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Cronaca Internazionale
La crisi nel Pacifico non si arresta
La tensione sale sempre di più. Nel Pacifico c'è aria di guerra.
Articolo di Luca Fiore Veneziano
Pubblicato in data 18/08/2022

Da un lato la Cina, che dichiara d'aver completato con successo le operazioni militari intorno all'isola di Taiwan. Dall'altra il governo di Taipei, che sostiene come in realtà Pechino stia preparando l'invasione per un cambio dello status quo sull'isola. A leggere a fondo il comunicato del Comando del teatro orientale delle forze armate cinesi si apprende effettivamente che le ‘truppe del Dragone’ continueranno a svolgere l’addestramento e i preparativi militari, con pattuglie pronte al combattimento e alla difesa risoluta della sovranità nazionale e dell'integrità territoriale. Crisi tutt'altro che scongiurata, dunque. E prove di invasione sempre più alla luce del sole; certificate solo pochi giorni fa dalle provocazioni politiche di Pechino.

La tensione nel Pacifico non sembra quindi smorzarsi. Gli Stati Uniti, di tutta risposta, hanno testato un missile nucleare a lungo raggio.

Il missile balistico intercontinentale Minuteman III è stato lanciato dalla base dell'aeronautica di Vandenberg, in California, e ha viaggiato per 6.700 km alle Isole Marshall. Si è trattato di un test di routine, spiega l'Air Force, “per dimostrare che l'arsenale nucleare Usa è pronto”. Il test era stato annullato lo scorso 4 agosto quando la Speaker della Camera Nancy Pelosi si trovava in visita a Taiwan.

Parallelamente a ciò, "La Marina degli Stati Uniti, la Forza di autodifesa marittima del Giappone e la Marina della Repubblica di Corea (ROK) hanno partecipato a un'esercitazione di ricerca e tracciamento di missili balistici e di allarme missilistico durante l'esercitazione multinazionale Pacific Dragon al largo della costa della Pacific Missile Range Facility (PMRF) nelle Hawaii", ha dichiarato il Dipartimento della Difesa in un comunicato.

Nel comunicato si sottolinea che i tre Paesi hanno condiviso le informazioni sui dati tattici nell'ambito dell'accordo trilaterale annunciato lo scorso 11 giugno a Singapore, in occasione del forum sulla sicurezza.

In quell'occasione, i ministri della Difesa dei tre Paesi hanno annunciato un accordo per riprendere le esercitazioni militari congiunte per "cercare e tracciare missili balistici" al fine di fungere da deterrente per la Corea del Nord.

Le esercitazioni militari congiunte erano state sospese dal dicembre 2017 ed erano una risposta ai test missilistici della Corea del Nord, sebbene abbiano anche la Cina come obiettivo, dato che Taiwan è stata menzionata per la prima volta in tali forum trilaterali.

Ad ogni modo, il Pentagono riferisce che Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud hanno partecipato a esercitazioni congiunte col fine di creare una difesa missilistica anticinese e anti-nordcoreana.

Dal punto di vista di Pechino, molto importante sarà il prossimo congresso autunnale del Partito Comunista, il quale dovrà consolidare definitivamente la leadership del Presidente Xi, e delineare i prossimi obbiettivi fino al 2049, anno della futura rinascita cinese, o per lo meno così è stato annunciato.

Da questo importante appuntamento capiremo se le prove muscolari definite “esercitazioni” cesseranno di intensità oppure se aumenteranno fino ad un’escalation irreparabile.

Centrale sarà il tema dell’Isola di Formosa. Il quale consentirebbe alla Cina di ritornare ad essere una sola e di uscire dallo strangolamento a suo danno nel Pacifico.

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