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Politica Nazionale
Giorgia Meloni non vuole toccare "la 194" ma Sinistra ed LGBT la attaccano lo stesso
Una delle prime manifestazioni contro il Governo ha avuto luogo nelle maggiori piazze d'Italia.
Articolo di Andrea Elia Rovera
Pubblicato in data 30/09/2022

Mercoledì 28 settembre, alle ore 18:00, in Via Roma angolo Piazza Galimberti, un manipolo di femministe riunite sotto un non ben noto collettivo denominato “Non Una di Meno – Cuneo” ha organizzato un Evento dal titolo “Flash Mob “Grido muto” nella giornata mondiale per l’aborto libero e sicuro”.

Nella spiegazione dell’Evento (pubblicata su Facebook) il collettivo scrive:

Non Una di Meno torna in piazza il 28 settembre per la giornata mondiale per l’aborto libero e sicuro.

Il 28 settembre torniamo a prendere parola, come parte di una mobilitazione globale, per dire: Vogliamo molto più di 194! La maternità + una scelta, non un dovere verso la patria: imporre la maternità è violenza sui nostri corpi! Vogliamo gli obiettori fuori dagli ospedali e dai consultori, vogliamo la pillola abortiva accessibile e senza ospedalizzazione. Vogliamo essere libere dalla dipendenza economica, dallo sfruttamento e dalla precarietà per progettare la nostra vita. Vogliamo essere libere dalla violenza maschile e di genere che ci minaccia e ci opprime e dalla narrazione che la giustifica. Vogliamo salvaguardare e moltiplicare gli spazi femministi e di autodeterminazione che abbiamo liberato nelle città: indecoroso è chi sgombera! Vogliamo essere libere dalla violenza del razzismo e un permesso di soggiorno senza condizioni. Il 28 settembre ci mobilitiamo per l’autodeterminazione e la libertà di scelta sui nostri corpi. Non Una di Meno Cuneo è parte del movimento per l’aborto libero sicuro e gratuito che si sta mobilitando ovunque, soprattutto in quei paesi dove abortire è un reato. Faremo sentire le nostre voci verso la mobilitazione del 25 novembre contro la violenza maschile e patriarcale”.

In questo “manifesto” programmatico si legge che le donne vogliono “essere libere dalla violenza maschile e di genere che ci minaccia e ci opprime e dalla narrazione che la giustifica”.

Ci piacerebbe sapere chi e dove ha giustificato la violenza sulle donne. Ma, soprattutto, vorremmo che ci venisse spiegato come mai si parla di violenza maschile come se tutti gli uomini fossero violenti. Queste affermazioni sono imprecise, improponibili ed improbabili. Queste affermazioni spiegano in modo più che eloquente ciò che si cela dietro a questi collettivi.

A far eco al collettivo cuneese anche il soggetto politico “Potere al Popolo” che sulla sua Pagina Facebook si scaglia invece contro i medici e la loro coscienza: “Oggi è la giornata mondiale per l’aborto sicuro. Nel nostro paese il diritto all’aborto non è garantito: le percentuali di obiettori sono altissime (il 70% in media) e le difficoltà per accedere all’IVG si moltiplicano.

Vogliamo che nelle strutture pubbliche non ci sia nessun obiettore. Vogliamo che la scelta spetti solo alle donne e che l’aborto sia accessibile sicuro e gratuito. Dobbiamo batterci per difendere i diritti conquistati e ampliarli a maggior ragione oggi che il partito di Giorgia Meloni, apertamente ostile al diritto di abortire, guiderà il prossimo governo”.

A smentire le vergognose parole di “Potere al Popolo” su “Fratelli d’Italia” interviene Arianna Meloni, sorella della leader del Centro-Destra, che, intervistata dall’“Huffington Post”, ha dichiarato: “Hanno detto che Giorgia è contro la legge 194 sull’aborto, ma non è vero. Lei è dalla parte delle donne e dei diritti acquisiti. Chi l’ha accusata lo ha fatto per renderla ridicola ma ha perso perché mia sorella dimostrerà il suo valore e i suoi principi”.

Insomma – ormai è chiaro – queste manifestazioni sono poste sotto l’alto patrocinio dell’ideologia falcemartellista tanta cara alla Sinistra.

Giorgia Meloni ha detto più volte e a più riprese che non intende metter mano alla Legge 194/1978 e, soprattutto, non ha mai detto di voler vietare ad una donna di porre fine ad una gravidanza indesiderata.

Ciò nonostante Chiara Anderlini e Alice Depetro, rispettivamente segretario e tesoriere di “ApertaMente”, fanno sapere che “Nella giornata mondiale per l’aborto libero e sicuro era doveroso scendere in piazza per chiedere che la legge 194 venga pienamente rispettata, garantendo a chiunque il pieno diritto a un aborto libero, in sicurezza, gratuito e senza discriminazioni, anche per le persone con utero della comunità lgbtqia+, anche nella nostra regione, che non è particolarmente virtuosa”.

Interpellate sull’opportunità di una simil manifestazione all’indomani delle elezioni politiche le due attiviste di “ApertaMente” ci dicono che loro personalmente ricordano, in questo contesto, la donna uccisa in Iran per non aver indossato il velo. In modo particolare ci fanno sapere che “oggi in tutto il mondo si manifesta per avere il pieno diritto all’autodeterminazione sui propri corpi, e questo passa dall’avere il diritto di indossare o meno un capo d’abbigliamento o un simbolo. E’ la stessa battaglia. Siamo affianco a tutte le persone che non hanno la libertà di autodeterminarsi. Nella giornata mondiale per il diritto all’aborto è fondamentale ricordare tutte le sfumature con cui le persone, in particolare di alcuni generi, vengono costrette a non esercitare i diritti e le libertà che spettano loro”.

Cosa succederà nei prossimi mesi? Quale posizione assumerà in tal senso il Governo a trazione Centro-Destra?

Certamente torneremo sull’argomento ed approfondiremo un tema così importante da dividere il Paese da ormai più di quarant’anni.

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