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Economia e finanza
Bollette energetiche: aumenti fino al 300%
A rischio 120 mila aziende e 370 mila posti di lavoro.
Articolo di Andrea Elia Rovera
Pubblicato in data 25/10/2022

In sempre più comuni si assiste allo spegnimento delle luci in orario notturno. Dalle amministrazioni comunali agli esercenti si va a risparmiare anche sulle insegne luminose che, visto il prezzo esorbitante dell'energia, possono incidere in modo significativo sul costo della bolletta.

Paola Minoliti, direttore responsabile del “Mensile della cooperazione di consumatori”, analizza il problema scrivendo che “il caro-energia colpisce duramente anche i bilanci delle imprese del terziario e della distribuzione, sia tradizionale sia moderna, che a settembre stavano registrando incrementi del costo delle bollette mai visti prima: aumenti in media tra il 200% e il 300%, con punte anche più alte in certi casi”.

Dati allarmanti se si pensa che ConfCommercio, mediante il suo Centro Studi, fa sapere che “nei primi sei mesi del 2023 potrebbero essere a rischio circa 120 mila aziende del terziario di mercato e 370 mila posti di lavoro”.

L'inverno è ormai alle porte e, come tutti ben sappiamo, causa poche ore di luce solare e temperature molto rigide, è anche la stagione più energivora dell'anno.

Gli esercizi commerciali, i punti vendita della grande distribuzione organizzata, gli uffici pubblici e privati, dovranno utilizzare maggior quantità di energia elettrica e di riscaldamento per evitare l'assideramento dei loro dipendenti.

Il costo dell'energia, però, ad oggi, è proibitivo e tutto quel che le aziende dovranno pagare in più per fruire di illuminazione e riscaldamento lo faranno cascare a pioggia sul consumatore finale.

Insomma, le famiglie e i consumatori saranno ancora una volta i martoriati del caro-bollette e questo porterà senza dubbio ad una diminuzione dei consumi al dettaglio, con conseguente danno per operatori del commercio e produttori.

Marco Pedroni, presidente della “Coop”, lancia un grido d'allarme: “Il 57% degli italiani è in difficoltà a pagare l'affitto e un italiano su tre, entro Natale, potrebbe non coprire più le spese delle utenze. Anche perché, complessivamente, è di 2.300 euro la perdita media del potere d'acquisto delle famiglie italiane stimata per l'anno in corso. Colpa dell'inflazione, la tassa più ingiusta perché colpisce in modo diseguale il ricco e il povero. E' questa la realtà con cui dobbiamo misurarci”.

Nei mesi scorsi abbiamo più volte criticato le scelte di governo compiute da Mario Draghi in tal senso. Ci aspettavamo, dal “governo dei migliori”, qualche intervento più incisivo e risolutivo per aiutare famiglie e imprese. Così non è stato.

Oggi, alle porte dell'inverno e con un nuovo Governo che si accinge a prendere in mano le redini della cosa pubblica, siamo tutti a sperare in qualche provvedimento concreto per aiutare quel 57% di famiglie italiane che rischia di trovarsi la raccomandata di sfratto nella buca delle lettere.

E' necessario che il nuovo Esecutivo di Centro-Destra vada in Europa con piglio risoluto e faccia comprendere alla signora Von der Leyen che l'Italia ha necessità di aiuto per evitare un tracollo economico-finanziario che potrebbe essere irreversibile.

Giorgia Meloni ha tutte le carte in regola per poter rappresentare l'Italia nei palazzi della tecnocrazia internazionale. La maggioranza di governo ha nomi di prestigio e soggetti che hanno fatto parte del Parlamento Europeo.

Le conoscenze dell'apparato e del funzionamento dell'UE non ci mancano; tocca farsi valere, anche a costo di passare per “pretenziosi”.

L'Europa è nata con lo scopo di aiutare tutti i Paesi membri ad acquistare le materie prime a costi vantaggiosi e competitivi. La Von der Leyen e i suoi fedeli accoliti tendono troppo spesso a dimenticarlo.

Sicuramente torneremo sul tema e vi daremo ulteriori aggiornamenti.

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