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Economia e finanza
Analisi demografia imprese CONFCOMMERCIO
Attività in diminuzione ovunque. ASCOM in prima linea per promuovere la transizione digitale. Bar: puntare sulla qualità
Articolo di Mauro Bonino
Pubblicato in data 06/03/2023

Le turbolenze della globalizzazione economica, dovute a molteplici cause tra cui la recente e devastante azione dell’epidemia di SARS-CoV-2, ha causato ripercussioni mortali nel comparto delle piccole e medie aziende commerciali e produttive italiane.

Si parla di “desertificazione commerciale” allarmante, sia per le prospettive disarticolanti che questo evento inevitabilmente provoca nel contesto economico-sociale, che per la conseguente e continua emorragia di posti di lavoro.

In sintesi, il termine “desertificazione commerciale” purtroppo rende bene l’idea della sofferenza che ha colpito e sovente senza speranza, questo importante comparto economico-commerciale.

Pertanto, davanti a questa drammatica situazione, ci sembra doveroso evidenziare le preoccupate considerazioni dell’ASCOM Confcommercio Torino e provincia che confermano l’attuale quadro disastroso, ma che nel contempo cercano di suggerire spunti per una possibile ed auspicabile ripresa. Ci auguriamo che questa speranza diventi una concreta realtà (m.b.).

 

ANALISI DEMOGRAFIA IMPRESE CONFCOMMERCIO:

ATTIVITA’ IN DIMINUZIONE OVUNQUE. ASCOM IN PRIMA LINEA PER PROMUOVERE LA TRANSIZIONE DIGITALE. BAR: PUNTARE SULLA QUALITA’

Tra il 2012 e il 2022 sono sparite 100 mila attività nelle città italiane. Questo il dato emerso oggi dallo studio di Confcommercio, e confermato anche a livello locale nel Torinese. Secondo Confcommercio, per evitare gli effetti più gravi occorre puntare su efficienza e produttività anche attraverso una maggiore innovazione e una ridefinizione dell'offerta. In particolare, Confcommercio vede nella omnicanalità una modalità efficace per il retail per cavalcare le evoluzioni in atto.

Su questo tema ASCOM Confcommercio Torino e provincia è pronta e attiva da tempo. L’associazione torinese è infatti diventata sede dello SPIN EDI, lo Sportello per l’Innovazione di Confcommercio, una nuova opportunità per essere un riferimento per le imprese che necessitano di un accompagnamento nel loro processo di trasformazione digitale, attraverso consulenze, accesso a bandi e analisi, il check up digitale del livello di digitalizzazione della propria attività.

«Anche i dati di Confcommercio confermano la preoccupante tendenza alla desertificazione commerciale, che, come Ascom, evidenziamo ormai da tempo - sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa –. I problemi ci sono, ma ci sono anche gli strumenti per non soccombere. Sappiamo tutti che oggi per vendere non basta tirare su la serranda del negozio e che dobbiamo arricchire l’offerta commerciale sostenendola con la tecnologia in cui siamo immersi. In questo momento lo sviluppo del commercio in direzione multicanale è la risposta su cui le imprese devono accelerare con decisione. Sappiamo però anche che nella difficoltà da soli non si va da nessuna parte: è necessario che anche le istituzioni facciano la propria parte e che ci sostengano in un percorso tutt’altro che semplice». 

Oltre allo sportello per l’innovazione, Ascom ha attivato da pochissimo, a gennaio 2023, KAIROS, un percorso accompagna il commerciante ad applicare una metodologia efficace per acquisire un approccio omnicanale ed essere pronti a rispondere a nuove modalità di ingaggio delle generazioni Y, Z e Alpha.

KAIROS coinvolge 50 imprese in un percorso di 4 mesi che permette di interagire sia attraverso modalità on-line che off-line, per ciò che riguarda il negozio fisico, quello digitale, la comunicazione, sia tradizionale, sia social.

Discorso a parte per i bar, che hanno subito una flessione importante nonostante la ristorazione sia in piena ripresa. Sul settore hanno pesato gli anni di pandemia, le relative chiusure e le restrizioni imposte dal green pass, per un totale di oltre 6 mesi di chiusura su due anni.

Ma non è questo l’unico fattore. «Investimenti e dimensioni limitati e scarsa cultura imprenditoriale – sottolinea il direttore di Epat Ascom Claudio Ferrarosono elementi che impediscono, non dico, la crescita, ma la sopravvivenza stessa delle attività. Aggiungiamo il cambiamento di abitudini, lo smart working e la difficoltà a trovare personale professionale e all’altezza che costringe i titolari a vivere 14 ore dietro il bancone. Che fare? Una sola cosa: avere esercizi accattivanti, d’ambiente e di qualità. Da parte nostra continueremo a batterci contro l’abusivismo e il low cost».

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