Paratissima 2013: la sperimentazione lirica di Antonino Favara
Barca spiaggiata

Conclusa a Torino (ex MOI) la nona edizione di Paratissima

Si è conclusa il 10 novembre la nona edizione di Paratissima, la kermesse dedicata alla cultura visiva ospitata nell’ex MOI di Torino. L’esposizione è diventata nel corso degli anni il teatro di nuovi talenti che desiderano far conoscere il proprio percorso di ricerca e sperimentazione.

Nel farlo hanno intrapreso un dialogo diretto e una partecipazione attiva con i visitatori. Oltre cinquecento artisti hanno aggiornato il pubblico sui nuovi fermenti creativi affiancando così il panorama culturale esibito ad Artissima. Un esperimento ormai consolidato riunito in più spazi espositivi, originariamente non dedicati all’arte, ma che ora proprio grazie ad essa sublimano le passate attività commerciali in circolarità di idee, messaggi, intuizioni.

In una parola l’arte riassume le esperienze più variegate della vita comunitaria. Esempio di questa filosofia è sicuramente l’artista Antonino Favara che, dopo aver completato la sua formazione universitaria in Italia e all’estero, ha trovato nella creatività della sua produzione artistica un locus di sperimentazione ed aggiornamento continui.

Vero homo ludens, imprime nelle sue opere un concettualismo mai fine a sé stesso, che però consente di interloquire costantemente con i fruitori dell’opera d’arte, in una mirabile sintesi tra tecnica ed ispirazione lirica. Ad esempio nella “Barca spiaggiata”, acquerello dove la luce assume una connotazione caratterizzante il ductus pittorico, s’intravede, quale filo rosso che unisce opere di diversa concezione come “Binari paralleli" ed "Effusiones post amplexum", l’ Holzwege, cioè la ricerca continua di sentieri interrotti.

Fu proprio Heidegger ne “L’origine dell’opera d’arte” a farci capire che solo l’arte può far riprendere la strada che si riteneva perduta. Lo conferma lo stesso artista quando ritiene che un quadro può essere poesia, diario, lettera segreta o rappresentazione grafica di un percorso interiore. 

                                                                                                                                                    Fatima Melis

 

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Articolo pubblicato il 11/11/2013