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Ciclismo - Domani parte a Budapest l'edizione 105 del Giro d'Italia
Gino Bartali (Ginettaccio)
Un ricordo e la testimonianza di Gerry Di Fonzo, motociclista foreporter
Articolo di Massimo Calleri
Pubblicato in data 05/05/2022

Nel 1982 ero anche motociclista fotoreporter, partecipai al giro come accoglienza alla carovana del giro, io ero secondo su una moto guidata da un amico; ci appostammo all’ingresso di Abbadia Alpina - Pinerolo, lì aspettammo il passaggio dei primi ciclisti, poi giù anche noi di corsa verso Pinerolo.

 

Andavano davvero molto veloce, si sentiva il fendere dell’aria al loro passaggio; arrivati a Pinerolo sul traguardo tutta la cittadinanza era assiepata per incitare i loro beniamini.

 

Esperienza molto coinvolgente, io ero in piedi sulle pedalini della moto condotta dall’amico Vincenzo. Era l’ anno1982 il giorno 5 giugno si correva la 75° edizione della "corsa rosa" quella era la 21 tappa, la Cuneo - Pinerolo.

 

254 km. con le salite al Colle della Maddalena, Col de Vars, Izoard, Monginevro e Sestriere, poi giù per 55 km. fino in piazza Vittorio a Pinerolo. 

 

La tappa la vinse Giuseppe Saronni della squadra Del Tongo, il giro lo vinse il francese Bernard Hinault della squadra Renault.

 

Feci questo unico ritratto al tre volte campione al giro d’Italia, due Tour de France, quattro Milano-Sanremo e tre Giri di Lombardia, giusto per citare i principali titoli che si aggiudicò durante la sua ventennale carriera di ciclista professionista.

 

Ricordo che dovetti fare ricorso a una forte faccia tosta, sporsi la testa dal finestrino dell’ammiraglia dentro il quale era seduto, gli domandai:

 

«Bartali posso farle una foto?»

 

Eravamo nel cortile della Caserma Fenulli davanti alla sala stampa. Lui allora era dirigente di una squadra, e in quel frangente stava prendendo appunti per la strategia della tappa successiva, la cronometro Pinerolo-Torino.

 

Lui alzo lo sguardo e si voltò verso di me, non vi dico l’emozione di guardare negli occhi una persona che oltre ai titoli noti, aveva negli occhi anche la sua storia fino ad allora non conosciuta; mi disse

 

«stai lavorando, puoi fare quello che vuoi».

 

Gerry Di Fonzo

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