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Sinisa Mihajlovic esonerato in un clima di sfuggente ipocrisia
L’attuale classifica del Bologna giustifica la scelta? Poca riconoscenza verso il tecnico serbo, ma anche insulti dai social
Articolo di Carlo Mariano Sartoris
Pubblicato in data 11/09/2022

L’esonero dell'allenatore del Bologna Mihajlovic ha suscitato molto scalpore. Il provvedimento è stato preso dopo che Sinisa aveva rifiutato di dimettersi. Quando le sorti di una squadra non godono dei successi sperati, come spesso accade, il primo a perdere il posto è l’allenatore, ma il caso di Mihajlovic è un po' particolare.

La sostituzione dei "mister" non sempre viene ripagata da un sicuro miglioramento, ma l’esonero di Sinisa Mihajlovic fa discutere per molteplici sfaccettature, l’ultima, profonda e toccante, è venuta alla luce dalla voce affranta, ma come sempre lucida e orgogliosa dell’ex giocatore serbo.

Infatti, Mihajlovic, durante una diretta, si è rivolto senza mezzi termini a quel palcoscenico di conigli da tastiera ("senza palle") che nell'anonimato hanno bersagliato l’allenatore con pesanti riferimenti alla malattia e alla famiglia. Diffamazioni che hanno intimamente ferito la figlia Viktorija, che ha reagito al linguaggio infamante.

Ritornando poi sull'esonero, l'allenatore ha specificato di non sentirsi affatto responsabile dell’attuale rendimento del Bologna, al quale, per tre anni e mezzo ha dedicato cuore, anima ed esperienza, ottenendo apprezzabili risultati, nonostante, nel frattempo abbia dovuto combattere contro un’esigente malattia.

Già difensore solido e potente, anche in qualità di tecnico, Sinisa è stato un esempio di carattere non solo per i giocatori, ma anche per tifosi della squadra, dai quali è stato molto amato. Inoltre, gli è tributato grande rispetto da parte di tutti i personaggi che ruotano intorno allo spietato mondo del calcio, compresi gli avversari e gli agguerriti colleghi.

Dunque c’è da chiedersi se l'allontanamento di Mihajlovic porterà "a tutto campo" benefici al club bolognese, oggi al fondo della classifica, e se anziché compattarsi attorno al lavoro del tecnico, la dirigenza abbia azzeccato una giusta mossa per il bene per la società sportiva.

Al momento, quel che è percepito è una dimostrazione di scarsa riconoscenza e l’esonero del tecnico suona come un picco ineguagliabile di ipocrisia. La percezione è che il cambio di panchina fosse in progetto già da tempo, legato più a condizioni di salute che non ai risultati sul campo.

A tal proposito invece, Mihajlovic ha dichiarato che la sua salute è in miglioramento e sotto controllo anche se di recente, rispondendo a una domanda sulle prime avvisaglie di esonero aveva dichiarato: “… Cosa mi aspetto dal domani? Di svegliarmi, di essere ancora vivo e andare in campo con la grinta di sempre, poi se succede, succede, io ho la coscienza pulita” .

Parole da uomo vero, forse anche per questo, l’allenatore De Zerbi, convocato dal comitato dei dirigenti, ha rifiutato la panchina per amicizia con Mihajlovic, aggiungendo che avrebbe accettato solo se fosse stato quest’ultimo a dimettersi di sua volontà. Le ultime notizie parlano quindi della convocazione di Claudio Raineri e contatti con Thiago Motta.

Comunque finirà questa storia di un calciomercato che non fa prigionieri, la figura di Mihajlovic ne uscirà ingigantita e non sarà facile da soppiantare da parte del nuovo tecnico, a meno che, dall’oggi al domani il Bologna non anelli di una serie di risultati da tre punti. Improbabile scenario, ma potente medicina per la società e per il volubile popolo che sventola dagli spalti i vessilli d’ogni squadra, e non solo di calcio.

"Mors tua vita mea"(detto che risale ai gladiatori romani)

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