APRI
IL
MENU'
Economia e finanza
Quale futuro per l’auto a Torino?
Giachino: “Difendere il settore auto e l’indotto vuol dire difendere Torino, il suo lavoro e il suo futuro”
Articolo di Francesco Rossa
Pubblicato in data 01/05/2022

Stiamo uscendo, forse, dalle segregazioni causate dal Covid, con l’attenzione pubblica,  per oltre due anni, esclusivamente concentrata su pandemia e mascherine.

La medesima soffocante ed monotematica oppressione mediatica, la stiamo subendo a causa della guerra in Ucraina, mentre fatti non meno importanti stanno succedendo a Torino, nella nostra città.

E’ nata Stellantis, la multinazionale che raggruppa più marchi e case automobilistiche. Quel che resta della Fiat, poi FCA, non è ritenuto così strategico nel nuovo raggruppamento.

A Torino è cambiata, non certo in meglio, l’amministrazione  civica. Il sindaco Lo Russo continua ad essere attratto, oltre che per le biciclette e le piste ciclabili, anche dall’auto elettrica e le nuove tecnologie, che, se messe in produzione, in tempi brevi, ammazzerebbero l’indotto auto ed i posti di lavoro del settore auto.

L’occupazione nell’ automotive è diminuita, ma l’orizzonte si profila ancor più lugubre per Torino. Urge quindi intervenire.

Paolo Damilano, candidato sindaco e leader della lista Torino Bellissima,  organizza un incontro con esperti e addetti ai lavori per mercoledì 4 maggio  per dibattere sul tema” Il futuro dell’auto: Difendiamo il lavoro, difendiamo Torino”

 Nel merito ne parliamo con Mino Giachino che, ancora una volta nei mesi scorsi si è occupato in modo proficuo delle tematiche produttive e lavorative di Torino, ottenendo, con il suo pressing, un cospicuo stanziamento dal Governo.

Mino Giachino, che fare per Torino?

“Difendere il settore auto e l’indotto vuol dire difendere economia e lavoro di Torino e del Paese. Eppure nella Legge Finanziaria approvata a fine 2021 non c’era un euro per un settore che ha rappresentato l’Italia industriale nel mondo. Difendere un settore che non essendo stato difeso dai partiti e dai governi nel 1989 produceva in Italia 1.900.000 auto e nel 2019 meno di 500, un caso di distruzione industriale unico in Europa”.

Giachino, se siamo arrivati rapidamente a questa situazione ingloriosa, a quali responsabilità dobbiamo risalire?

“Responsabilità dei manager succeduti a GHIDELLA, ma anche responsabilità delle Amministrazioni torinesi e dei Governi nazionali. Il settore auto ora ha di fronte un periodo di transizione e trasformazione tecnologica epocale perché l’auto elettrica avrà bisogno della metà dei componenti attualmente prodotti col risultato di ridurre la chiusura di tante aziende dell’indotto e la perdita di 72.000 posti di lavoro”.

Qualche strumento d’intervento, se ben usato, oggi ci sarebbe. Lo Stato ha a disposizione in 8 anni 8,7 miliardi che il Governo ha stanziato il mese scorso, dopo la protesta scatenata da Mino GIACHINO e appoggiata da alcuni deputati come FREGOLENT, Laus, Margiotta, Comba, DAMILANO e da Riccardo Molinari che da Capogruppo della Lega a metà gennaio ha presentato una MOZIONE parlamentare che ha dato la forza al Ministro Giorgetti per ottenere lo stanziamento che il Ministro della Economia non aveva voluto inserire.

Giachino a suo parere come verranno usati questi stanziamenti?

“Nella Mozione Molinari fatta propria e integrata dagli altri partiti, sono fissati gli indirizzi per gli incentivi che dovranno rilanciare la produzione e la sostituzione del vecchio parco circolante inquinante è insicuro. Una parte dei fondi per gli studi sui combustibili e sulle tecnologie alternativi alla sola auto elettrica che ha ancora tanti problemi di smaltimento delle batterie” .

Grazie Mino Giachino, speriamo bene per Torino!

Su queste tematiche in modo particolare sulle prospettive per Torino, se ne parlerà mercoledì 4 Maggio alle 17 agli Artigianelli nella Sala appunto delle IDEE .

Interverranno: Paolo DAMILANO, Riccardo MOLINARI, Mino GIACHINO con i grandi contributi scientifici di Miriam Sala, dell’Ing. Antonioli e dell’Ing. Caponi.

Altre notizie di
Economia e finanza