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Politica
Covid-19. La pessima gestione della Regione Piemonte
Non serve invocare la medicina territoriale quando poi la si disarma.
Articolo di Andrea Elia Rovera
Pubblicato in data 06/07/2022

Da due anni e mezzo non si fa altro che parlare di Covid-19 portando all’opinione pubblica un altissimo numero di “ricette miracolose” per sconfiggerlo e prevenirlo.

Tutto bello ed interessante se non fosse che la Regione Piemonte, il 30 giugno scorso, ha chiuso le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) che avevano il compito esclusivo, specifico e peculiare di prendere in carico i pazienti affetti da Covid-19 al fine di evitare che questi si recassero in ospedale o negli ambulatori di medicina generale.

Dal 1 luglio, dunque, tutti i cittadini piemontesi che contrarranno il Covid-19 dovranno informare il loro Medico di Famiglia che, oltre all’ambulatorio, alle visite domiciliari e – diciamolo – alla sua vita privata, dovrà farsi carico di un monitoraggio pressoché quotidiano di quei pazienti che sono in quarantena.

La coppia Alberto Cirio e Luigi Genesio Icardi, rispettivamente Governatore ed Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, colpisce ancora.

La cosa che lascia basiti è che Icardi sia ancora alla guida dell’Assessorato alla Sanità dopo tutti gli errori commessi negli ultimi due anni. In altre nazioni sarebbe già stato “defenestrato”.

A mettere Cirio e i suoi “Giannizzeri” sugli attenti, però, stavolta è intervenuto il dottor Mauro Salizzoni, medico chirurgo e Consigliere Regionale del “Partito Democratico”, che in una breve missiva ha scritto: “Dall’inizio della pandemia, e per quasi due anni, siamo stati costretti a inseguire il virus, commettendo sin dall’inizio l’errore di ospedalizzare l’emergenza mentre il territorio non ha funzionato come argine. Il Covid è entrato così negli ospedali con le conseguenze che sappiamo: sospensione delle attività non urgenti, le liste d’attesa fuori controllo, la prevenzione diventata un miraggio, i pronto soccorso in tilt. Possibile che non abbiamo imparato nulla dagli sbagli fatti? Occorre che ospedali e ambulatori siano “free Covid” e quindi a disposizione dei malati “normali”. Affinché ciò sia possibile, è fondamentale il ruolo delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale, le Usca, che non dovrebbero venire smantellate bensì potenziate di personale e di mezzi. A fronte dell’inaspettato aumento dei contagi di queste settimane e la quasi certa nuova ondata pandemica in autunno, auspico che la Regione Piemonte decida di prorogare il servizio. Non serve invocare la medicina territoriale quando poi la si disarma”.

Intervento, quello del Consigliere Salizzoni, apprezzato e condiviso da moltissimi Medici di Famiglia che, avvicinandosi il periodo delle vacanze estive, si troverebbero a dover “abbandonare” i loro pazienti nelle mani di un sostituto che - oltre ai suoi pazienti, ai suoi isolati per il Covid, alle sue visite domiciliari - dovrebbe farsi carico anche degli isolati Covid del collega in ferie.

E’ chiaro a tutti come questo sistema sia fallimentare e destinato a fare disastri dal punto di vista terapeutico. La Regione Piemonte non può continuare a fare spot propagandistici a buon mercato e al contempo trascurare la salute dei cittadini in nome di non si sa bene quale bilancio.

Alberto Cirio, con soldi della Regione, andò a prendere gli ucraini e li fece ricoverare nei nosocomi torinesi ma poi trascura la salute di quei piemontesi che pagano le tasse da cui egli prende il suo lauto stipendio?

Sicuramente monitoreremo questa assurda situazione e vi terremo informati perché una Giunta che non gestisce bene la sanità è una Giunta che va mandata a casa.

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