APRI
IL
MENU'
Cronaca Internazionale
La crisi ucraina allo stato attuale
Truppe bielorusse
Guerra in Europa: Facciamo il punto della situazione
Articolo di Luca Fiore Veneziano
Pubblicato in data 18/04/2023

I grandi mezzi d’informazione occidentale si ostinano a parlare di conflitto ucraino asserendo che sia iniziato nel febbraio 2022. Dimenticando che la guerra in Ucraina è iniziata nel 2014, quando la Crimea è stata annessa dalla Russia e un conflitto armato è scoppiato nella regione del Donbass, nel sud-est dell'Ucraina. Da allora, ci sono stati continui scontri tra le forze ucraine e i separatisti filorussi sostenuti dalla Federazione Russa.

Il governo di Kiev, già dai primi anni 2000, ha perseguitato la parte russofona del Donbass, e ha tentato di opporsi ai leader politici filorussi, i quali costituivano dagli anni ’90 metà della popolazione elettorale attiva, arrivando addirittura a proibire il russo nelle scuole.

In questi anni, nonostante i vari accordi di pace, i combattimenti continuano ad alternarsi a periodi di tregua. Ci sono stati anche episodi di violazioni del cessate il fuoco da entrambe le parti.

La situazione umanitaria nel paese è molto difficile, con migliaia di morti, feriti e sfollati. La comunità internazionale sta cercando di trovare una soluzione diplomatica al conflitto, ma finora i tentativi sono stati infruttuosi. Da parte dell’UE e della NATO vi è un atteggiamento aggressivo nei confronti della Russia, obbligando i paesi dell’Europa occidentale a sposare una linea suicida forzatamente russofoba.

 

Vediamo insieme gli ultimi sviluppi.

 

 

RUSSIA E BIELORUSSIA

 

Il presidente russo Putin ha dato il via al dispiegamento di armi nucleari tattiche in Bielorussia, confermando un accordo già discusso con il presidente bielorusso Lukashenko. La Bielorussia aveva già costituzionalmente perso il proprio status di Paese denuclearizzato con un referendum indetto nel febbraio 2022. Putin ha annunciato che l'addestramento del personale militare bielorusso per il trasporto e la gestione degli ordigni tattici inizierà questo mese e che la costruzione delle strutture di stoccaggio e deposito terminerà entro il 1° luglio. La NATO ha condannato l'intera retorica nucleare come "pericolosa e irresponsabile", mentre gli Stati Uniti sono rimasti scettici sull'effettivo spostamento delle armi. Josep Borrell, l'Alto Rappresentante per la Politica Estera europea, ha dichiarato che la mossa è "una irresponsabile escalation e una minaccia alla sicurezza europea" e che l'UE risponderà intensificando le sanzioni contro la Russia. Putin ha confermato che la decisione è un avvertimento a NATO e Occidente in risposta ai piani del Regno Unito di inviare all'Ucraina munizioni a base di uranio impoverito. Tuttavia, resta difficile affermare che il dispiegamento di armi nucleari tattiche in Bielorussia possa essere leva di una possibile escalation nucleare sul vicino territorio ucraino, soprattutto alla luce del recente vertice di Mosca con Xi Jinping, durante il quale la leadership cinese avrebbe invitato Putin a lavorare per alleviare le tensioni connesse al possesso e all'utilizzo degli arsenali nucleari.

 

UCRAINA

 

Dal punto di vista di Kiev, da diverso tempo il presidente ucraino Zelensky ha fatto pressioni per ottenere l'invio di carri armati occidentali per combattere la Russia nell'attuale conflitto. L'accordo ottenuto da Kiev con la NATO prevede l'invio di carri armati Leopard 1 e 2 di fabbricazione tedesca, Abrams degli Stati Uniti e Challenger 2 britannici. Tuttavia, gli aiuti potrebbero essere inferiori alle aspettative e troppo lenti per avere un impatto decisivo nella nuova offensiva russa. Il mix di mezzi potrebbe essere troppo diverso e in quantità insufficienti per essere impiegati in modo pienamente organizzato in singoli battaglioni. Inoltre, il trasporto di questi carri armati in Ucraina è un problema che richiede un coordinamento internazionale, autorizzazioni e procedure tecniche nei singoli paesi, e un'adeguata logistica. Il trasporto dei Leopard avverrà molto probabilmente via treno, ma è importante diversificare le rotte di approvvigionamento per evitare che un problema su una linea renda impossibile il trasporto.

Con il sistema infrastrutturale dell’Ucraina decimato dai continui raid russi che da un anno imperversano su tutto il territorio, sembra inoltre impossibile che questi treni possano raggiungere la linea del fronte, dovendo necessariamente muoversi su strada e con la necessità di mezzi adeguati al trasporto di carri armati oppure con pavimentazioni e strutture in grado di sorreggere il passaggio di questi mezzi. Ponti e strade poco asfaltate potrebbero rallentare ulteriormente il movimento di questi carri, ritardando ancora di più la consegna dei tank che per Kiev sono essenziali. E la presenza di corsi d’acqua, fango e terreni minati o sconvolti dalle esplosioni potrebbero costringere le forze ucraine a lunghi tempi di attesa.

#guerra russia ucraina
#crisi ucraina
#ucraina
Altre notizie di
Cronaca Internazionale