
Umberto Tozzi torna nella sua città natale dopo cinque anni di assenza. Successo strepitoso.
Dopo cinque anni di assenza, Umberto Tozzi, torna a calcare i palcoscenicici italiani; naturalmente torna nella sua città natale ed i suoi concittadini rispondono da par loro all’invito: Teatro Colosseo sold out da parecchie settimane.
Il tour, per altro già portato on stage,in parecchie città europee alla fine del 2013, con un grosso successo di critica e di pubblico, è basato sull’ultimo disco dell’artista di Quartiere Pozzo Strada: “Yesterday, Today”, un doppio cd che comprende una manciata di nuove canzoni, arrangiate e prodotte da Greg Mathieson, già braccio destro di Umberto alla fine degli anni ’70, e tutti i suoi più grandi successi, riarrangiati e ricantati per l’occasione.
Devo dirvi che il concerto di ieri sera, è stato molto “Yesterday”, senza dubbio per la gioia del pubblico, e poco “Today” se si escludono tre inediti (che verranno inclusi nel cd/dvd live di imminente uscita), tra cui spicca un bellissimo brano, roccheggiante “Sei tu l’immenso amore mio”.
Pubblico molto variegato, tra l’altro: coppie di cinquantenni che ancora camminano mano nella mano, quarantenni in tiro che però si sciolgono nel sentire le canzoni più romantiche, ed un buon numero di teen agers, che probabilmente conoscono Umberto Tozzi grazie ai genitori, ma che sicuramente sanno apprezzare la musica scritta ed interpretata da un artista con la “A” maiuscola.
La scaletta del concerto è un sapiente cocktail, ben shaekerato, di canzoni lente e ritmate, che coinvolgono il pubblico fin dalla opening song: ”Notte rosa”che apre la prima parte dello spettacolo e che prosegue con diversi medley, di brani degli anni ’70 e 80’ per chiudersi con un set unplugged, davvero da brividi, dove Umberto, armato di chitarra acustica, propone “Donna amante Mia”, “Petit Marie” (cover del brano del grande artista francese Francis Cabrel) e “Io camminerò”, tanto da meritarsi la standing ovation del teatro.
La seconda parte del concerto è invece completamente “elettrica”: Fender Telecaster a tracolla, alla Bruce Springsteen, per intenderci, il “rosso” propone alcuni tra i suoi brani più roccheggianti, a partire da “Dimmi di no”, proseguendo con “Stella stai” e finendo con “Tu”, cantata in piedi da tutto il pubblico.
Immancabile il bis, “Gloria”, naturalmente, che chiude degnamente la serata.
Serata, due ore di musica, davvero volate via in un attimo; merito del front man, sicuramente, ma anche della band che lo accompagna, tosta davvero tra cui spiccano il batterista, Ricky Roma, una vera drums machine, e il sassofonista, Gianni Vancini, che con il suo ottone ha cesellato i suoni di tutto il concerto.
Una nota delicata davvero, prima di chiudere: le parole dedicate da Umberto alla sua città, sempre viva nei suoi ricordi, e soprattutto alla mamma, presente in teatro: parole dette dal figlio e non dall’artista.
Insomma, siamo usciti dal teatro, con la voglia di ritornarci, magari immediatamante: speriamo che non passino altri cinque anni nel frattempo.
Chiudo ringraziando Roberto Troisi (www.troisiphoto.com) per aver gentilmente offerto le bellissime foto di questo servizio.
Stay always tuned !!!
Lele Boccardo
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Articolo pubblicato il 09/02/2014