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L’uomo, i misteri e l’ignoto
La vita ha idee chiare, …
… e non si lascia confondere dalle nostre elucubrazioni!
Articolo di Pietro Cartella
Pubblicato in data 27/02/2023

Quanto segue si riferisce all’incontro n° 68 del 28.12.2021 che è stato suddiviso in 7 articoli. Questo è il n°7.

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In perfetta buonafede o per calcolo scellerato, quello che mettiamo in atto per il nostro tornaconto sfugge quasi sempre al nostro controllo e finisce per ritorcersi contro di noi. Al punto di aggiungere complicazioni a complicazioni dalle quali risulta sempre più difficile affrancarci.

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Quei meccanismi che abbiamo ideato per costruirci una vita alternativa a quella originale si rivelano per quelli che sono. Poco alla volta potremo comprendere le cose che noi utilizziamo come strumenti per facilitarci la vita, ma che invece finiscono per complicarcela e danneggiarla, mantenendoci, sempre più e meglio, separati da essa. In qualche modo volontariamente, ma in gran parte per ignoranza ed incoscienza.

 

Sono arrivato al punto che non so più chi sono. Ma in effetti è così! Io non sono io. C’è una gran confusione tra chi sono io, cos’è l’universo, una confusione terribile.

 

Proprio così! Hai perfettamente ragione. È un’affermazione corretta! Io non so chi sono perché in effetti ognuno di noi è un assemblaggio di “io sono” diversi, che si alternano e competono. Siamo miliardi di “io sono qualcosa”. Quindi non sappiamo bene chi siamo. Ed è una prima scoperta sconvolgente.

 

L’avevo già capito da solo, attraverso le mie ricerche, ed ora ne trovo conferma. Diciamo che cercare una certa verità non è disdicevole. Se ci tieni.

 

Si potrebbe dire che ognuno segue la propria strada per arrivare a conoscersi. Prima o poi ognuno arriva a farsi delle domande, specialmente quella: chi sono? Poiché è essenziale, non è un semplice corollario, non è che se la faccia solo qualcuno. In tempi e in modo differenti, ma ognuno ci arriva e se la pone. È la vita stessa che al momento opportuno ci mette di fronte a questa domanda. Specialmente quando, terminata la vita lavorativa, ci si trova a cambiare abitudini e impiego del tempo. Chi va in pensione scopre che tutto ciò che ha fatto per decenni è sparito e si chiede cosa ne è stato e cosa sia rimasto di sé.

 

A me è successo proprio così! E poi mi son buttato a far ricerche ed ho scoperto un mondo che pensavo fosse quello giusto, ma ora non so più quale è. Dico la verità. Non so se serve.

 

Ma tutto quello che facciamo serve. Ad ognuno nel modo che gli è proprio, in modo particolare, un modo che lo porta ad avvicinarsi alla domanda chiave. Come se ognuno avesse un suo percorso che parte da un luogo per giungere ad un altro e, mentre lo percorre, ogni tanto incrocia qualcuno che sta facendo altrettanto, provenendo da un luogo diverso e indirizzato verso una destinazione diversa dalla sua. Quindi è difficile che due persone possano condividere completamente la stessa esperienza. Semmai vi si possono trovare analogie e similitudini, per simpatia o punto di osservazione simile. Si tratta comunque di condizioni temporanee che facilmente svaniscono. Infatti non si può evitare che chi proviene da una strada diversa prosegua nella stessa direzione, per una moltitudine di fattori non facilmente riscontrabili e non suscettibili di modifica. Per fortuna nostra, la vita ha idee più chiare delle nostre, e anche se ci risulta difficile da accettare, non sbaglia mai! Ad ognuno propone solo quello che serve quando serve, senza scrupoli morali e discriminazioni di alcun genere, per far maturare le coscienze secondo le leggi universali.

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Fine dell’incontro

foto e testo art 500

pietro cartella

#discriminazioni
#morale
#convinzioni
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