APRI
IL
MENU'
Musica
Il Seicento, secolo della Meraviglia
Barbara Strozzi
A Chiaverano la “Stefano Tempia” propone un suggestivo concerto dedicato al repertorio strumentale e vocale del XVII secolo.
Articolo di Giovanni Tasso
Pubblicato in data 09/06/2022

 

Domenica 12 giugno alle 16, la stagione della “Stefano Tempia” fa tappa nella Chiesa di San Silvestro Papa di Chiaverano, per il concerto (ingresso libero su offerta) interamente imperniato sul repertorio strumentale e vocale del XVII secolo, che vedrà grandi protagonisti il soprano Alice Duport-Percier e l’organista Franck Marcon.

 

Nel corso del XVII secolo, il repertorio vocale e strumentale fu dominato dalle forti personalità di Claudio Monteverdi e Girolamo Frescobaldi, due italiani che esportarono il loro stile in tutti i paesi europei, come avrebbe fatto all’inizio del secolo successivo il romagnolo Arcangelo Corelli, che divenne un modello ineludibile per i generi della sonata da camera e da chiesa e il concerto grosso.

 

Dopo aver affinato la loro arte, il ferrarese Frescobaldi si trasferì a Roma e il cremonese Monteverdi andò a ricoprire l’ambitissimo posto di maestro di cappella della Basilica di San Marco, reso vacante dalla morte di Giulio Cesare Martinengo. Anche grazie a questi due sommi compositori, Roma e Venezia divennero con Napoli le capitali musicali più splendide del nostro paese e tra i principali fari di stile di tutta l’Europa e la loro arte fece un’infinità di proseliti.

 

A parte tre messe, tre libri di arie e madrigali e alcuni mottetti pervenutici in forma manoscritta, Frescobaldi si dedicò quasi esclusivamente alla musica strumentale, raggiungendo i vertici della sua arte nelle opere per organo e clavicembalo, strumenti di cui era considerato un virtuoso senza pari. Le opere tastieristiche di Frescobaldi rivelano una vigorosa espressività, molto vicina alla seconda prattica teorizzata più o meno negli stessi anni da Monteverdi, facendo leva su tutte le risorse tecniche del clavicembalo e dell’organo per evocare affetti intensi e spesso in stridente contrasto tra loro.

In questo concerto Frescobaldi è rappresentato da due belle opere dal carattere molto diverso tratte dal Secondo libro di Toccate […] d’intavolatura di cimbalo e organo, pubblicata a Roma nel 1627 e ristampata con ampie modifiche dieci anni più tardi, e dalle Canzoni da sonare a una, due, tre et quattro libro primo, raccolta edita nel 1628 e in origine destinata a ensemble strumentali.

 

L’ambiente romano contemporaneo a Frescobaldi è poi rappresentato dal genovese Michelangelo Rossi, musicista al servizio del cardinale Maurizio di Savoia, che si distinse per le sue toccate ricche di cromatismi, la cui scrittura ricorda da vicino le arditezze armoniche di Carlo Gesualdo da Venosa, dal foggiano Luigi Rossi, che abbinò ai lavori strumentali una vastissima – e ancora in attesa di una organica riscoperta – produzione vocale, che conta oltre 200 pregevoli cantate e diversi melodrammi di notevole interesse, l’immaginifico Johann Hieronymus Kapsberger – passato alla storia con il soprannome di “Tedesco della tiorba” – uno dei maggiori maestri di stile degli strumenti a pizzico, e Giovanni Felice Sances, unico romano di nascita di questo gruppo di autori, di cui viene proposto il toccante Stabat Mater, meglio noto come Pianto della Madonna – un titolo che ritroveremo presto.

 

Sebbene la sua fama sia in gran parte legata ai tre celebri melodrammi e agli otto libri di madrigali, Claudio Monteverdi ci ha lasciato una produzione sacra di inestimabile valore, che non si esaurisce nel solo Vespro della Beata Vergine, ma comprende anche un gran numero di gioielli contenuti nella vasta raccolta Selva morale e spirituale.

Di questa ampia raccolta, pubblicata tra il 1640 e il 1641, due anni prima della scomparsa del Divino Claudio, fa parte il Pianto della Madonna (Iam moriar mi fili), uno dei contrafacta più famosi della storia della musica. Con il termine contrafactum venivano indicati i rifacimenti di opere profane in chiave sacra (più di rado viceversa), adattando alla musica un testo del tutto nuovo, il più possibile vicino al carattere del lavoro originario.

 

A realizzare questo lavoro fu Aquilino Coppini, professore di retorica a Pavia, che tra il 1607 e il 1609 pubblicò tre raccolte dal titolo Musica tolta da i madrigali di Claudio Monteverde e fatta spirituale. Come base musicale, per il Pianto della Madonna fu scelto il Lamento di Arianna, unica aria sopravvissuta della tragedia L’Arianna, scritta da Monteverdi nel 1608 sui versi di Ottavio Rinuccini. Il radicale cambio di destinazione non toglie nulla all’intensità drammatica dell’opera, che esprime tutto il dolore di una donna, nel primo caso un’innamorata abbandonata dall’amante e nel secondo una madre di fronte alla tragica morte del suo Figlio Unigenito.

 

Nella Venezia dominata dalla seconda prattica di Monteverdi, iniziò a mettersi in evidenza Barbara Strozzi, a detta di molti la compositrice più ispirata dell’epoca barocca. Figlia adottiva – ma secondo molti illegittima – del celebre poeta Giulio Strozzi, la giovane Barbara ebbe la possibilità di studiare con docenti di primissimo piano, tra cui Marc’Antonio Cesti e Francesco Cavalli, i due operisti che si dividevano i favori del pubblico veneziano dopo Monteverdi.

 

 Queste frequentazioni operistiche sono alla base della intensa espressività delle opere vocali della Strozzi, come si può facilmente notare dalla bella O Maria, tratta dalla raccolta Sacri musicali affetti, pubblicata a Venezia nel 1655.

 

PROGRAMMA

 

Girolamo Frescobaldi (1583-1643)

Toccata settima (Secondo libro di Toccate d’intavolatura di cembalo e organo, 1637)

 

Barbara Strozzi (1619-1677)

Salve Regina (Sacri musicali affetti, 1655)

 

Luigi Rossi (1597-1653)

Passacaille

 

Claudio Monteverdi (1567-1643)

Pianto della Madonna (Selva morale e spirituale SV 252-288, 1641)

 

Michelangelo Rossi (1601/02-1656)

Toccata XI

 

Johann Hieronymus Kapsberger (1580-1651)

Nigra sum

 

Giovanni Felice Sances (1600-1679)

Stabat Mater – Pianto della Madonna

 

Girolamo Frescobaldi (1583-1643)

Canzona Prima

 

Barbara Strozzi

O Maria (Sacri musicali affetti, 1655)

 

Alice Duport-Percier, soprano

Franck Marcon, organo

 

Altre notizie di
Musica