APRI
IL
MENU'
Politica Nazionale
Governo. Prosegue la luna di miele degli italiani con Giorgia Meloni
Il sondaggio settimanale continua ad essere positivo, nonostante i rosiconi.
Articolo di Francesco Rossa
Pubblicato in data 18/01/2023

Si può sempre fare meglio, in tutti i campi ed in ogni situazione, però agitare gli spauracchi del catastrofismo ad ogni piè sospinto, rischia di essere autolesionistico. Ci riferiamo alle vicende del presunto caro benzina che continua ad agitare le opposizioni e sotto sotto qualche malpancista della maggioranza che teme, a ragione, di uscire con le ossa rotte dal confronto elettorale alle elezioni regionali in Lombardia e Lazio e quindi cerca di farsi notare.

Il presidente del Consiglio che ci ha abituati ad affrontare le questioni importanti di petto e di immergersi nella lettura dei dossier più spinosi, ne è uscito indenne, lasciando con un palmo di naso i rosiconi caldeggiati dai giornali della lobby Elkann.

Il sondaggio del lunedì realizzato da Swg per il Tg di La7  è praticamente uguale a quello della scorsa settimana. Le variazioni sono state minime, ed è una sorpresa positiva soprattutto per i partiti della maggioranza, dato che si è discusso molto della mancata proroga del taglio delle accise e del conseguente aumento del costo del carburante. 

Fratelli d’Italia è l’unico tra i principali partiti ad essere rimasto invariato al 31,3%.

 

Per ora, quindi, nessun “effetto-benzina” come prevedevano - o meglio, speravano - gli oppositori del partito della Meloni.

 

Tutte le altre forze politiche restano molto lontane, a cominciare dal Movimento 5 Stelle che è stato rilevato al 17,6% (-0,1 rispetto alla scorsa settimana). Recupera qualcosina il Pd, che invece è dato al 14,2% (+0,2). 

 

Sotto la doppia cifra perdono gli altri due partiti del centrodestra: la Lega è rilevata all’8,3% (-0,29) e Forza Italia al 6,4% (-0,5).

 

Nel mezzo c’è l’alleanza Azione-Italia Viva, che vale il 7,8% (+0,3).

Infine da segnalare Verdi-Sinistra Italiana al 3,7% (invariata), +Europa al 3% (invariata), Per l’Italia con Paragone al 2,3% (+0,1) e Unione Popolare all’1,8% (+0,2). 

 

Tra meno di un mese dovrebbero tenersi le elezioni regionali, per cui ad urne chiuse, tornerà la compattezza della coalizione governativa e la macchina operativa del governo risulterà maggiormente coesa e rodata.

 

Meloni ha dalla sua parte una grande preparazione sui dossier prioritari a cui deve mettere mano.

In seconda battuta è “blindata” dalle menti che ha attorno. Il premier ha la fortuna di avere accanto un gruppo dirigente molto coeso fatto di persone  che hanno condiviso, ab origine, il percorso di Fratelli d’Italia anche da un punto di vista valoriale.

Uno di questi è senz’altro il presidente del Senato, Ignazio La Russa.

 

Con Berlusconi e Salvini che qualche problema a casa loro ce l’hanno, permane la volontà di collaborare in questo percorso di governo (e farlo durare cinque anni) è stata più volte esplicitata da entrambi in una cornice molto solida. Che è, appunto, quella della maggioranza.

 

A sinistra invece la situazione è tragicamente patetica. L’amletico Letta si è dapprima stracciato le vesti sul contante. Poi nonostante fosse chiara la linea di impegno del governo sul caro bollette, ha gridato allo scandalo sulla eliminazione dell’intervento di riduzione delle accise, non capendo che il costo del brent è in discesa. Questo grido al lupo, sta stancando gli italiani, come si evince dai sondaggi.

Dietro l’angolo appare la tenzone tra Stefano Bonacini, sempre più accomodante nelle vesti dell’On. Peppone, con la sua tattica di finto riformista che apre alla vecchia guardia del PD, agli ambientalisti ed a chi passa per strada, e la giovane Elly Schlein che è in corsa e cerca il sostegno di lesbiche, transessuali, ambientalisti, contestatori vari, ma al momento ha il fiato corto.

Approfondiremo.

Poi c’è Calenda che dopo gli ampi scivoloni dei giorni scorsi, per crearsi spazio, vorrebbe inventarsi liberale, ma non ha né la familiarità con John Stuard Mill, Adamo Smith ed i suoi seguaci, né tanto meno la cultura e personalità di Giovanni Malagodi.

Al momento rimane un pariolino!

 

 

 

Altre notizie di
Politica Nazionale