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Cronaca Internazionale
Ucraina - Arrestato Vitaly Alekseienko per non aver voluto fare la guerra
Che fine hanno fatto i diritti internazionali di chi vuole fare obiezione di coscienza al servizio militare?
Articolo di Andrea Elia Rovera
Pubblicato in data 31/01/2023

Da un anno a questa parte non si fa altro che parlare di quanto sia giusto Volodymyr Zelensky e di quanto stia governando bene l’Ucraina. Il problema è che la letteratura giudiziaria non la pensa proprio così.

La settimana scorsa vi abbiamo parlato del vortice di corruzione che alberga nel Governo Ucraino sotto gli occhi chiusi di Zelensky che, a quanto pare, non vede cosa gli succede attorno.

Oggi, invece, parliamo dell’arresto di Vitaly Alekseienko, colpevole di aver rifiutato la leva militare imposta da Zelensky all’inizio del conflitto con la Federazione Russa.

Mao Valpiana, presidente del “Movimento Nonviolento”, intervistato dai colleghi de “Il Manifesto”, ha dichiarato: “L’avvocato Nicola Canestrini, su mandato del Movimento, si è recato in Ucraina per l’udienza, come osservatore per i diritti umani, per interloquire con l’imputato e i rappresentanti della Corte, ottenendo il supporto dell’Ordine degli Avvocati ucraini: ‘Il governo ucraino dovrebbe salvaguardare il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare, anche in tempo di guerra, rispettando gli standard della Corte europea”.

Interessante analisi quella dell’avvocato Canestrini se si considera che Zelensky vuole a tutti i costi entrare a far parte dell’Unione Europea. Se questo è davvero il suo desiderio dovrebbe iniziare ad assoggettarsi agli “standard della Corte Europea”.

Volodymyr e i suoi sodali devono capire che non si può imporre a qualcuno di combattere una guerra in cui non crede ma, soprattutto, non si può mettere in carcere un cittadino solo perché si rifiuta di imbracciare un mitra ed uccidere un suo simile solo perché colpevole di essere russo.

Il mainstream dell’informazione sembra compatto nel far quadrato attorno a Zelensky, facendo di lui un novello Gandhi. Peccato però che a Kiev si stia tracciando una via bellica che rischia di trascinare nel baratro l’intera Europa.

Vitaly Alekseienko aveva presentato ricorso contro la condanna di un anno inflittagli dalle corti di giustizia ucraine. La Corte d’Appello che ha dovuto analizzare la sua istanza ha respinto il ricorso e la condanna ad un anno di reclusione è diventata esecutiva.

Interpellato dagli organi di stampa il neo condannato ha risposto: “Ho infranto la Legge dell’Ucraina, ma sono innocente secondo la Legge di Dio. Non ho paura, nemmeno della prigione”. Parole forti ma non così tanto se si considera che Alekseienko è un Cristiano di fede Evangelica che mette al primo posto la coscienza e in solo subordine tutto il resto.

Testimonianza forte di un Cristiano in tempi bui dove avere una fede sembra quasi essere una stranezza da deridere e condannare. Sicuramente Alekseienko ha fatto sue le parole del salmista: “Anche se si accampasse un esercito contro di me, il mio cuore non avrebbe paura; anche se scoppiasse una guerra contro di me, anche allora avrei fiducia” (Salmo 27:3).

La questione è seria e il mondo attende di vedere come l’Unione Europea e la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo interpreteranno questa azione repressiva del libero pensiero, e della libera coscienza, da parte di Kiev e del suo governo.

Mao Valpiana, che segue queste vicende da anni, dice che “il caso di Alekseienko è il primo in cui la Corte adotta una linea dura. Per altri quattro casi era stata concessa la sospensione della pena detentiva e la libertà vigilata. Prima della Legge marziale 5mila giovani ucraini avevano chiesto di svolgere un servizio civile alternativo a quello militare”.

Stiamo in attesa e vediamo l’evolversi della situazione sperando che questo conflitto veda presto la fine.

#Diritti umani
#Zelensky
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