Maria Zakharova parla dell'uranio impoverito sfidando il vergognoso silenzio della NATO
Interessante analisi della Rappresentante ufficiale del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa.
Dopo l’uscita del libro “Il mondo al contrario” del Generale di Divisione Roberto Vannacci, si torna a parlare in modo schietto di quanti e quali sono stati i danni cagionati dall’utilizzo di materiale radioattivo nei conflitti dei decenni scorsi.
A farlo, in modo senz’altro autorevole, Maria Zakharova, Rappresentante ufficiale del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, che a “Komsomolskaja Pravda”, ha dichiarato: “Nel periodo 2015-17, il Parlamento della Repubblica Italiana – il cui Esercito aveva fatto il più massiccio uso di munizioni all’uranio impoverito durante l’aggressione della NATO nei Balcani – ha pubblicato un rapporto di 252 pagine sulle conseguenze per il personale delle Forze Armate italiane dell’esposizione all’uranio impoverito e al torio radioattivo. Secondo lo studio, svolto su incarico di una Commissione parlamentare, nei luoghi in cui sono state impiegate munizioni all’uranio impoverito, si registra il massimo incremento di patologie oncologiche”.
Nulla di nuovo sotto il sole. A denunciare queste cose, negli anni, eroi del calibro di Antonio Attianese, ex militare dell’Esercito Italiano, vittima di un carcinoma vescicale provocato dall’uranio impoverito, dopo aver partecipato alle Missioni ISAF-NATO in Afghanistan nel 2002 e nel 2003.
Ciò che dice la Zakharova, dunque, non ci deve sorprendere anche perché lei cita come “sono stati pubblicati dati precisi sui militari italiani che hanno utilizzato le munizioni all’uranio impoverito: delle 7.500 persone esposte a sostanze tossiche e radiazioni, 372 sono decedute, il che implica un tasso di mortalità del 5%, una persona su 20. Per di più, costoro sono morti a causa di dolorose complicazioni oncologiche: disfunzioni renali, cancro ai polmoni, cancro del midollo osseo, cancro all’esofago, disturbi degenerativi della pelle, linfoma di Hodgkin e leucemia”.
Di tutte queste cose ha parlato, negli anni, il Generale Vannacci che, difatti, oggi viene preso come bersaglio da Guido Crosetto, “Fratelli d’Italia”, e dallo Stato Maggiore dell’Esercito.
Le persone di buon senso sanno bene come sia questo il vero motivo del linciaggio mediatico ai danni del Generale Vannacci e non – come vogliono farci credere – il florilegio di frasi estrapolate dal suo libro e diffuse dai giornali in mano alla Sinistra.
Parlare dei danni irreparabili causati dall’uranio impoverito ai nostri soldati non è consentito. Guai a chi osa farlo!
Dalla Federazione Russa, dunque, un “guanto di sfida”, l’ennesimo, lanciato alla NATO (e ai Paesi membri), affinché si dica la verità su ciò che è accaduto nelle Missioni Internazionali.
L’argomento è “caldo” e sicuramente aprirà fronti di dibattito non indifferenti. Qualora dovessero scaturire rilevanti elementi saremo a comunicarveli.
Chi volesse approfondire il tema potrà leggere
1. la Proposta di Relazione sull’attività svolta dalla Commissione Parlamentare d’inchiesta sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato in Missioni Militari all’Estero.
2. L’Elenco dei siti in cui vi sono stati bombardamenti mediante l’utilizzo dell’Uranio Impoverito.
© 2023 CIVICO20NEWS - riproduzione riservata