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Politica Nazionale
Riforma della Giustizia, per l'ANM ha scioperato più del 60% dei magistrati
E’ indispensabile dare visibilità ai referendum sulla Giustizia
Articolo di Francesco Rossa
Pubblicato in data 17/05/2022

Oltre alla consultazione amministrativa che riguarda un numero limitato di Comuni, tutti ii cittadini italiani, il 12 giugno prossimo saranno chiamati ad esprimere il loro voto su cinque referendum, promossi da Lega e radicali e ammessi lo scorso 16 febbraio dalla Corte costituzionale, tutti sul tema della giustizia. Inammissibili invece per la Consulta il referendum sulla cannabis, quello sull’eutanasia e quello sulla responsabilità dei magistrati.

Che la scelta del referendum, dopo anni di sterili discussioni, sia quella appropriata, lo dimostra lo sciopero dei Magistrati contro la riforma Cartabia che si è svolto nella giornata  di ieri, lunedì 16 Maggio.

E’ stata una Giornata di astensione dalle udienze per giudice e pm per cercare, in vista dei decreti attuativi, di fare pressione sul Parlamento al fine di modificare la riforma Cartabia dell’ordinamento giudiziario e la nuova legge elettorale del Csm. Le percentuali di adesione a livello nazionale, superano il 60%.

Ci teniamo ad informare i cittadini su quel che prospettano le singole domande referendarie

1. Incandidabilità dopo la condanna  – il referendum chiede di abrogare la parte della Legge Severino che prevede l’incandidabilità, l’ineleggibilità e la decadenza automatica per parlamentari, membri del governo, consiglieri regionali, sindaci e amministratori locali nel caso di condanna per reati gravi.

2. Custodia cautelare durante le indagini – si chiede di togliere la “reiterazione del reato” dai motivi per cui i giudici possono disporre la custodia cautelare in carcere o i domiciliari per una persona durante le indagini e quindi prima del processo.

3. Separazione delle carriere – Questo quesito del referendum chiede lo stop delle cosiddette “porte girevoli”, impedendo al magistrato durante la sua carriera la possibilità di passare dal ruolo di giudice (che appunto giudica in un procedimento) a quello di pubblico ministero (coordina le indagini e sostiene la parte accusatoria) e viceversa.

4. Valutazione degli avvocati sui magistrati – il quesito chiede che gli avvocati, parte di Consigli giudiziari, possano votare in merito alla valutazione dell’operato dei magistrati e della loro professionalità.

5. Riforma Consiglio Superiore della Magistratura  – si chiede che non ci sia più l’obbligo di un magistrato di raccogliere da 25 a 50 firme per presentare la propria candidatura al Consiglio Superiore della Magistratura.

Il quorum

Per la validità del referendum abrogativo è obbligatorio che vada a votare la metà più uno degli elettori aventi diritto, in caso contrario le norme per le quali il quorum non viene raggiunto resteranno in vigore.

Fino ad oggi l’informazione su questi quesiti è stata quasi nulla, nonostante che i quesiti referendari tocchino temi cruciali per il nostro Paese.

Ogni informazione ulteriore può essere ricavata, consultando il sito:

www.referendumgiustizia.it

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