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Economia e finanza
Lagarde alza i tassi di interesse di 25 punti base e crollano le Borse
Codacons: «Stangata da 3.540 euro l'anno»
Articolo di Francesco Rossa
Pubblicato in data 05/05/2023

Christine Lagarde, presidente della Banca centrale Europea ha deciso di alzare di un quarto di punto percentuale, i tassi di interesse, portandolo sui rifinanziamenti principali al 3,75%, mentre per i depositi bancari si attesta al 3,25%, e quello sui prestiti marginali al 4%.

Lo comunica l'Istituto centrale: «Le prospettive di inflazione continuano ad essere troppo elevate per troppo tempo. Alla luce delle continue pressioni inflazionistiche elevate, il Consiglio direttivo ha deciso ieri di aumentare di 25 punti base i tre tassi di interesse chiave. L'inflazione complessiva è diminuita negli ultimi mesi, ma le pressioni sottostanti sui prezzi rimangono forti. Allo stesso tempo, i passati aumenti dei tassi vengono trasmessi con forza alle condizioni finanziarie e monetarie dell'area dell'euro, mentre i ritardi e la forza della trasmissione all'economia reale rimangono incerti»: lo scrive la Bce.

«Le future decisioni del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi ufficiali siano portati a livelli sufficientemente restrittivi per conseguire un tempestivo ritorno dell’inflazione all’obiettivo di medio termine del 2% e saranno mantenuti a tali livelli per tutto il tempo necessario. La Bce, continuerà a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello appropriato e la durata della restrizione. In particolare, sui tassi ufficiali, le decisioni del Consiglio direttivo continueranno a essere basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, della dinamica dell’inflazione sottostante e della forza della trasmissione della politica monetaria».

È quanto emerge dal comunicato diffuso dalla Banca centrale Europea, dopo la decisione di alzare i tassi di interesse dello 0,25% portandoli cosi al 3,75%.

L'aumento dei tassi d'interesse di 25 punti base deciso ieri dalla Bce rappresenta una mazzata media da +20 euro a rata per le famiglie italiane che hanno acceso un mutuo a tasso variabile.

Lo sostiene il Codacons che fornisce le stime sugli effetti della decisione della Bce sulle tasche degli italiani nel mercato dei mutui, che vale in Italia 426 miliardi di euro.

Occorrerà attendere le prossime settimane per capire come il mercato risponderà al rialzo dei tassi - spiega il Codacons –

Negli ultimi giorni l'Euribor, indice di riferimento dei mutui a tasso variabile, si è attestato attorno al 3,09% per quello a 1 mese, 3,27% quello a 3 mesi: se l'aumento deciso dalla Bce dovesse essere traslato interamente sul mercato, l'Euribor salirebbe a quota 3,34% (quello a 1 mese), 3,52% quello a 3 mesi.

Considerata una fascia media di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125mila e i 150mila euro, per una durata di 25 anni, ossia l'importo più richiesto in Italia da chi accende un finanziamento per l'acquisto di una casa, la rata mensile è destinata quindi a salire tra i 15 e i 25 euro per effetto della decisione odierna della Bce - analizza il Codacons.

Se però si considerano tutti gli incrementi imposti dalla Banca Centrale Europea a partire dallo scorso anno, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile salirà complessivamente tra i 225 e i 295 euro rispetto a quanto pagato nel 2021, con ripercussioni sulle famiglie comprese tra i +2.700 e + 3.540 euro all'anno.

E non è certo un caso se, nell'ultimo anno, ben 2,4 milioni di famiglie con un mutuo a tasso variabile hanno dichiarato difficoltà nel pagamento delle rate, conclude l'associazione.

Sulla stessa lunghezza d'onda si esprime Assoutenti che in una nota ha parlato di "decisione scriteriata che danneggerà le tasche di milioni di famiglie che si ritrovano sulle spalle un mutuo a tasso variabile".

Il suo presidente, Furio Truzzi, ha dichiarato che i mutui a tasso variabile avranno "rate sempre più pesanti con conseguenze sul potere d'acquisto e sui consumi dei cittadini martoriati da rincari senza sosta in tutti i settori".

La decisione della Bce ha presentato effetti immediati.

La Borse europee estendono le perdite dopo il settimo aumento consecutivo dei tassi della Bce che spinge il costo del denaro ai nuovi massimi dal 2008.

Piccola ripresa in chiusura. Parigi cede l’1,09%, Francoforte arretra dello 0,97% e Milano lascia sul terreno l’0,61%. Londra segna una flessione dello 0,79%

 

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