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Cronaca Nazionale
Alla scoperta del Nucleo Operativo Radio Mobile dei Carabinieri
Un'eccellenza dell'Arma dei Carabinieri spesso data per scontata.
Articolo di Andrea Elia Rovera
Pubblicato in data 02/08/2022

I fatti efferati di cronaca di questa calda estate ci portano a dover fare una riflessione su chi interviene in modo tempestivo dopo la chiamata al 112 e, molto spesso, evita che un fatto grave si trasformi in tragedia.

Una delle eccellenze poco conosciuta del nostro comparto sicurezza e difesa è sicuramente rappresentata dal Nucleo Operativo Radio Mobile dei Carabinieri, meglio conosciuto come N.O.R.M.

C’è da sapere che ogni gazzella del N.O.R.M. pattuglia una zona ben precisa e – in coordinamento con le altre gazzelle – svolge controlli sistematici di polizia atti a prevenire il crimine ed i reati. In una realtà come quella di Milano, per esempio, il N.O.R.M. svolge una media di 50 interventi a turno (6 ore) quindi si parla di circa 200 interventi nelle 24 ore.

Il “Radiomobile” è un reparto di pronto intervento. L’impiego delle gazzelle che vengono dispiegate quotidianamente è diretto a far fronte alle necessità del cittadino che si rivolge al 112. In più il Radiomobile espleta un’azione di pattugliamento e prevenzione, nell’ambito di un piano di controllo coordinato del territorio con le Questure (e le altre forze di polizia), atta ad impedire che i reati vengano commessi.

Quotidianamente, dunque, viene garantita una sorveglianza pressoché totale dell’area che il N.O.R.M. ha in pertinenza. I militari vengono impiegati sulla strada per osservare il territorio, notare eventuali comportamenti illeciti e rendicontare al Comando Provinciale, al Questore e al Prefetto quelle che sono le zone di maggiori criticità e di maggior concentrazione delinquenziale.

Quando si vede una gazzella sostare in aree apparentemente tranquille e/o di bassa affluenza, in realtà, ci si trova dinanzi a due Carabinieri che controllano lo scorrere delle autovetture e monitorano il flusso in determinate ore ed in determinati giorni. Questo tipo di controlli avviene per pianificare in modo efficiente ed efficace ciò che conosciamo più comunemente come “controllo di polizia stradale”.

Nelle piccole città è più facile vedere le gazzelle appostate nei pressi della stazione ferroviaria, di pompe di benzina su strade provinciali, di aree di sosta per camper e caravan, e di luoghi frequentati da autotrasportatori e mezzi pesanti. Questo ha una spiegazione pressoché logica. Nelle adiacenze delle stazioni ferroviarie, ad esempio, è più facile avvengano incontri fugaci fra spacciatori ed assuntori di sostanze stupefacenti. L’area “Movicentro” di Cuneo, tanto per citarne una, è una di quelle “zone calde” in cui i Carabinieri transitano e sostano più e più volte al giorno al fine di fare azione di deterrenza.

Il servizio di pronto intervento, quindi, non sempre risponde alle chiamate che i cittadini fanno al 112. Molto spesso gli interventi di pattugliamento attento e mirato dei Carabinieri del N.O.R.M. fanno sì che il cittadino non abbia neppure bisogno di chiamare il numero unico d’emergenza. Sono moltissime, infatti, le zone delle nostra città che sono diventate sicure grazie al lavoro metodico e costante delle gazzelle del Radiomobile che – con la loro sola presenza – hanno “disturbato” i malfattori convincendoli a desistere dalla condotta criminosa.

I Carabinieri del N.O.R.M. – e purtroppo accade troppo spesso – sono quegli “angeli in uniforme” che intervengono quando qualche uomo (indegno di esser definito tale) picchia, maltratta ed aggredisce una donna. I militari del Radiomobile sono quegli “eroi silenziosi” che entrano nelle case delle donne maltrattate per prestare loro un primo soccorso ed avviare l’iter di protezione della donna in stato di difficoltà psico-fisica.

I Carabinieri del N.O.R.M., in coordinamento costante con i loro colleghi delle stazioni territoriali, sono quegli “angeli custodi” che entrano in punta di piedi nella vita delle donne vittime di violenza per convincerle a riprendersi in mano la libertà e la serenità di cui ogni essere umano non può essere privato.

Proprio dalle donne vittime di violenza soccorse dai Carabinieri apprendiamo che nelle caserme d’Italia vi sono militari, uomini e donne, dal tratto gentile, il piglio sicuro e la prontezza d’intervento.

Grazie alla professionalità dei Carabinieri dislocati sull’intero territorio nazionale molte donne sono state tratte in salvo da una tragica fine e molti minori sono stati preservati da fatti efferati di cronaca a cui, ahimè, i telegiornali ci hanno abituati.

In questi giorni di caldo torrido, in cui pattugliare le strade urbane è un vero inferno, è necessario ricordare quegli “angeli dal cappello fiammante”, quegli “eroi dalle braghe rigate di rosso”, quegli “uomini con gli stivaloni” che mettono a repentaglio la propria incolumità per garantire la nostra.

Sicuramente torneremo a parlare di questa realtà dell’Arma dei Carabinieri che, pur lavorando nell’ombra, tutela i cittadini, aiuta i deboli e da voce a chi non ne ha.

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