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Cultura
26 aprile 1937: omaggio a Guernica
Dall’opera di Picasso l’impulso per un nuovo grido di dolore dedicato alle città ucraine
Articolo di Carlo Mariano Sartoris
Pubblicato in data 26/04/2023

Nel corso della guerra civile spagnola, il 26 aprile 1937 una formazione di 31 bombardieri italo tedeschi, in appoggio alle truppe del generale Francisco Franco attaccò la cittadina basca di Guernica, radendola al suolo. Un deliberato atto terroristico contro la popolazione civile che causò la morte o il ferimento di oltre 1/3 dei settemila abitanti, diventando l'emblema dell'orrore e della crudeltà di una guerra totale.

Profondamente colpito dall'atto criminale, in soli due mesi Pablo Picasso dipinse “Guernica”, una delle sue opere più famose, certamente la più iconica e straziante. Una grande tela di 27 m² commissionata dal Governo Repubblicano spagnolo ed esposta per la prima volta il 12 luglio 1937 nel padiglione spagnolo della esposizione mondiale di Parigi.

"L'arte è la menzogna che ci permette di conoscere la verità" (Pablo Picasso)

La tela di juta grezza rappresenta lo stupore, il terrore e la violenza sulla popolazione di Guernica. Volutamente dipinta in bianco e nero proprio per sottolineare l'oscurantismo della guerra, da quei tristi fatti del '37 Guernica ha fatto il giro di tutti i musei del mondo, ma il mondo dei dittatori non ha recepito il messaggio.

La grande tela di Guernica continua ad essere una denuncia delle follie della guerra e uno straziante urlo che invoca la pace, chimera dei popoli semplici, sempre intervallata da qualche diabolica mano che scatena una nuova guerra. La sofferenza delle genti di Ucraina ci raggiunge in tempo reale con immagini di villaggi rasi al suolo e di città sventrate. Da oltre un anno è diventato uno scenario quotidiano che ha cambiato gli umori delle genti di questa vecchia Europa che, dopo gli orrori di due guerre mondiali, per quasi ottant'anni erano riuscite a costruire gli equilibri per un lungo periodo di pace.

È da questo disagio interiore che ci accomuna in tanti che, in una illustratrice a me molto vicina, è scaturito il bisogno di appropriarsi dell'inarrivabile opera del Maestro Picasso, chiedendogli sottovoce il permesso di riproporla in nuova veste, senza nessun'altra pretesa se non quella di voler ribadire il medesimo orrore, con l'aggiunta voluta e sintomatica di qualche vena di colore.

26 aprile 2023: sono passati 86 anni dal bombardamento di Guernica e l'omaggio sui due fronti è un prodotto dell'era digitale. Non è una copia e nemmeno un remake di un'opera di ben altro spessore, ma la spinta emotiva è la medesima. Ecco perché ho accolto con piacere questa altra faccia di una Guernica d'Ucraina, martire sotto una tempesta di altre bombe, ma in fondo, sempre le stesse.

Mi è parsa un'intuizione ardita, coraggiosa e ricca di significato. Un messaggio profondo, da valutare con benevolenza e infine, un'opera d'arte anch'essa, ulteriore grido di sofferenza da spalmare sul mondo. Una volta ancora, oggi 26 aprile, lo stupore, l'orrore e la morte ritornano a stimolare dal profondo di un cuore il bisogno di imprimerli su un lamentoso cantico per immagini, icona poliglotta recepibile in ogni angolo di questo tormentato mondo, quanto mai bisogno di nuova bellezza. 

"La bellezza salverà il mondo" (Dostoevskij). "La bellezza ci salverà" (Ezio Gribaudo).

L'illustrazione “UKR 26 aprile 2023” è stata realizzata da Alessandra Sartoris 

Link: https://www.behance.net/alessandrasartoris

 

 

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