Collesalvetti (Livorno) – Serafino Macchiati. Moi et l’autre
Una mostra per restituire la personalità all’artista attraverso l’epistolario di Macchiati e Vittore Grubicy de Dragon suo fidato consigliere. Oltre settanta opere, pittoriche e grafiche esposte a Villa Carmignani - ingresso gratuito fino al 29 febbraio 2024
Alla Pinacoteca Comunale Carlo Servolini, Villa Carmignani di Collesalvetti , prosegue con grande successo di pubblico la mostra dedicata a “Serafino Macchiati: Moi et l’autre. Le frontiere dell’impressionismo tra euforia e Belle Epoque e drammi della psiche”. L’evento avviene dopo vent’anni esatti dalla prima monografia dedicata all’artista marchigiano. La mostra curata da Francesca Cagianelli, storica dell’arte e conservatrice della Pinacoteca Comunale Carlo Servolini con Silvana Frezza Macchiati curatrice dell’Archivio di Serafino Macchiati.
La mostra, ingresso gratuito sarà disponibile per il pubblico fino al 29 febbraio 2024, e promossa e organizzata dal Comune di Collesalvetti, con il patrocinio di Regione Toscana, Comune di Camerino – città natale dell’artista – con il contributo di Fondazione Livorno; in collaborazione con il Divisionismo - Pinacoteca Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona – intende indagare, a venti anni esatti dalla prima prestigiosa monografia dedicata a Severino Macchiati, sulle relazioni parzialmente evidenziate dalla critica intercorse tra il Macchiati e Vittore Grubicy de Dragon, e l’entourage divisionista livornese, con particolare riferimento a Benvenuto Benvenuti.
“L’obiettivo primario coincide con la restituzione della personalità- afferma Silvana Frezza Macchiati – attraverso l’indagine delle sue crisi psicologiche delle sue e riflessioni teoriche, ripercorse tra le righe del monumentale epistolario tra l’artista marchigiano e Vittore Grubicy de Dragon conservato al Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto - che la curatrice - aveva consultato nel 2007”.
Le oltre settanta opere pittoriche e grafiche, provenienti da importanti collezioni italiane, saranno dislocate in cinque sezioni, ciascuna delle quali e ritagliata sulla base di criteri biografici e al contempo stilistici, funzionali all’esemplificazione di un percorso di evoluzione stilistica che condurrà l’artista marchigiano fino alle soglie dell’acclamazione da parte della più accreditata compagine critica europea.
Nella prima sezione dal titolo “Sotto la luce abbagliante dell’aurora del XX secolo”, curata da Francesca Cagianelli e Silvana Frezza Macchiati, ripercorre la tormentata e innovativa sperimentazione paesaggistica di Serafino Macchiati attraverso le avanguardie dell’impressionismo e del postimpressionismo, sotto l’egida del suo consigliere fidato Vittore Grubicy de Dragon che lo condurrà a riflettere sulle potenzialità del linguaggio divisionista.
La seconda sezione “fare del vivo, vivo che parli: il sogno di una pittura traspirante la vita”, sempre curata da Francesca Cagianelli e Silvana Frezza Macchiati, si tratta la produzione dell’artista marchigiano indirizzata allo studio della figura umana indagata nell’ambito di scenari luminosi scanditi nell’arco delle diverse fasi del giorno.
La terza sezione”Le contraddizioni della Belle Epoque dalla conquista della città all’esplorazione della psiche”, curata da Dario Matteoni risulta strategica rispetto alle ragioni della mostra, in quanto esemplifica, sulla base di un’ampia documentazione bibliografica, la progressiva conversione dell’artista all’universo letterario dell’orrido e alle dilaganti mode dello spiritismo, fino ad approdare nell’entourage dei collaboratori della rivista “Je sais tout”, ideando sensazionali illustrazioni, poi acclamate all’unanimità dalla critica internazionale, che contemplano l’inversione della routine editoriale allora in voga.
La quarta sezione curata sempre da Francesca Cagianelli, ”La battaglia per l’illustrazione del pensiero:da La Tribuna Illustrata” a “Je sais tout”, indaga le strategie del Macchiati illustratore delle principali riviste italiane e internazionali.
La quinta sezione dal titolo “Paradisi artificiali della Decadenza”, seguita da Emanuele Bardazzi, trae spunto da due dipinti iconici eseguiti da Serafino Macchiati durante gli anni parigini, “Morfinomani e Paul Verlaine”, “Bibi – la- Purée e Stéphane Mallarmé al caffè Procope”.
Il primo quadro presente in mostra, ritrae una scena ambientata in un salotto elegante con due donne dedicate all’uso della morfina detta allora la “Fée grise”, uno dei vizi più diffusi negli anni della Belle Epoque. “Tra le novità storiografiche più sensazionali di tale ricostruzione – Francesca Cagianelli e Silvana Frezza Macchiati – domina l’incursione nel terreno dell’orrore e del paranormale, affrontata dall’artista all’epoca della collaborazione con la rivista “Je sais tout”, i cui vertici espressivi coincidono con le illustrazioni ideate per il romanzo di Jules Claretie, Moi et l’Autre”.
Chiude la sezione documentaria, dal titolo “Serafino Macchiati decoratore del libro”, dove vengono raccolte alcune preziose testimonianze dell’attività del Macchiati compresa la prestigiosa edizione della Divina Commedia edita da Alinari, inoltre sono raccolte alcune testimonianze dell’attività di Macchiati illustratore, a partire dai due fascicoli della rivista francese “Je sais tout”, editi nel 1905, contenenti il romanzo a puntate “Moi et l’Autre” di Jules Claretie,; il fascicolo della rivista “Noi e il Mondo”, stampato nel 1912 con una raffinata copertina finora inedita di Serafino Macchiati.
In questa importante esposizione si annovera, un prestigioso comitato scientifico, costituito da Emanuele Bardazzi, storico dell’arte Francesca Cangianelli, Silvana Frezza Macchiati; Dario Matteoni, storico dell’arte, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Pisa, “Alma Artis”; Camilla Testi, traduttrice e saggista, responsabile dell’Archivio Enri, i o Piceni.
“L’elegante e avvincente catalogo della mostra - scrive il Sindaco del Comune di Collesalvetti Adelio Antolini - comprende i contributi di noti studiosi di ambito nazionale, consente di approfondire non solo le vicende biografiche e stilistiche dell’artista , ma di penetrare nella straordinaria temperie internazionale del decadentismo europeo”. Il volume viene edito da Silvana Editoriale.
Descrizione immagini
Foto: copertina catalogo della mostra
Foto 1 Serafino Macchiati, “La grande nuvola”, 1897 circa pastello su carta intelata, 235x163 mm, collezione privata
Foto 2 Serafino Macchiati “Sulla Senna”, 1900-1910, olio su tavola 33x23cm Courtesy Fondazione Enrico Piceni
Foto 3 Serafino Macchiati “Pomeriggio d’autunno”, 1902, olio su tela , 55x46cm Courtesy Fondazione Enrico Piceni
Foto 4 Serafino Macchiati “Albero in fiore”, 1905 olio su tavola, 26,7x21,5cm, collezione privata
Foto 5 serafino Macchiati “Nudo”, 1903 sanguigna su carta intelata, 357x237mm collezione privata
Foto 6 Serafino Macchiati “ Signora con ventaglio nella piazza (Piazza)”, 1890 olio su tavola, 15,5x24,2cm Correggio Archivio Andrea Baboni
Foto 7 Serafino Macchiati “Copertina per “Noi e il Mondo”, a.II,n.9, settembre 1912
Foto 8 serafino Macchiati “ Copertina per Moi et l’Autre” di Jules Claretie Collection illustrée Pierre Lafitte 1912
Le immagini che documentano il testo sono tratte dal catalogo della mostra:
Collesalvetti (Livorno) “Serafino Macchiati: Moi et l’autre. Le frontiere dell’impressionismo tra euforia Belle Epoque e drammi della psiche”, curata da Francesca Canginelli e Silvana Frezza Macchiati ; Pinacoteca Comunale Carlo Servolini (Villa Carmignani, via Garibaldi 79, Fino al 29 febbraio 2024, Orario tutti i giovedì, sabato-domenica, ore 15,30 – 18,30, Ingresso gratuito, Visite guidate su prenotazione per singoli gruppi 0586 980251 e 392 6025703.
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