APRI
IL
MENU'
Voci e cose dal Piemonte
L’associazione Le Vie del Tempo rievoca la storia della Reale Mutua
Ingresso Museo Reale Mutua
Sabato 28 gennaio a Torino, nelle sale del Museo Storico Reale Mutua
Articolo di Ezio Marinoni
Pubblicato in data 28/01/2023

La costituzione della “Società Reale Assicurazione Generale e Mutua contro gli Incendi” avviene il 31 dicembre 1828, con l’approvazione dello Statuto predisposto dal francese Giuseppe Giulio Henry, nativo di Perpignan. La nascita della Società è sancita con le Regie Patenti del 13 gennaio 1829 da re Carlo Felice; viene stabilita una iniziale durata trentennale, a partire dal raggiungimento della soglia dei 25 milioni di capitale assicurato. Il sovrano sarà anche sottoscrittore della prima polizza, datata 18 maggio 1829, stipulata per assicurare il Palazzo Chiablese. Vi è un antefatto a questi due atti regali: nel febbraio 1821 un moccolo di candela provoca un incendio all’interno di Palazzo Chiablese, dimora cittadina di Carlo Felice, allora duca, le cui operazioni di spegnimento sono affidate al Corpo di Truppa senz’Armi, comandato dall’ingegner Pietro Lana.

Pochi mesi dopo il tragico incidente Carlo Felice diventa Re di Sardegna e il ricordo delle fiamme deve essere rimasto ben presente in lui. Nel 1824 con Regie Patenti istituisce la Compagnia Operaj Guardie a Fuoco per la Città di Torino, un corpo organizzato e professionalizzato, con due stazioni di guardia a Palazzo di Città e a Palazzo Reale. Con un progetto razionale, approntati gli strumenti di difesa dal fuoco, procede a organizzare quelli di prevenzione. A quel tempo le polizze contro gli incendi si stipulavano a Londra, dopo l’incendio che aveva devastato la città nel 1666, ma  Carlo Felice fa qualcosa in più: istituisce nel Regno di Sardegna una forma associativa mutualistica, che prevede che gli assicurati traslino i rischi individuali su una compagnia assicurativa, evitando così un flusso di capitali verso l’estero. In questo modo, Torino si allinea alle assicurazioni in vigore in Europa.

Ponendo la propria firma su una polizza decide di proteggere quel “corpo di Casa denominata la Casa Chiablese, situato in Torino, Contrada del Seminario” dai danni che gli incendi potevano provocare, per un valore di 200.000 lire. La prima polizza di Reale Mutua è firmata.

In omaggio a questa storia torinese, sabato 28 gennaio, dalle 15 alle 17, nelle sale del Museo Storico Reale Mutua a Torino i rievocatori dell’associazione Le Vie del Tempo, presieduta da Alessia Giorda, si esibiranno in un racconto, con abiti d’epoca, a beneficio dei visitatori per ripercorrere la storia della compagnia di assicurazione torinese: si partirà proprio dalla data di fondazione, il 31 dicembre 1828, soffermandosi sulle tappe più significative del suo lungo percorso imprenditoriale. L’iniziativa, promossa dal Museo Storico Reale Mutua in collaborazione con i curatori della mostra “Neoclassicismi a Torino”, allestita negli spazi della Pinacoteca Albertina, è stata immaginata per ripercorrere le vicende storiche della società di assicurazione torinese, attraverso un vero e proprio viaggio nel tempo alle radici della cultura della protezione e della prevenzione, di cui la Reale Mutua è promotrice da quasi due secoli.

Una curiosità in questa storia è rappresentata dalle cosiddette “targhe incendio”. Sulle facciate di alcuni antichi palazzi, fra balconi e particolari architettonici, uno sguardo curioso potrà notare le targhe incendio. In ottone o latta, ovali o rettangolari, campeggiano ancora su alcuni immobili. A cosa servivano? Oggi, la loro funzione è prevalentemente decorativa, ma nel passato erano un vero e proprio richiamo per chi dovesse spegnere un incendio.

Anche Reale Mutua ha prodotto una serie di targhe incendio da affiggere sugli edifici assicurati. In latta o zinco, a monocromo o con caratteri dorati su sfondo scuro, ogni piastra prodotta era frutto di uno studio iconografico. Mentre le prime riportavano una figura femminile dormiente, allegoria della Securitas, la dea romana personificazione della sicurezza spesso raffigurata sulle monete con il motto «Securitas Imperium», nelle versioni successive viene scelta l’immagine dello scudo sabaudo con croce d’argento su campo rosso. Un’iconografia che la Società recupererà in altri contesti e riproporrà in veste grafica sempre nuova, come quella studiata da Marcello Dudovich in occasione del Centenario di Reale Mutua (1928).

Prodotte al costo di una lira e cinquanta centesimi, ogni targa doveva essere «rimessa a ciascun socio […] colla iscrizione: Società Reale d’Assicurazioni generale e mutua contro l’incendio. Torino», secondo lo Statuto del 1829, ed esposta obbligatoriamente sull’edificio assicurato; nei primi anni di vita della Compagnia, la mancata esposizione della piastra comportava una decurtazione del 25% dell’eventuale indennizzo in caso di incendio. 

A partire dal 1924, quando la Compagnia inizia a gestire anche gli altri rami di danni, le targhe riportano l’attuale denominazione, Società Reale Mutua d’Assicurazioni. Con il passare del tempo e soprattutto con l’istituzione di una tassa graduale di bollo, ritenuta esorbitante dalle compagnie assicurative in rapporto all’utile che l’esposizione della targa poteva arrecare, nel secondo dopoguerra l’uso delle piastre viene progressivamente abbandonato.

Questo e tanto altro attende i visitatori, sabato 28 gennaio, dalle 15 alle 17, al Museo Storico Reale Mutua.

La sua sede è Palazzo Biandrate Aldobrandino di San Giorgio (ingresso da via Garibaldi 22), edificato in epoca tardomedievale, nel ‘500 era di proprietà di Casa Savoia, che lo destinano a ospitare gli ambasciatori della Repubblica di Venezia. Carlo Emanuele I lo dona a Guido Francesco Biandrate Aldobrandino di San Giorgio, come ricompensa per la confisca dei propri beni durante la prima guerra del Monferrato (quella che fa da sfondo alle vicende dei Promessi Sposi) da parte dei Gonzaga, che all'epoca controllavano il Marchesato di Monferrato. Il palazzo subirà continui trasferimenti di proprietà: rivenduto a Carlo Emanuele I e restituito, per il mancato pagamento dell'acquisto da parte dei Savoia, ai Biandrate, che alla fine del Seicento affidano a Sebastiano Taricco la decorazione delle sale del piano nobile con un ciclo di affreschi celebrativi dell’antico casato.

Nel Settecento il pianterreno ospitava il Caffè Forneris, primo germoglio della grande stagione dei caffè torinesi. Dopo un altro susseguirsi di proprietà, nel 1877 viene acquistato da Reale Mutua, che ne fa la sede dei suoi uffici. Con la costruzione del nuovo edificio in via Corte d’Appello agli inizi degli Anni Trenta, il palazzo viene via via destinato a funzioni di rappresentanza. Durante il bombardamento del 13/14 luglio 1943 Palazzo Biandrate è colpito nel tetto, nelle soffitte e negli alloggi. Tra il 2010 e il 2012 una grande opera di restauro ha interessato i tre piani che affacciano su via delle Orfane e gli spazi al piano terra che si sviluppano intorno al cortile d’onore: soffitti a cassettoni, dipinti, affreschi, scaloni d’onore e sale di rappresentanza ospitano oggi eventi aziendali e accolgono, in parte, i visitatori diretti al museo.

Altre notizie di
Voci e cose dal Piemonte