell’ordine. Erano rimaste a manifestare solo poche decine di coraggiose persone. Un’atmosfera a dir poco angosciante. Ricordo che, per riuscire a filmare qualche manifestante alle mie spalle ed allontanarmi dal rumore dei loro canti e slogan, fui costretto a spostarmi verso i lati della piazza. Ritrovandomi a leggere davanti ad un pubblico inquietante, a una decina di metri, di agenti con manganelli in tenuta antisommossa che mi fissavano incuriositi. Credo la lettura più necessaria e importante della mia vita. (Dalla piazza di Trieste, 23 ottobre 2021)

 

X.

 

I popoli lo avevano chiamato Dio,

il grande predicatore della giustizia;

eppure preferirono non seguirlo

e in essi sempre viva la malizia.

 

Chi ricorda Gesù

e chi il comandamento?

È scomparso nel vento

e la giustizia non fermenta più.

 

La carità soltanto una parola,

i fratelli sono di nuovo divisi

e solo della tamerice il fiore

decora dei poveri la tavola.

 

Più scarso il vino, più duro

le stagioni nella pena masticate,

cattivo il padrone e disumano.

(Ivan Crico legge Biagio Marin da “El critoleo del corpo fracassao”)

 

Lo yogurt nel vasetto

è scaduto da qualche giorno

e quel limite violato ci condanna

a cicli di sopravvivenza

mentre il vuoto del cucchiaio

riflette un cielo capovolto

che se avesse la ragione e il sangue

accetterebbe di tornare alle orme.

Che sciagura se i nuovi prodotti

avranno un lavoro e dei figli

e se la scadenza che si sfoggia

vivrà tra orgoglio e giustizia.

(Luca Bresciani)

 

Rammendo

 

Con il filo della volontà

rammendo maldestra

i buchi del mio cuore.

 

Spero resista fino a che

Nessuno sia più privato

del lavoro

della cultura

della libertà.

 

Nessuno

per paura della morte

sia più

Giudice cieco del proprio fratello

o ignavo inconsapevole del dolore altrui.

 

Nessuno viva una guerra

in nome del Dio quattrino.

 

Se la mia cucitura non

durerà abbastanza

non sarà abbastanza forte

lo benderò

 

con il coraggio

degli eroi

gocce essenziali del mare

che digiunano

marciano

si espongono

 

per ritrovare

quell'essere umano

distrutto nei più da interessi

di pochi.

(Eleonora Falchi)

 

Nel mezzo del cammin della mia vita

mi ritrovai immerso nel terrore

pensando che da Whuan fosse fuggita,

 

di certo per fatal o foll’ errore,

modesta quantità di virulenta,

sostanza portatrice di dolore.

 

Nel mentre poi la gente si spaventa,

sentendo che la Rai e li giornali,

parlavano di piag’assai violenta,

 

che prest’avrebb’invaso strad’ e viali.

Poi come la magia d’uno sciamano,

che rende anche gli dei un po’ immortali,

 

riusciron a creare, piano piano,

la magica pozion di lunga vita.

E tanto era buono quell’arcano,

 

prodotto di ricerca ben nutrita,

che voller aumentar le dosi note,

per vincere più presto la partita.

 

E ora scendon lacrime alle gote,

di quelli che si fecer vaccinare,

perché le dosi son, ad oggi ignote,

 

…nel dubbio si dovranno triplicare.

… Poi temo ch’al momento del trapasso,

San Pietro mi domandi per entrare,

 

che io gli mostr’ un valido GreenPasso.

(Giancarlo Guerreri)

 

22 marzo 2020

 

Quindi, guarderò un geco,

farò la posta

alle formiche.

 

Dispenserò abbracci

esonerando braccia,

bacerò chiunque,

senza saliva,

ne dirò con bocca

claustrale,

ché fa tanto comunanza.

 

È questo stare insieme

soli,

che lungamente dispera.

 

Faranno bello il tempo,

crossover di sax e violini

ai balconi,

luci coatte alle ringhiere,

con tanto buio

agli occhi.

 

Sarà quanto dovuto

ai tu, loro,

gli altri inconosciuti tanti.

 

È questa vasta alterità

che sgomenta,

in un tempo in cui

si va via soli.

 

?Anche questo è amore

 

?Amore che non chiede

dove sei,

per chi r-esisti.

(Anna Leone)

 

La Costituzione 

 

La Carta dei diritti e dei doveri

si fonda su principi universali:

lavoro, rispetto, un'istruzione,

di fronte alla Giustizia tutti uguali.

 

Pensando alla Nazione,

la scrissero dei Padri Fondatori,

uomini di valore, gente onesta.

Ed or mi riempie il cuore di vergogna

veder chi la calpesta.

(Piero Nissim - estratto dal Recital "Poesie della Legalità", 2015)

 

O Angelo del Mare, trasparente

Signore degli Abissi, tu che vegli

l'equilibrio delle acque, tu che intendi

quale forza segreta muova onde e maree...

O Angelo di Vita, quando il vento si placa

e tace il mare e la mia mente

comincia a dileguare nell'infinito

se conoscere è lecito e sentire e nominare

un Angelo in presenza, fammi entrare

nel centro dell'Amore che gli Dei

conoscono e distillano, irradiando

luce su luce d'ombra

dai golfi non visibili che scindono

onda da onda

e in questo separare

congiungono me con Me, mare con Mare

(Angelo Tonelli)

 

Resto dritta in mezzo alle macerie

cammino cogliendo ortiche infette

Marionette incerte fanno un’aiola

Mentre la notte sorge dall’interno

In questa terra malata

c’è un silenzio che rimbomba

Sono nell’acqua che scorre

Lasciatemi il cuore vi prego

Rimanga almeno la forma

Se mi stringi le chele

Se mi tagli la lingua

Sono un fiore

che non sa marcire.

(Annamaria Scopa)

 

Ma chi pensa e crede che i poeti

siano buoni, e delicati, e inoffensivi

predicatori blandi di buoni sentimenti

anime carine nei fiori rosa, oh badate

invece cosa io vi dico: i poeti sono terribili

si abbarbicano agli alberi condannati

furiosi gridano No!

no agli ovili, tristi disinfettati ovili, no

no alle dolci piccole ferite, ferite perbene

i poeti sono delinquenti, oh fastidiosi poeti!

non ascoltano i saggi, nelle loro cucine sporche

scrivono, mentre i germogli crescono come lance

ridono, invece di piangere dolorosi

i poeti sono bellissimi, sono cervi nel bosco, in amore.

(Violante Vibora)

 

 

Immagine in copertina: OSTARA, LA DEA DELLA LUCE CRESCENTE DELLA PRIMAVERA, MadameBlatt, dal web.

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