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Cronaca Internazionale
Russi contro americani: sarà guerra mondiale?
Lanciarazzi americano HIMARS
Dopo il drone Usa abbattuto dai russi abbiamo una violazione nei cieli Nato di un aereo russo. Ci dobbiamo aspettare il peggio?
Articolo di Luca Fiore Veneziano
Pubblicato in data 16/03/2023

Il rischio escalation aumenta sempre di più, specie dopo l'ultimo incidente tra americani e russi. Due jet del Cremlino hanno infatti costretto un drone Usa, partito dalla base di Sigonella, ad un atterraggio forzato. Secondo quanto riferiscono le fonti militari statunitensi l'incidente è avvenuto sulle acque internazionali del Mar Nero, coinvolgendo due caccia SU-27 di Mosca.

Uno dei jet ha scaricato carburante davanti all’APR, mentre l'altro ne ha danneggiato l'elica, costringendo i piloti da remoto a far scendere il drone in acqua. Washington ha convocato l'ambasciatore russo, ma Mosca replica: “Il drone è precipitato a seguito di manovre brusche a causa delle quali è andato in volo incontrollato, non c'è stato nessun contatto con i jet russi.”

La Casa Bianca ha quindi fatto sapere che ultimamente ci sono state altre intercettazioni simili, ma questa è degna di nota perché è stata “pericolosa e poco professionale” e ha causato l'abbattimento di un velivolo statunitense.

“Continueremo a volare sul Mar Nero proprio per evitare un'escalation”, ha fatto sapere il Dipartimento di Stato Usa, il quale intende contattare i funzionari russi e comunicare loro direttamente le proprie preoccupazioni.

Se però “il messaggio che i russi vogliono inviare è di dissuaderci dal volare e operare nello spazio aereo internazionale sopra il Mar Nero, allora quel messaggio fallirà, perché non accadrà”, ha chiarito il Pentagono. “Il Mar Nero non appartiene a nessuna nazione e continueremo a fare ciò che è necessario per garantire la nostra sicurezza nazionale in questa parte del mondo” fanno sapere dalla Casa Bianca.

La versione russa: “Volava verso il nostro confine”, secondo i russi, quindi, il drone americano è precipitato dopo aver eseguito brusche manovre che lo hanno portato in un “volo incontrollato”. Sul Mar Nero, nella regione della penisola di Crimea, riporta una nota del ministero della Difesa di Mosca, il controllo delle forze aerospaziali russe ha registrato il volo di un veicolo aereo senza pilota americano MQ-9 in direzione del confine di stato di Federazione Russa. Insomma, accuse continue da entrambe le parti.

Secondo l'US Air Force, le azioni russe possono portare a “un'escalation non intenzionale.”

Dal canto suo Mosca rigetta le accuse, asserendo che l’irresponsabilità è dei paesi occidentali, rei di fomentare continuamente lo scontro con la Russia.

A peggiorare la situazione si è poi aggiunta l’intercettazione di ieri di un aereo russo nei cieli dell’Estonia (territorio Nato). La situazione sembra essere fuori controllo.

Ora, non scoppierà una guerra mondiale per questo, ma il rischio di un intensificazione del conflitto è più alta che mai. I toni si sono alzati notevolmente fra Washington e Mosca.

Era dalla guerra fredda che il clima non era così aggressivo.

A questo si aggiunge un’altra situazione di forte tensione, sempre sul mar Nero. Dove nella regione georgiana dell’Abkhazia potrebbe scoppiare una rivolta filorussa da un momento all’altro. Da parte di Mosca invece si accusa direttamente la Cia di sostenere il sentimento nazionale georgiano, fortemente incentrato sulla russofobia.

Il Mar Nero non è mai stato così surriscaldato. Il rischio è che questo conflitto ucraino possa amplificarsi sempre di più, e da molteplici guerre per procura si potrebbe passare ad un’unica grande guerra ibrida mondiale.

O forse chissà, è già presente da più di due anni, semplicemente siamo noi a non essercene accorti.

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