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Cultura
Cent'anni fa l'avvento del governo Mussolini
Un Convegno di Studi a Vicoforte (Cuneo), il 1° ottobre 2022
Articolo di Milo Julini
Pubblicato in data 27/09/2022

Il 30 ottobre 1922, al termine di una convulsa crisi politica extraparlamentare, Vittorio Emanuele III incaricò Benito Mussolini di formare il governo, che si insediò in 24 ore.

L'Esecutivo comprese tutti i partiti costituzionali: nazionalisti, liberali, demosociali, popolari, il giolittiano Rossi di Montelera e due militari di fiducia del Re, Armando Diaz e Thaon di Revel, e tre fascisti, compreso Mussolini.

Nessuno pensò che il nuovo governo fosse l'inizio di un “regime di partito unico” né di una dittatura personale.

Quali furono le radici remote e prossime di quella crisi e della sua soluzione?

Vittorio Emanuele III decise per paura che i fascisti volessero sostituirlo con suo cugino Emanuele Filiberto duca d'Aosta? O perché l'Esercito non si sarebbe opposto alle “squadre” capitanate dai “quadrumviri” Balbo, Bianchi, De Bono e De Vecchi in marcia verso Roma?

A distanza di un secolo tanti interrogativi attendono risposte documentate e convincenti.

Perciò se ne parla nel Convegno di studi di sabato 1° ottobre 2022, a Vicoforte (CN) (Casa Regina Montis Regalis – telefono 0174. 565300 -, attigua al Santuario ove dal dicembre 2017 riposano le Salme di Vittorio Emanuele III e della Regina Elena).

Dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19 si susseguono studiosi di chiara fama sulla scorta di documenti inediti.

Con Alessandro Mella e Gianni Rabbia, intervengono Giuseppe Catenacci (Associazione ex Allievi della Nunziatella), Tito Lucrezio Rizzo (La Sapienza, Roma, “Metamorfosi di un regime”), Raffaella Canovi (“D'Annunzio iniziato?”), Dario Fertilio (“I giornali di opinione”), Federico Lucarini (“Salandra e Giolitti”), Luca Manenti (“La Massoneria italiana nel 1922”), gen. Antonio Zerrillo (“Forze Armate e polizia nella crisi”); GianPaolo Ferraioli (La politica estera tra continuità e discontinuità), Massimo Nardini (La crisi italiana vista dalla Francia), col. Carlo Cadorna (La strategia dalla Vittoria al governo Mussolini), Aldo G. Ricci (Il suicidio delle sinistre), Gianpaolo Romanato (I cattolici tra due crisi). 

Giorgio Sangiorgi proietta e commenta filmati d'epoca.

Aldo A. Mola spiega perché il vero “golpista” fu Luigi Facta, che rassegnò al re le dimissioni del governo e pretese l'adozione dello stato d'assedio di cui non v'era alcun bisogno perché a favore dell'incarico a Mussolini si schierarono partiti, forze economiche, la chiesa cattolica e le massonerie.

Il convegno è promosso da Istituti, Centri studi ed Enti.

La partecipazione è libera sino a esaurimento posti.

Per prenotazioni scrivere a: giovannigiolitticavour@gmail.com.

Per ospitalità scrivere a: casaregina@santuariodivicoforte.it.

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