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I tentativi di modifica del tempo e del clima dall’antichità alla geo ingegneria
Un breve viaggio nella storia per tentare di capire la genesi e il ruolo di certe “scie anomale” che ogni tanto tornano visibili nel cielo
Articolo di Carlo Mariano Sartoris
Pubblicato in data 18/11/2022

La siccità che da anni si accanisce nel Nord Italia ha messo a rischio 1/3 delle produzioni alimentari nazionali. Il primo colpevole è quell'effetto serra che ingabbia l'infrarosso sotto l'atmosfera, ma è lecito esplorare altre concause di attività umane meno note? Il riscaldamento globale stesso, non era forse messo in dubbio fino a pochi anni addietro?

Fin dai tempi più antichi si è tentato di modificare i fenomeni del tempo. Danze di stregoni, orazioni e sacrifici però, non hanno avuto successo, la pioggia e la siccità hanno sempre continuato a fare di testa loro.

Immutabile era ritenuto il clima (che include tutte le condizioni atmosferiche: temperatura, umidità, pressione, venti, nuvole…). Peculiarità di ogni area geografica, della quale ne delineano l'aspetto, le condizioni per flora, fauna e umanità, interagendo con attività, usi e costumi della popolazione.

Con l'avvento della rivoluzione industriale e l'uso massiccio del carbone , prima fonte fossile mutata in energia, qualcuno si accorse dei suoi effetti collaterali. Infatti, nel XIX secolo, l'attività umana e una sua interazione con il clima ha iniziato ad essere oggetto di ricerca scientifica poiché, nei primi decenni del secolo, Jean Baptiste Fourier, fisico francese, aveva scoperto i primi sintomi dell'effetto serra .

Per riuscire a modificare in modo significativo il clima, gli scienziati hanno dovuto aspettare alcuni sviluppi tecnologici. Nel XX secolo, dapprima gli Stati Uniti, quindi alcuni Stati europei, e poi Urss e Cina hanno concentrato gli studi sul cosiddetto  cloud seeding, un insieme di procedure capaci di variare la quantità di precipitazioni attraverso un rilascio nell'atmosfera di sostanze chimiche che influiscono sulla formazione delle nuvole.

Le iniziali spruzzate sul terreno americano erano svolte da società di aviatori che offrivano i propri servizi climatici agli agricoltori. Primi tentativi non sempre modulati a dovere, dando origine a molti contenziosi giudiziari per scarsi risultati, o al contrario, esagerate precipitazioni.

Il  cloud seeding però non tardò nel funzionare a dovere, suscitando l'interesse per l'impiego bellico. Nel 1953 il Congresso americano finanziò la costituzione di un Comitato consultivo per il controllo del tempo e del clima. L'unione sovietica era partita prima, poiché nel 1948 Stalin aveva instaurato il “ Grande Piano per la trasformazione della natura”, con il controllo del clima prioritario obiettivo. Nel 1961 il XXII Congresso del Partito comunista aveva individuato nella ingegneria climatica il mezzo per una rimozione della calotta di ghiaccio polare così da mitigare le rigide temperature siberiane (una cosa è certa è che il dramma si sta verificando…  Da quando?).

L'impiego militare del  cloud seeding  ha avuto il suo “battesimo dell'aria” nel corso della guerra del Vietnam tra il 1967 e il 1972, da parte degli Stati Uniti. Nel 1976, gli effetti hanno indotto le Nazioni Unite a istituire la Convenzione ENSOD destinata a proibire progetti relativi all'impiego di tecnologie per la modifica dell'ambiente per intenzioni belliche. Ennesima prova di quanto le buone intenzioni ONU siano sempre state disattese.

La portata e l'efficacia del cloud seeding sono aumentate e migliorate con lo sviluppo tecnico degli aerei, in grado di aumentare il carico e la quota di rilascio degli agenti chimici, “seminando le nuvole” con mini particelle di ossidi, ioduro d'argento, ghiaccio secco e altri componenti. In Cina, il rilascio è stato effettuato anche tramite razzi sparati in alta quota.

Non è difficile approfondire la manipolazione climatica da un punto di vista scientifico. Sfogliando sul Web, sono molti gli esempi ufficiali, almeno fino all'inizio del millennio, quando la percezione di eccessive variazioni stagionali, rilevate dopo il traffico di larghe scie anomale, ha iniziato a innescare la dura dialettica intorno alle cosiddette “ scie chimiche ” (chemitrails).

“Certe “bufale” sono un metodo rapido per svelare verità molto complesse” (Byoblu)

Nel 2014 il Ministero della Difesa della Federazione Russa dichiarò che le scie chimiche erano una realtà: esperimenti militari USA di interazione con il clima , il territorio e la popolazione . Gli analisti russi e cinesi rivelavano che India e Nigeria nel 2009 avevano negato i loro spazi aerei ai velivoli chimici USA dopo il sequestro di due quadrimotori con 45 t di gas e vaporizzatori sotto le ali. Una verità tra tante ipotesi e violente smentite in uno scenario che tarda a delinearsi nella sua integrità.

Anche l'impiego dell'energia nucleare per esperimenti di drastica modifica del clima ha avuto il suo momento. Durante la guerra fredda le superpotenze hanno esplorato anche questa fonte energetica per una folle ricerca che, dopo alcuni disastri ambientali (operazione Crossroads), per fortuna si è spenta nell'arco di un ventennio, allungando ancora un po' la vita sul mondo.

Nucleare a parte, senza per questo accantonare altri progetti militari, la tecnologia per il controllo del clima, soprattutto nel primo decennio del XXI secolo è stata oggetto di studi per il contenimento del cambiamento climatico, con l'intenzione di offrire uno schermo contro i raggi UV, in seguito alla capacità della ozonosfera , e favorire le precipitazioni (Il Sole 24 Ore, 4 febbraio 2007 - novembre 2009).

Dunque, la geoingegneria si è dichiarata come una conquista storica e una tecnologia buona, in grado di cambiare intenzionalmente l'ambiente a livello globale. Due dichiarazioni su cui riflettere. La prima ammette l'esistenza di tecniche capaci di modificare la natura (quindi anche di compiere errori o peggiori), la seconda rivela una capacità di agire su territori molto ampi.

 

Gli armamenti non convenzionali e gli obiettivi di una ipotetica guerra tecnologica geochimica climatica sono molteplici. La possibilità di interagire con l'umidità dell'aria attraverso il rilascio di componenti chimici è assodata, ma la siccità delirante che affligge una macroregione europea può derivare da una sinergia più complessa?

L'attuale guerra in Ucraina è andata oltre il rombo dei cannoni. Da subito ci ha messo di fronte a scontri paralleli e globali : la guerra economica; quella energetica; quella cibernetica. Il conflitto ucraino nasce da piani geopolitici ed economici ancora tutti da chiarire. Di certo la siccità ha minato l'eccellenza italica rendendoci un paese in ulteriore perdita e tutto da comprare. Chi spara dall'alto le “scie anomale”? Potrebbero essere pennarelli chimici di una fantapolitica ultra sovranista che ci sfugge di mente e di mano?

E sperando che torni a piovere davvero, in conclusione: risorgendo dal limbo di antichi complottismi o presunte fake news dei tempi andati, la storia insegna che certe realtà andarono oltre ogni fantasia…

 

Fonti più recenti:

Scienza in rete; il post.it; notizie scientifiche.it; meteonews.it; iniezione di aerosol stratosferico; meteomont.

Quindi, oltre 15 anni di osservazione, ricerca storico-scientifica e collaborazione con altri canali di documentazione.

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