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“Amare Torino dai particolari”
Di Luciano Brussino
Articolo di Milo Julini
Pubblicato in data 25/05/2023

Prosegue la proposta delle fotografie di Luciano Brussino, con didascalie da lui elaborate, per offrire ai Lettori di Civico20News la possibilità di cogliere dettagli suggestivi della nostra città (m.j.).

Passando in via Giolitti all’altezza del vecchio Ospedale San Giovanni (ora Museo Regionale di Scienze Naturali) voluto dalla seconda Madama Reale, Giovanna Battista Nemours, realizzato nel 1680 da Amedeo di Castellamonte e Gian Francesco Baroncelli, occorre alzare lo sguardo verso il bellissimo timpano dove si può leggere una frase latina emblematica e sempre attuale.

La traduzione, mi perdonino i latinisti, recita così “Ciò che si dà ai poveri è eterna ricchezza”.

Cavour al Congresso di Parigi del 25 febbraio 1856. I particolari dei basamenti dei monumenti in genere non si osservano. Questo è in Piazza Carlina, pardon, Piazza Carlo Emanuele II.

Durante il periodo Liberty non si badava a spese e la fantasia correva sfrenata.

Il particolare di questo bell’ingresso è in Corso Montevecchio 58.

Il simpatico arredamento del seicentesco Borgo Mirafiori.

Da una vetrina di via Roma, discrete e immobili, osservano il nostro passaggio.

Occorre entrare nel cortile della Chiesa Nostra Signora della Salute di Via Vibò 26 per incontrare due altorilievi non conosciuti da molti torinesi: Vittorio Amedeo II e il Principe Eugenio di Savoia.

In ricordo della vittoria sui francesi del 1706, la Regina Margherita volle donare queste opere.

Qui, come particolare, privilegiamo l’immagine del Principe Eugenio senza il cui aiuto militare la storia di Torino avrebbe potuto avere tutta un’altra scrittura.

Luciano Brussino.

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