Una grande mostra al Museo della Città di Livorno dedicato a uno dei più noti esponenti del movimento dei Divisionisti, anche opere di pittori italiani, olandesi belgi, che hanno condiviso la carriera artistica di Vittore. Disponibile al pubblico fino al 10 luglio 2022
La ricchissima mostra, Vittore Grubicy de Dragon. Un intellettuale-artista e la sua eredit
à. Aperture internazionali tra divisionismo e simbolismo”, nata da un progetto di Sergio Rebora e Aurora Scotti, promossa dalla Fondazione Livorno e realizzata da Fondazione Livorno Arte e Cultura, insieme al Comune di Livorno, e con il contributo Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci, presentano, fino al 10 luglio 2022 al Museo della città , oltre un centinaio di opere di Grubicy e di altri artisti a lui contemporanei provenienti da musei, gallerie, e collezionisti italiani, di un artista che diffuse le teorie del Divisionismo del quale fu uno dei principali sostenitori.
Vittore Iniziò a diping
ere nel 1885 e si dedicò interamente alla pittura dopo il 1890 esprimendo i suoi legami con la cultura tardo romantica lombarda e la sua adesione al divisionismo in malinconici e delicati paesaggi luminosi, i cieli nuvolosi, le immagini ovattate, i ritratti di donne, ecc. Luca Salvetti, Sindaco Comune di Livorno, ”L’Amministrazione Comunale è lieta di ospitare un’altra grande mostra al Museo della Città , dedicata ad uno dei più noti esponenti del Divisionismo Vittore Grubicy De Dragon era milanese, ma si è avvicinato alla città di Livorno grazie al pittore Benvenuto Benvenuti, suo discepolo ed esecutore testamentario”.
I Grubicy appartengono a un nobile casato magiaro trapiantato a Milano. La mamma origine italiana, è pittrice per diletto , Il fratello Alberto gestisce in proprio la Galleria Grubicy , che tra l’altro ebbe un ruolo molto importante sino nei primi anni del Novecento.
Vittore imbocca invece la strada di critico. Nelle presentazioni riportate nel volume, che accompagna la mostra, scrive, Luciano Barsotti, Presidente Fondazione Livorno, Olimpia Vaccari, Presidente Fondazione Livorno - Arte e Cultura,”Per la prima volta non viene analizzata l’opera dell’artista in un contesto divisionista. L’attenzione si rivolge piuttosto al mondo che sta intorno a Vittore, alla sua famiglia, le sue amicizie, i suoi interessi, i suoi carteggi”.
È lo stesso Vittore, ritratto in diversi momenti della sua vita, a introdurre il visitatore nelle nove ampie sezion
i dell’esposizione che, grazie anche alla possibilità di attingere ai materiali inediti conservati dagli eredi di Ettore Benvenuti( dipinti, disegni, incisioni, documenti, fotografie, oggetti d’arredo, suppellettili …) consentono di proporre una dimensione privata dell’uomo, sino a oggi poco, o mai, esplorata.
Grubicy imbocca invece la strada di critico e promotore, curando le prime retrospettive di Tranquillo Cremona e Daniele Ranzoni, sostenendo ed ospitando nella propria dimora Giovanni Segantini ai suoi esordi che spinge ad approfondire la conoscen
za di Millet e del naturalismo francese, ma occupandosi anche del giovane Angelo Morbelli, di Achille Tominetti e di Serafino Macchiati.
Vive per lunghi anni nei Paesi Bassi, Amsterdam e l’Aja, perché è convinto che assieme a Parigi e Londra siano i centri più importati per commercializzare all’estero l’arte italiana e contemporanea. In quel periodo frequenta e stringe rapporti con i maggiori esponenti della Scuola dell’Aja e comincia egli stesso a disegnare e dipingere, nel contempo intuisce le potenzialità internazionali dell’arte italiana, e propone all’Expo di Londra del 1888 la memorabile”Italian Exhibition”.
Viene poi l’innamo
ramento per il Giappone e l’Estremo Oriente. Impara lingua e scrittura giapponesi e raccoglie testimonianze notevolissime di quella civiltà che porta in Europa. Nel contempo sostiene le prime istanze simboliste milanesi: Previati, innanzitutto, ma anche Conconi e Troubetzkoy. La mostra riserva anche un’intera sezione riservata al rapporto tra Vittore e Toscanini, col tramite di Leonardo Bistolfi.
In mostra sono anche presenti un gruppo di dipinti appartenuti a Toscanini, recentemente acquisiti da Fondazione Livorno. Livorno è poi al centro , dell’ultima sezione della grande mostra perché, come è testimoniato dalle opere in essa esposte, Grubicy ebbe un ruolo fondamentale nel rinnovare la pittura livornese, dopo la lunga vicenda macchiaiola e post macchiaiola.
La mostra è accompagnata da un catalogo, che è una vera monografia., prodotta da
Pacini Editore, riccamente illustrata, con documenti inediti e saggi di, Aurora Scotti, Paola Pettenella Patrizia Regorda, Sergio Rebora, Niccolò D’Agati, Stefano Turina, Alessandro Botta, Francesca Cagianelli , Monica Vinardi.
Descrizioni immagini:
Foto copertina catalogo: dipinto a olio su tela realizzato da Vittore Grubicy De Dragon nel 1890-1901”Alla sorgente tiepida(sopra Intra)” – Milano galleria d’Arte Moderna
Foto 1 Vittore Grubicy De Dragon, “Fiumelatte”. Serie delle”Sensazioni giojose”, 1891 , olio su tela, cm31,5x24,8,collezione privata
Foto 2Vittore Grubicy Dragon “L’ultima battuta del giorno che muore, 1896, olio su tela,cm 64x54,5, Milano, collezione privata
Foto 3 Vittore Grubicy De Dragon , “Ritratto di persona cara”1886 circa,olio su tela, cm 32,5x21, Milano , Galleria d’Arte Moderna Modena
Foto 4 Vittore Grubicy De Dragon, “Dopo due giorni di nevicata a Miazzina, 1897-1908, olio su tela cm 36,4x38,5, Livorno Fondazione Livorno
Foto 5 Vittore Grubicy De Dragon, “Vecchio capitano di mare,per la prima volta abbandonato a terra” 1885,olio su tela,cm40x31, collezione privata.
Foto 6 Vittore Grubicy De Dragon “Quando gli uccelletti vanno a dormire” 1891-1903 olio su tela, cm 30,5x52,5 collezione privata
Foto 7 Vittore Grubicy De Dragon “Ritratto di Arturo Toscanini, 1912 circa olio su tela, cm 40,5x31, Parma Conservatorio di Musica Arrigo Boito
Foto 8 Vittore Grubicy De Dragon “Spiaggia di Fiandra”, 1885, olio su tela, cm 26,4x33,8 Livorno, Fondazione Livorno
Le immagini sono state tratte dal catalogo della mostra:
“Vittore Grubicy De Dragon. Un intellettuale- artista e la sua eredità. Aperture internazionali tra divisionismo e simbolismo”, curata da Sergio rebora e Aurora Scotti , fino al 10 luglio 2022, Museo della Città di Livorno , Piazza del Luogo Pio. Inform