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Musica
John Cage: una personalità creativa straordinaria
Per un contributo fondamentale all’evoluzione della musica contemporanea
Articolo di Massimo Centini
Pubblicato in data 01/08/2022

Doppio anniversario per ricordare un grande artista: John Cage (1912-1992). Una personalità creativa straordinaria, che ha dato un contributo fondamentale all’evoluzione della musica contemporanea. Nato a Los Angeles, giovanissimo si trasferisce in Europa, dove ha rapporti con Stravinskij, affina lo studio di Bach e soprattutto quello di Satie; inizia l’attività compositiva cercando di coniugare la simbiosi tra musica e teatro. Sarà poi al ritorno negli States che Cage comincerà la sua ricerca sulla musica sperimentale, giungendo a creare un linguaggio personalissimo e straordinariamente innovativo.

 

È comunque difficile etichettare la ricerca di questo singolare musicista: una ricerca tutta calata nella confezione di suoni e di invenzioni a tratti esoterici per la loro impenetrabilità e soprattutto per il loro anticonformista approccio al linguaggio e alle premesse dell’estetica.

 

L’impegno principale di Cage è stato soprattutto quello di affrancare la musica da ogni parametro tradizionale, fino a farne materia libera da ogni conformazione, materiale senza memoria, dominio della casualità e di conseguenza più vicina alla natura.

 

La carriera di John Cage è costellata di imprese musicali ai limiti della provocazione: negli Anni Quaranta dava inizio alla sua  rivoluzione trasformando ogni cosa in strumento, anche gli arredi di una casa, il tutto orientato verso una non armonizzazione della musica.

 

Azioni per stravolgere la tradizione, e ci riescono secondo quelle che sono le premesse più autentiche e sostanziose di ogni avanguardia, qualunque sia il mezzo creativo adottato.

Avvalendosi di tutto quanto poteva diventare strumento, dell’amplificazione di suoni e voci casuali e dell’emblematico pianoforte preparato, sui quali prevaleva la sua straordinaria capacità di performer, Cage ha veramente costruito una nuova musica.

 

Una produzione che non ha confini delineati, che diviene territorio dedicato alla sperimentazione più pura e quasi mai collocabile in un ambito preciso. Sono appunto emblematiche in tal senso le esperienze effettuate con il cosiddetto “pianoforte preparato”, con l’inserimento tra le corde di bulloni, pezzi di gomma, pezzi di plastica e noci.

 

Di certo Cage non può essere definito un artista facilmente comprensibile: l’ascolto di una sua esecuzione impone uno sforzo notevole e certamente richiede un atteggiamento mentale completamente libero da quelli che sono i modelli tipici della materia musicale.

 

Non da meno le esecuzioni, in cui l’intervento fattivo dell’esecutore, staccato dallo stereotipo del musicista tour court, ma attivamente impegnato “a fare” oltre che a suonare, sposta decisamente il baricentro dell’approccio al prodotto concertistico.

 

Fondamentale l’avvicinamento alle filosofie orientali, che condizioneranno una parte della sua produzione: per esempio Music of Changes correlato alla lettura e meditazione dell’ I Ching.

È stato detto che John Cage ha di fatto messo in crisi il concetto di musica: forse è vero, ma nel senso più autentico dell’arte che vuole infrangere i canoni per far risorgere dalle ceneri del consueto e della tradizione, un nuovo modello culturale. Insomma, un modo per ritrovare una maggiore aderenza con la naturalità, con la spontaneità e, forse, con la casualità.

Il prodotto musicale di questo avvincente innovatore risulta infatti un’opera aperta, sia a livello compositivo che esecutivo, nulla appare determinato e determinante: suoni e voci, ma anche rumori e silenzi, fuoriescono dal bozzolo dello spartito e sconfinano su altri supporti, su altre superfici. La musica sdogana la sua aderenza alla partitura e si fa materia nuova, anche strana, intrattenibile.

 

Interessante la sua riflessione sull’impossibilità di ottenere il silenzio assoluto, che è alla base del suo celebre brano 4’33’’, che per lasso di tempo prevede solo silenzio, determinando così una singolare osmosi tra musica e azione teatrale.

 

Nella sua maturità Cage ha occupato un posto di rilievo nell’avanguardia musicale della seconda metà del Novecento, aprendosi anche in direzione di tematiche sociali e ambientaliste.

 

Una curiosità: nel 1959 Cage partecipò allo storico telequiz “Lascia o raddoppia?”, presentandosi come esperto di funghi: vinse cinque milioni di lire! In quell’occasione offrì un saggio della sua musica al pubblico italiano, suonando una vasca da bagno, un innaffiatoio, cinque radio, un pianoforte, dei cubetti di ghiaccio, una pentola a vapore e un vaso di fiori.

 

Certamente una performance un po’ troppo ardita per la cultura musicale italiana dell’epoca.

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