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Politica Nazionale
Elly Schlein: "Saremo un bel problema per il governo di Giorgia Meloni"
Articolo di Chiara Rota
Pubblicato in data 01/03/2023

Una donna, per la prima volta nella storia del partito, è la nuova segretaria dem che ha rimpiazzato Letta, dopo questo lungo periodo di “confusione”.

 

La scelta dei PD è caduta su Elly Schlein, candidata che aveva invocato il voto on line, cavallo di battaglia delle ultime presidenziali americane… ma non ha avuto bisogno di quello strumento per vincere: oltre un milione di preferenze ai gazebo, ribaltando così il voto dei circoli e la tendenza al disimpegno della popolazione nei confronti della politica in generale.

 

La perfetta assonanza con l’atlantismo - di cui negli ultimi tempi il PD si è dimostrato grande fautore - è testimoniata anche dal fatto che la Schlein è stata fortemente legata all’ex presidente americano Barack Obama della cui squadra ha fatto parte nella campagna elettorale.

 

Molto signorilmente il contendente Stefano Bonaccini ha accettato la sconfitta dichiarandosi “a disposizione”: è un uomo che sa quanto sia importante in un momento storico simile collaborare e cooperare non solo per ricostruire un partito allo sbando, ma per cercare di arginare la crisi in cui il paese versa.

 

Nata in Svizzera da famiglia ebrea aschenazita originaria di Leopoli in Ucraina, possiede anche la cittadinanza americana e italiana: è in Emilia Romagna che si è stabilita, partecipando attivamente alla vita politica e diventando vicegovernatore nel 2020.

 

Nel 2014, lo stesso anno in cui sono iniziati i bombardamenti nel Donbass, è stata eletta parlamentare europea sempre nel Partito Democratico: seggio abbandonato l’anno successivo per incompatibilità con le prese di posizione di Matteo Renzi.

 

Viene definita una perfetta antitesi di Giorgia Meloni: e lei si affretta a dichiararlo nel “Abbiamo fatto una rivoluzione. Saremo un bel problema per Giorgia Meloni, daremo contributo per organizzare l’opposizione in parlamento e in tutto il paese” che non prelude a un programma di collaborazione in un’ottica costruttiva per un paese che non gode ottima salute.

 

Ma sarà poi vero? Non ci saranno le stesse influenze che stanno caratterizzando le scelte politiche dell’attuale governo?

 

Però a parole l’impegno c’è: contrastare le diseguaglianze; creare lavoro dignitoso, con salario minimo; tutelare la sanità pubblica; affrontare l’emergenza climatica.

 

Non sarebbe male, visto che durante gli ultimi anni il suo partito - pur facendo parte del Governo - riguardo la gestione della sanità è stato un disastro: non ha creato un letto in più.

 

Sulla situazione economico finanziaria di un paese costretto a inviare armi in Ucraina invece di poter investire sul territorio, sarà interessante vederne le soluzioni creative.

 

E sull’emergenza climatica attendiamo che la signora si consulti con Greta e insieme risolvano i piccoli inconvenienti da cui siamo circondati.

 

E anche sulla questione omofobia e lgbt ha preso la sua posizione.

“Sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana”, aveva detto la leader di Fratelli d’Italia in un discorso a Piazza San Giovanni a Roma nel 2019 diventato emblematico. 

Sono una donna, amo un’altra donna e non sono una madre. Ma non per questo sono meno donna, aveva replicato nel comizio finale della campagna elettorale per le ultime politiche dello scorso settembre in Piazza del Popolo a Roma Schlein.

 

Nessun problema, però: figlia di un milionario newyorkese conosce certamente le esigenze al popolo di cui si prenderà cura, circondata dal plauso dei colleghi e dall’ammirazione persino del fondatore delle Sardine.

 

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