Una vita in clouding

Foto, canzoni, libri, documenti, film? Ormai è tutto in rete e ciò che un tempo era nostro ora è in affitto.

Il senso di possesso di un oggetto ci restituisce quella sensazione di vero possesso. Nulla e nessuno può portarcelo via e così la bolletta pagata è al sicuro nel cassetto, il vecchio LP acquistato parecchi anni orsono è un cimelio che ci piace tenere, le foto di famiglia ingialliscono ma in tal modo segnano il tempo che trascorre, l'odore delle pagine del nostro romanzo preferito è lì ad aspettarci sullo scaffale.

Le cose, che "dureranno piú in là del nostro oblio / non sapran mai che ce ne siamo andati" come in una bellissima poesia di Luis Borges, non resteranno più lì in un angolo della nostra stanza a prendere polvere e a occupare spazi che non sono infiniti tra le mura di casa, ma diventeranno sempre più intangibili e probabilmente non sarà più vero, come scriveva Borges, che dureranno più di noi.

La nostra è l'epoca del clouding, ossia l'epoca in cui fotografie, brani musicali, libri, documenti, film e molto altro non sono più fisicamente nostri, ma vengono depositati e resi fruibili in rete.

Certo, il fatto di non avere tutto materialmente a nostra disposizione ci rende liberi dal doverci occupare sul dove e come conservare le cose poiché è il web a conservare scrupolosamente (si spera!) tutto.

Tuttavia, in questo modo viviamo anche un po' nell'ansia che qualcuno in rete possa copiarcele, cancellarle, o che un giorno non riusciremo più ad accedervi perché abbiamo scordato la password di accesso o, ancor peggio, che le foto scattate con la fotocamera digitale siano in un formato che in futuro non riusciremo più ad aprire.

Nell'epoca del materialismo e del consumismo estremo stona sentir parlare di oggetti non tangibili, una sorta di ossimoro per un'epoca che di ossimori ne vede di continuo, come la società liquida di cui parla Bauman, il piacere di sfogliare un e-book, il tour virtuale di un museo.

Avere tutto in rete, al di là delle implicazioni per la privacy, può rappresentare indubbiamente dei vantaggi anche per condividere più facilmente e volocemente quanto ci appartiene, come una foto o un mp3, ma possedere fisicamente qualcosa non guasta mai: volete mettere la soddisfazione di continuare a leggere il vostro quotidiano cartaceo sul bus quando quello virtuale che sta leggendo il vostro vicino scompare perché la batteria del suo tablet si è scaricata?




Marco Pinzuti


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Articolo pubblicato il 07/03/2014