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Cronaca
La guardia sul lago - Il Castello Scaligero di Sirmione
Di Alessandro Mella
Articolo di Milo Julini
Pubblicato in data 21/09/2022

Ora ritornando a Peschiera a quattro miglia sopra a quella dalla parte (…) del Bresciano , è nel Lago la penninsula dove è Sirmione Castello assai ben populato, nominato così da alcuni cittadini di Sirmione, di Dalmazia, i quali cacciati della Patria,  e capitati là, essendo per la sua amenità lor piaciuto il luogo vi edificarono questo castello e dal nome della lor patria Sirmione il nominarono. (1)

 

Incantevole scorcio sul Garda, la penisola di Sirmione conserva enormi bellezze di varie epoche storiche, così che venga naturale, per molti, recarvicisi per visitarla e scoprirne le reminiscenze.

Lasciata l’auto nel viale principale che precede il centro storico si inizia il percorso pedonale che permette di scoprire il centro storico ma fin da principio lo sguardo viene rapito dal castello che funge anche da ingresso ed accesso al borgo più antico e che vi sorge con grande imponenza:

Ed ancorché non si abbia alcuno istorico antico, che di quella faccia menzione, come si vede fatto di Sirmione, piccolo Castello situato in una penisola di detto Lago, da alcuni malamente creduto Patria del famoso poeta Catullo. (2)

La struttura è circondata dal lago su ogni lato ed ospita l’attracco ove un tempo si fermavano le imbarcazioni.

Il mastio, altro quasi 50 metri, è circondato da uno potente giro di mura munito di tre grandi torri difensive con merlature a coda di rondine.

Ogni accesso alla rocca era sapientemente difeso e nel tempo furono aggiunte torri e strutture di epoca diversa dovendo anche provvedere alla difesa della darsena per preservare il naviglio da eventuali attacchi esterni.

Il castello ha origini antiche ma, aldilà delle leggende, fu il podestà di Verona Leonardino della Scala che ne ordinò l’edificazione attorno alla metà del 1300 ove un tempo sorgevano già strutture militari romane probabilmente coeve ai molti ritrovamenti della penisola compreso il magnifico sito archeologico catulliano. Il forte è noto come “Castello Scaligero” proprio perché fu dell’illustre e storica famiglia che lungamente ebbe sotto il proprio controllo il territorio bresciano e veronese prima dell’egemonia di Venezia:

È incerto in quale epoca la famiglia della Scala siasi resa padrona di Sirmione. Secondo alcuni scrittori, né so con quale fondamento, si volle che ne fosse investita sino dai tempi di Carlo Magno. Formidabile arnese di guerra sorge il castello erettovi dagli Scaligeri. (…). (3)

Nei secoli furono numerosi gli adattamenti, i mutamenti, le migliorie, dovuti anche al mutamento delle tecniche d’assedio e delle tecnologie applicate all’attività militare.

Nel 1405 la Repubblica di Venezia, che acquisì il controllo del territorio, dispose il rafforzamento della struttura e la ricostruzione dell’attracco scaligero un tempo costruito in legno e riedificato successivamente per renderlo più stabile e duraturo.

L’uso dell’avamposto proseguì ancora nei secoli successivi e per tutto il Settecento almeno:

Molte sono le Terre e le Castella, che adornano la riva, essendovi alla destra di Peschiera verso Verona, Lazzise, Bardolino e Garda e alla sinistra sopra una lingua di terra, che si stende per entro all'acque è piantata la Rocca di Sirmione. (4)

Il tempo prese a passare in fretta e la costruzione della Fortezza di Peschiera finì per ridimensionare sensibilmente l’utilità di quella di Sirmione per la quale iniziò una sorta di decadenza che si tradusse nell’impiego per scopi differenti da quelli originari. Nell’Ottocento, sia nel Regno Italico napoleonico che durante l’infausto periodo Lombardo-Veneto asburgico, il castello fu utilizzato come arsenale e come struttura per l’accasermamento delle truppe.

Durante la campagna del 1814 gli stessi austriaci vi stabilirono un trinceramento per resistere all’impeto del proprio nemico. Fu, quella campagna, l’ultima vittoria napoleonica prima della caduta del Regno d’Italia napoleonico:

Lo esercito francese, dopo la forzata linea del Mincio, aveva lasciato dietro la sua sinistra la fortezza di Peschiera, situata alla punta meridionale del Lago di Garda. Indipendentemente dalle opere e dai proprj mezzi di difesa di questa piazza, gli Austriaci eransi giovati della penisola di Sirmione, (…) innalzando nel borgo di Sirmione un buon trinceramento difeso da cinquecento uomini. (5)

Tuttavia, dopo quei fatti il castello perse, come già detto, sempre più importanza malgrado restasse formalmente sotto il controllo dell’autorità militare:

Quantunque il castello di Sirmione sia oggidì annoverato fra le fortezze, e perciò dipenda dal comando militare residente in Peschiera, noi fummo paghi di dare un’occhiata alle torri e alle merlate mura, con che i signori del medio evo consacrarono a Marte la bella penisola che i versi di Catullo votavano alle muse, alle grazie, agli amori.(6)

Dopo l’unità nazionale e la proclamazione del Regno d’Italia ospitò l’amministrazione municipale, le Regie Poste, i Reali Carabinieri e le relative celle per la detenzione degli arrestati.

Tuttavia, già nel 1869, il governo decise di porre in vendita lo stabile recentemente acquisito:

Venne posto in vendita per ordine del Governo lo stupendo e pittoresco castello di Sermione, sul lago di Garda. Questo castello, che i secoli non hanno potuto abbattere, che colle sue dodici e minacciose torri ricorda ancora i tempi procellosi del medioevo e la ospitalità che gli Scaligeri offrivano al grande proscritto fiorentino, viene posto all'incanto. La piccola penisola di Sermione, cogli olivi che la adornano, col castello che torreggia, colle storiche memorie della Grotte di Catullo, colla forma bizzarra ed elegante di quella lingua di terra che il lago di Garda avvolge, è uno dei punti più rimarchevoli d'Italia per la storia e pel passeggiero. (7)

Il comune comprese subito l’importanza del non perdere quel magnifico ed iconico gioiello storico e quindi si mobilitò:

Un regio decreto (num. 43) del 15 gennaio, con cui è dichiarata di pubblica utilità la espropriazione del Castello degli Scaligeri sul Lago di Garda affinché il comune di Sermione in provincia di Brescia possa fame l'acquisto e provvedere alla sua conservazione. (8)

E ciò accadde quando si palesò anche il pericolo che acquirenti privati, stranieri, lo comprassero:

Nella storica Sermione, che Catullo chiamo con tanta fine felicità «isola e penisola insieme» c'è un magnifico castello degli Scaligeri, amplissimo e gigantesco edificio che arrischiò di cadere nelle mani di un tedesco per poco più di 4000 lire (dico quattromila!). Il Comune se lo beccò allo stesso prezzo... E, notate, se lo beccò per quella poca somma dopo che il Governo lo aveva rimesso a nuovo, per fini militari colla spesa di 190.000 lire abbondanti! (9)

Una corposa campagna di restauri fu avviata dopo la Grande Guerra ed oggi quanto si vede risale per lo più proprio ai lavori del 1919. Nel 1913 un violento nubifragio aveva perfino strappato le imposte delle finestre.

Oggi la sua gestione è affidata alla Direzione Regionale Musei della Lombardia, la quale provvede a rendere la fortezza fruibile al pubblico.

Alessandro Mella

NOTE

1) L'Istoria Di Verona - Divisa In Dve Parti, Et in XXII Libri, Nella Qvale Non Solo A Pieno Si contengono le cose pertinenti alla detta Città, ma molte altre ancora si toccano, che alle altre Città, & luoghi circonuicini si aspettano, Volume 2, Girolamo Dalla Corte, 1596, pp. 331-332.

2) Istorica e geografica descrizione delle antiche paludi Adriane, ora chiamate Lagune di Venezia, e del corso di que' fiumi, che in varj tempi hanno contributto al loro interramento con le principali notizie dell'antichissime città di Adria e Gavello, origine, ed ingrandimento della città di Rovigo, e dell'opere antico delle terre di Londinara e Badia, Carlo Silvestri, Venezia, 1736, p. 113.

3) La penisola di Sirmione sul Lago di Garda illustrata da Giovanni Girolamo Orti Manara, Verona, 1856, p. 103.

4) Istoria delle guerre avvenute in Europa e particolarmente in Italia per la successione alla Monarchia delle Spagne dall'anno 1696 all'anno 1725. Scritta dal conte e marchese Francesco Maria Ottieri accademico della Crusca, Pagliarini, Niccolò & Pagliarini, Marco, 1753, p. 5.

5) Cenno su gli avvenimenti militari, ovvero saggi storici sulle campagne dal 1799 al 1814 del conte M. Dumas, Mathieu Dumas, Tipografia Gamella, Napoli, 1833, pp. 241-242.

6) Guida al Lago di Garda esposta in una passeggiata, Lorenzo Ercoliani, Angelo Bonfatti Tipografo Libraio, Milano, 1846, p. 111.

7) Gazzetta Piemontese, 339, Anno III, 7 dicembre 1869, p. 3.

8) Ibid., 46, Anno V, 15 febbraio 1871, p. 1.

9) Ibid., 264, Anno XV, 25 settembre 1881, p. 1.

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