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Politica Internazionale
Le minacce velate della N.A.T.O. fanno indispettire la Russia
L'attuale posizione dell'Occidente aumenta la probabilità di un conflitto aperto e diretto tra Russia e Nato.
Articolo di Andrea Elia Rovera
Pubblicato in data 13/05/2022

Nella giornata di ieri, 12 maggio 2022, il Segretario Generale della N.A.T.O., Jens Stoltenberg, ha fatto sapere al mondo intero che l’adesione della Finlandia all’Alleanza Atlantica “avverrà senza intoppi” e con rapidità.

Immediata la reazione del Portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che ha immediatamente replicato.

L’ANSA poco prima delle 13, ora italiana, ha battuto un’agenzia nella quale diceva che “la risposta della Russia all’entrata della Finlandia nella Nato “dipenderà dalla vicinanza delle infrastrutture dell’Alleanza ai confini” russi”. Questo perché – sempre a detta di Peskov – “l’ingresso della Finlandia nella Nato sarebbe “sicuramente” una minaccia per la Russia”.

Cosa succederà se la Finlandia affretterà le pratiche internazionali per entrare nella N.A.T.O.?

Quello che tutti purtroppo temiamo: il Governo di Moscaadotterà le necessarie misure per garantire la propria sicurezza”.

Al di la delle personali inclinazioni dobbiamo prendere atto del fatto che l’atteggiamento di Stoltenberg e della N.A.T.O. ci sta mettendo a serio rischio.

Vincenzo De Luca, Governatore della Regione Campania, qualche giorno fa – intervenendo all’Assemblea Pubblica di “Confindustria Benevento” – non si è trattenuto ed ha definito il Segretario Stoltenberg con l’appellativo di “semi analfabeta di ritorno”.

Il Governatore di area PD è solito fare uscite folcloristiche e colorite ma stavolta ha fatto un’analisi che viene condivisa tanto a Sinistra quanto a Destra. Durante il suo intervento, infatti, ha analizzato la posizione assunta da Stoltenberg sulla disponibilità di Zelensky di accettare l’annessione della Crimea da parte della Federazione Russa per fermare le ostilità.

De Luca, preso da sconcerto e disapprovazione, ha detto: “peccato che negli Stati Uniti non ci sia più Kissinger, neanche Brzezinski, quei grandi diplomatici che avevano anzitutto senso della storia, non questi primitivi, tangheri, semi analfabeti che parlano senza misurare il peso delle parole che pronunciano. E rimpiango Aldo Moro, Andreotti, i nostri grandi uomini di Stato che prima di aprire bocca conoscevano la storia dei Paesi e dell’Europa”.

Da queste parole si desume che anche all’interno del “Partito Democratico” ci sono posizioni contrastanti sulla gestione del conflitto Russia-Ucraina.

L’invio continuo di armi offensive al Governo di Kyev non solo non piace agli italiani che – nella maggior parte dei sondaggi – si dicono contrari alla spesa per gli armamenti a sostegno di Zelensky ma non piace, evidentemente, anche a molti esponenti politici di area dem.

La strategia della N.A.T.O. consistente nel foraggiare l’Ucraina di armi ed armamenti non sta funzionando ed infatti – nel primo pomeriggio di ieri – il Governo di Mosca si è fatto sentire per bocca di Dmitry Medvedev, Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, che ha tuonato: “Riempire l’Ucaina di armi dei Paesi Nato, addestrare le sue truppe all’uso di equipaggiamenti occidentali, schierare mercenari e tenere esercitazioni ai confini aumenta la probabilità di un conflitto aperto e diretto tra Russia e Nato”.

Gli esperti di tematiche militari, però, sanno che “il conflitto aperto e diretto tra Russia e Nato” consisterà, senza ombra di dubbio, nell’utilizzo di munizioni al fosforo e di bombe a grappolo. La Federazione Russa, infatti, sin dall’origine delle ostilità, invitò la N.A.T.O. a non esagerare con le ingerenze e le intromissioni ma Stoltenberg e i suoi baldi consiglieri evidentemente pensano che Vladimir Putin sia un uomo a cui piace scherzare.

Chi conosce la storia di Putin e i suoi trascorsi sa bene che così non è. In questa delicata fase occorre far ricorso alla diplomazia ed usare somma prudenza. Provocare l’avversario con minacce, più o meno velate, non è né prudente né intelligente.

Sicuramente torneremo sull’argomento sperando che gli animi si calmino e questo assurdo conflitto veda presto una risoluzione.

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