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Scienza e Medicina
Lo stalking
Conoscerlo per difendersi.
Articolo di Sergio Audasso
Pubblicato in data 28/01/2023

Il fenomeno dello stalking è un problema diffuso in tutto il mondo e maggiormente nelle aree di maggiore densità abitativa. Si può affermare che rientra nei comportamenti inaspettati ed è qui il suo essere così potenzialmente devastante per la vittima oggetto delle sue attenzioni.

Il molestatore sa che ciò che mette in atto ha il solo obiettivo di spaventare o rendere la vita difficile, o impossibile, alla sua preda. Ogni atto compiuto dallo stalker è deliberato e pianificato, spesso fin nei minimi particolari. Si scatena, nella maggior parte dei casi, per amori impossibili o per rifiuto.

Lo stalking rientra nel novero dei crimini più efferati commessi contro una persona. Perché si afferma questo? Perché:

Le conseguenze dello stalking.

Il tasso di vittimizzazione è abbastanza alto. Le vittime di stalking sperimentano livelli significativi di ansia (83%), difficoltà a dormire (74%) e interruzione dell'appetito (48%). Inoltre, circa un 25% del campione preso in esame per la ricerca ha dichiarato di quanto l’’idea del suicidio avesse fatto capolino nella testa tanto da indurli a pensare o a tentare di eseguirlo.  

Quali sono le caratteristiche dello stalking?

Per essere qualificato come stalking, devono essere presenti contemporaneamente quattro fattori:

  1. Lo stalking ha attenzione per una sola persona. Agisce verso un singolo individuo.
  2. Lo stalking tende necessariamente, nel breve, a terrorizzare la persona oggetto dell’attenzione dello stalker.
  3. Nella vittima cresce il senso di vulnerabilità fino a temere per la propria incolumità.
  4. Deve avere una modalità di azioni ripetute nel tempo. Azioni quindi ricorrenti e reiterate.

I 5 principali  tipi di stalker

1. Stalker in cerca di un rapporto intimo con la vittima.

Il loro desiderio è entrare in connessione con il loro oggetto di desiderio. Voglio essere visti. Per loro la persona non capisce quanto, entrare in relazione, sia , in effetti, entrare in una relazione di vero amore. Per questo motivo tendono a sviluppare idee ossessive e, nel vedere che non vengono compresi, dopo il “love bombing”, cioè la carica di attenzioni con regali continui, inizia la fase persecutoria.

2. Stalker respinti

La fase persecutoria del primo tipo, può proseguire poi in questa tipologia. La sensazione di essere respinti porta lo stalker a desideri altalenanti di bisogno di attenzione  al bisogno di vendetta. Da qui l’alternanza di messaggi o azioni contrastanti come regali prima e danni all’auto poi. Solo per iniziare. Lo stalker respinto può arrivare all’uccidere la persona oggetto del desiderio.

3. Stalker categoria predatori

Hanno una modalità ambigua. Il loro fine è quello di giungere all’atto sessuale. Sono scaltri e raramente fanno capire le loro vere intenzioni. Sono abili manipolatori. Trovano i punti deboli della vittima e li usano a loro piacimento per meglio manipolare e ottenere quanto da loro voluto.

4. Stalker poco competenti

Anche se completamente consapevoli che l’oggetto del desiderio mostra totale disinteresse per loro, persistono nel molestare la persona in questione. Sono la categoria, fin tanto che rimangono in questa, dei molestatori definiti dalla vittima “patetici”. A lungo andare, tuttavia, potrebbero passare alla categoria dei respinti e agire atti violenti.  

4. Stalker carichi di risentimento

Questo tipo di molestatore è prevalentemente risentito verso una persona. E quindi terrorizzarla per vendetta. In questa categoria esistono anche coloro i quali si sentono risentiti verso la burocrazia in genere o lo stato. In questo caso possono identificare un dipendente di un ente che, nella mente paranoide rappresenta la causa del suo risentimento, gli faccia innescare il moto persecutorio. Lo stalker quindi, in questo caso, ha trovato la sua vittima, per altro inconsapevole e senza colpe, a cui indirizzare la sua rabbia.

Per difendersi da questi molestatori è bene evitare di dare seguito alle loro manie. Invece è imporatnte parlarne con qualcuno e chiedere aiuto. In più, evitare in ogni caso, ripeto, in ogni caso, incontrare il molestatore per chiarire la situazione presentandosi da soli e in un luogo appartato. 

 

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