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Riva Ligure (Imperia) a fine estate
Riva Ligure - Parrocchiale di San Maurizio
Un angolo di paradiso ricco di storia
Articolo di Ezio Marinoni
Pubblicato in data 23/11/2022

Riva Ligure conta 2.817 abitanti, un piccolo paese in provincia di Imperia. Alcuni rinvenimenti preistorici, avvenuti sul monte Grange, posto al confine occidentale del territorio comunale, hanno fatto presupporre agli storici che questa zona fosse già abitata - o conosciuta - dall'Età del bronzo e solo in epoca romana la popolazione si spinse sulla costa.

Dal 1036/38, a seguito della donazione della Contessa Adelaide di Susa, Marchesa di Torino (1), passa ai monaci benedettini di Santo Stefano di Genova, costituendo la signoria di Villaregia; iniziano le prime sistematiche coltivazioni della terra: ortaggi, cereali, vigneto. I monaci si scontreranno più volte con i feudatari vicini, come i Marchesi di Clavesana, signori di Taggia, o i Lengueglia (2), che rivendicavano diritti sui borghi di Cipressa e Terzorio. Un documento del 1217 attribuisce a un abate del monastero di Santo Stefano la stesura della prima carta statutaria della Liguria di ponente. 

Nel 1353 Nicolò Doria cede Riva alla Repubblica di Genova, che la ingloba nella neocostituita Podesteria di Taggia. Durate il XV secolo Riva di Taggia, così denominata dopo essere stata annessa al territorio taggese, diventa il principale scalo marittimo di Taggia, grazie ai numerosi cantieri navali e alle sue attività legate al mare. 

La costruzione di una torre d'avvistamento si rende necessaria a causa delle frequenti invasioni dei pirati nel XVI secolo, perché ogni invasione terminava con razzie, qualche volta con il rapimento degli stessi abitanti o l'incendio delle abitazioni. Nel 1546 Taggia accetta la cessazione dei contributi di Riva a patto che si proceda alla costruzione di una fortificazione, per mettere in sicurezza la costa. Nel 1559 l'introito di una tassa sulla scrittura dei documenti nel borgo di Triora permette l'inizio dei lavori. 

Nel 1714 è attestata la presenza a Riva di Elisabetta Farnese, promessa sposa al Re Filippo V di Spagna, ospite della famiglia taggese dei Lombardi presso il loro palazzo "di campagna".

Con la caduta della Repubblica di Genova, nel 1797, e l’istituzione della napoleonica Repubblica Ligure, il territorio di Riva diventa municipalità autonoma, nel cantone di Taggia, nella giurisdizione delle Palme, con capoluogo Sanremo. Dal 1805, con il passaggio della Repubblica Ligure nel Primo Impero francese, rientra nel circondario di Porto Maurizio del Dipartimento di Montenotte. La denominazione Riva Ligure arriva nel 1863; nel 1928 diventa Riva Santo Stefano (riunendo i quattro precedenti comuni di Riva Ligure, Santo Stefano al Mare, Pompeiana e Terzorio); nel 1954 rinasce Riva Ligure.

L'allargamento della strada carrozzabile litoranea ha permesso, tra il 1839 e il 1840, il ritrovamento di tracce archeologiche dell'area dell'antica Costa Balenae, a Capo Don.

Il termine Costa Balenae è presente in molte carte ed itinerari geografici risalenti all'Impero Romano, probabilmente riferito ad un punto di appoggio, identificato vicino all'approdo fluviale del torrente Argentina, per la viabilità imperiale romana lungo la costa della Riviera di Ponente. Il toponimo potrebbe derivare dalla divinità ligure Bellenus, ma ancora oggi non esistono fonti precise sul reale significato del nome. Negli scavi sono stati rinvenuti resti di un antico edificio di culto paleocristiano (metà VI secolo) con annesso battistero; quest'ultimo presenta una vasca internamente ottagonale ed esternamente polilobata, molto simile a quella del battistero di Albenga (SV); la navata nord della chiesa era usata a scopo funerario, con utilizzo di sarcofagi in pietra del Finalese.

Fino al 2001 Riva Ligure era servita dalla stazione di Santo Stefano-Riva Ligure, nel territorio di Santo Stefano al Mare, venne soppressa dopo lo spostamento a monte della linea ferroviaria Genova-Ventimiglia, in questo tratto denominata Ferrovia dei Cipressi. Questo tratto di costa è stato chiamato “Riviera dei Cipressi”, narrato con occhio turistico lo scorso anno.

Alla fine dell’estate Riva Ligure si è in gran parte spopolata dei tanti turisti che l’hanno man mano affollata. Due sole spiagge rimangono aperte, La Scogliera (con ristorante) e La Torre, a poca distanza dalla fortificazione contro i pirati, che offre uno sguardo suggestivo da Imperia a Taggia.

Nel carrugio tangente la parrocchiale di San Maurizio si apre il piccolo Oratorio di San Giovanni Battista; l’omonima confraternita si impegnava nel riscatto dei fedeli rapiti, un tema sentito come dimostra la torre di difesa. L’Oratorio è citato per la prima volta nella visita pastorale del 1650, i lavori terminano due anni dopo. L’interno semplice, a una navata, ha un Crocifisso ligneo quattrocentesco e gli altari laterali dedicati a S. Anna, S. Stefano, S. Antonio da Padova e al Crocifisso. Su un leggio, a destra dell’altar maggiore, un bel volume di storia dell’Oratorio può essere acquistato dai turisti, lasciato volutamente aperto dai confratelli perché possa essere consultato come una preziosa guida all’ambiente in cui si trovano.

La parrocchiale di San Maurizio, edificata dal 1693, oggi è la chiesa principale, la seconda chiesa in ordine di tempo, che ha sostituito la prima chiesa madre (oggi Santuario di Nostra Signora del Buon Consiglio). Al primo altare sinistro, dopo il Battistero, una tela ci fa vedere il paesaggio rivese nel XVII secolo, con il porto. Al secondo altare destro i turisti più attenti possono ammirare un altro scorcio del paese, ritratto fra la Madonna del Carmine, San Bernardo, Sant’Erasmo e un santo vescovo.

Il 22 settembre si celebra il santo patrono, con la presenza del Vescovo di Ventimiglia – Sanremo, monsignor Antonio Suetto. Dopo la messa serale delle 18 per le piccole vie del paese si snoda la processione, con la partecipazione delle confraternite del territorio, alla locale Confraternita di San Giovanni Battista spetta il posto d’onore.

Prima di uscire dalla chiesa, il parroco ricorda che non si tratta di una passeggiata o di un corteo, ma di una sacra processione, un evento un poco fuori moda che qui si intende conservare come un retaggio di fede e di storia. La statua processionale di San Maurizio chiude la processione, portata a spalle da quattro uomini su lunghe aste di legno: ha una fattura ingenua, raffigurante la classica iconografia del santo della Legione Tebea.

La sua memoria e devozione hanno avuto molto seguito in montagna e nei paesi alpini, è curioso che a poca distanza (qui e a Porto Maurizio di Imperia) il santo sia due volte venerato da gente di mare. E il rito riparte, dopo le soste imposte dalla pandemia, fra canti e preghiere dal sapore antico, mentre il sole tramonta e la brezza di mare si alza a ricordare che l’estate sta finendo.

A chiudere in bellezza la stagione balneare, nei cieli fronte mare fra Riva Ligure e Santo Stefano al Mare, il 2 ottobre la Pattuglia Acrobatica Nazionale dell'Aeronautica Militare ha regalato uno momento indimenticabile, perché le evoluzioni delle Frecce Tricolori sono uno spettacolo che fa battere i cuori, fra emozione e ammirazione. L'orizzonte si è colorato del tricolore, nel sorvolo dei due comuni, alle ore 17.

Note

(1) Adelaide di Susa (Torino, 1016 – Canischio, 19 dicembre 1091), Margravia di Torino dal 1034 al 1091. duchessa consorte di Svevia dal 1037 al 1038, Marchesa consorte del Monferrato dal 1042 al 1045, contessa consorte di Moriana, dal 1046 al 1057 ed infine contessa reggente di Moriana dal 1057 al 1091. Il suo matrimonio con Oddone di Savoia consentì ai Savoia di entrare in Piemonte.

(2) Signori di Lengueglia. Nel 1049 Anselmo Quaranta, capostipite della dinastia dei Lengueglia, riceve le terre in cui è compresa l'odierna Lingueglietta dai Marchesi di Clavesana; la famiglia feudale dei Lengueglia attribuisce il proprio nome al borgo, che le apparterrà fino all'epoca napoleonica.

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